Need for Speed The Run: fine della corsa
Il nuovo capitolo di Need for Speed tenta le strade della narrazione, proponendo anche alcune sequenze inedite, al di fuori dell’abitacolo. Il risultato non ci è parso appagante e del tutto soddisfacente, anche alla luce della longevità risibile della campagna single-player.
di Davide Spotti pubblicato il 16 Dicembre 2011 nel canale VideogamesConclusioni
Se avete avuto l’accortezza di leggere tutti i paragrafi della nostra recensione, avrete ormai compreso come ci si aspettasse decisamente di più da Need for Speed: The Run. Le nuove soluzioni, prospettate nei mesi precedenti alla pubblicazione, lasciavano spazio all’ottimismo e alla curiosità di provare un approccio nuovo per un racing di stampo spiccatamente arcade e un brand che ha già scavato a fondo.
Sono già alcuni anni che si parla della necessità di trovare nuove soluzioni contestualmente al genere dei titoli di guida, e uno di questi ‘escamotage’ riguarda per l’appunto l’introduzione di una componente narrativa. Malauguratamente, nel caso in esame, la parte cinematografica è per larga parte carente, lasciando poco spazio per valutazioni lusinghiere o soddisfacenti. Rimanendo al passato recente, abbiamo potuto giocare altri titoli di guida dotati di un contesto, trovandoli ben più interessanti rispetto al racing di Black Box. Basti pensare al più che discreto Driver: San Francisco, ma anche ad un’esclusiva PlayStation 3 come Motorstorm Apocalypse, tanto per rimanere ai primi due esempi che ci sovvengono, relativamente a questo 2011 che sta per concludersi.
Le scene di intermezzo affidate ai QTE potevano essere la vera soluzione alternativa, ma la loro implementazione è stata approssimativa, complice anche la debolezza di fondo della trama e l’assenza di una sceneggiatura degna di questo nome, che dia una ragione autentica alla loro presenza. Tralasciando la trama e l’approccio Coast to Coast, mutuato da OutRun, si tratta del solito Need for Speed, senza troppe pretese, intuitivo da fruire e comunque divertente da sperimentare in compagnia degli amici o di altri utenti online. E’ altrettanto vero però che, per valere l’acquisto, specialmente a prezzo pieno, sarebbe stato necessario uno sforzo in più.
71 Commenti
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Potevano fare un Underground 3 oppure un Porsche Unleashed 2012 e che fanno? Un Heavy Rain con qualche gara d'auto in mezzo!
Mantiene esattamente lo stile di guida di hot pursuit (cioè na schifezza), ma secondo me è meglio.
Più che altro per la storia della corsa, la mafia che insegue e spara, alcune "scene" dove si è a piedi e si interagisce modello "dragon's lair" degli anni 80, premendo il pulsante giusto al momento giusto.
E soprattutto per la gara in discesa dalla montagna dove vanno schivate le frane provocate dalle esplosioni.
Per questi ultimi punti è decisamente meglio dell'ultimo titolo hot pursuit, ma anni luce indietro ad underground 2 che ho amato o porsche 2.000 (per me i due più bei capitoli della serie).
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