Le indagini e gli interrogatori di L.A. Noire

Le indagini e gli interrogatori di L.A. Noire

Dopo il brand che ha reso Rockstar celebre nel mondo, ovvero il pluridecorato Grand Theft Auto, e dopo la novità di setting (ma non di gameplay) di Red Dead Redemption, questo L.A. Noire nasce con un immenso interrogativo alle sue spalle. Sarà un gioco sui generis, con un gameplay dedicato allo scopo che gli sviluppatori si sono prefissi, oppure sarà un nuovo sosia di Gta basato più che altro sul freeroaming?

di pubblicato il nel canale Videogames
Grand Theft Auto
 

Comparto tecnico

Note positive riguardano la stesura tecnica di L.A. Noire. Graficamente la prima cosa che salta all’occhio è evidentemente la super tecnologia impiegata per le animazioni facciali, ma in generale tutto ciò che riguarda i personaggi, dalle animazioni complessive al livello di dettaglio alla caratterizzazione, è di alta qualità.

Il buon impiego della grafica contribuisce anche a rendere bene l’atmosfera del dopoguerra e una Los Angeles sufficientemente ‘noire’, anche se la città, un po’ per i motivi detti sopra un po’ proprio sul piano artistico, risulta abbastanza anonima e forse qualche sforzo in più sarebbe stato migliore (ma del resto come dicevamo questo non è Gta e non c’è alcun piacere né motivo particolare per sforzarsi di voler approfondire l’esplorazione e la conoscenza della città).

Da notare che su PS3, nel corso delle prove per la recensione, non sono stati riscontrati cali di framerate di alcun tipo, nonostante alcuni utenti su internet abbiano invece mosso questa lamentela (tanto su console Sony che Microsoft).

A livello sonoro L.A. Noire merita una piccola lode sia per la colonna sonora, piacevole e adattissima al contesto, sia per il doppiaggio originale davvero di elevata qualità: entrambi gli aspetti si amalgamano alla perfezione alla qualità grafica per portare il più possibile il gioco a un’esperienza cinematografica, che traspare soprattutto nelle scene di intermezzo volte a raccontare la trama principale del gioco. Peccato che questo approccio, nonostante l’alto livello del comparto tecnico del gioco, vada un po’ ad annacquarsi quando si tratta di rendere protagonista il giocatore.

 
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