The Witcher 2: test della preview build
Abbiamo potuto provare in anteprima l'attesissimo sequel in arrivo il 17 maggio, che, diciamolo subito per rinfrancare i cuori di tutti gli appassionati, sembra proprio non voler deludere le (grandi) aspettative riposte. Seguirà il videoarticolo.
di Antonio Rauccio pubblicato il 02 Maggio 2011 nel canale VideogamesThe Witcher
Sindrome da console: cosa accade agli RPG per PC?
Dopo la scottatura di Dragon Age II, ci siamo avvicinati a The Witcher 2: Assassins of Kings con molte riserve, che si sono in gran parte sciolte dinanzi al notevole risultato raggiunto. Tra le caratteristiche di The Witcher 2 che Dragon Age II, a nostro parere, non ha saputo offrire, c'è sicuramente la curatissima realizzazione tecnica: il tempo impiegato per implementare la nuova avventura di Geralt è il triplo di quello speso per dare un seguito al capolavoro Dragon Age Origins, e il risultato sarà presto sotto gli occhi di tutti.
Inoltre il grande senso artistico dell'opera e la caratterizzazione profonda e carismatica dei personaggi di questo sequel (che pure erano i pregi del primo Dragon Age Origins), erano diventati punti deboli nel capitolo due dei Bioware.
L'unico aspetto su cui vorremmo soffermarci (che potrebbe far storcere il naso a qualcuno) è il sistema di combattimento, che è stato rivisto in un ottica action (l'annuncio dell'inserimento dei quick time events in alcuni scontri costituiva un forte indizio in tal senso), semplificando la strategia di gioco (non più disponibile la pausa tattica) a favore di un approccio più action e frenetico, dove per il successo in uno scontro paga più il senso del ritmo che la logica strategica o la scelta delle armi (pur permanendo la differenza tra lama d'argento e d'acciaio). Questa volta il nostro caro Strigo dovrà affrontare nemici più numerosi e veloci, sarà vitale padroneggiare la parata e concatenando tra di loro le nostre combo offensive.
Dopo qualche ora di gioco anche i puristi del WASD+mouse noteranno che alcune caratteristiche dell'interfaccia (tasti rapidi, menù radiale) si prestano meglio al controllo tramite pad (che, per inciso, non era utilizzabile o configurabile con la build testata). The Witcher 2: Assassins of Kings è presentato come un'esclusiva PC e vi risparmierò la querelle e le voci smentite di versioni console, ma il nostro intuito ci spinge a pensare che certe soluzioni siano presenti come apripista per sbarcare su piattaforme diverse dal PC.
Sembra quasi una deriva, una sindrome da console che influenza tutti gli RPG del momento, in primis motivata da ragioni commerciali (le console sono più lucrose e c’è meno pirateria), ma che rischia poi di scontentare i puristi del RPG su PC.
The Witcher 2 si salva dalla deriva sia per le caratteristiche sopracitate, sia per un livello di difficoltà (e quindi di sfida) elevato ed impegnativo (i combattimenti sono certamente più action, ma occorrerà utilizzare approcci differenti in base al tipo di nemico che si affronta di volta in volta).
In ogni caso, lasciamo alla futura recensione il compito di approfondire questo aspetto e alla platea videoludica le naturali reazioni di condivisione o avversione rispetto alle scelte operate dagli sviluppatori.
Citazione o critica?
Condividiamo con voi una piccola chicca riservata dagli sviluppatori ai giocatori. Nei primissimi momenti di gioco, durante l'assalto alla fortezza dei La Valette al fianco di Foltest, Re di Temeria, Geralt dovrà azionare una balestra, uno dei tanti "mini-game" (se così possiamo definirli) presenti nel gioco, che spezzano la normale routine e garantiscono varietà all'esperienza ludica.
Aggirandoci all'interno del castello, in un angolo non abbiamo potuto fare a meno di notare un uomo, in tunica bianca riverso a faccia in giù tra il bordo di un carro pieno di fieno e il suolo, sfracellatosi dopo una caduta dall'alto. Notando il cadavere, il sarcastico Geralt ha commentato: "Guess they'll never learn...", ovvero "Credo che non impareranno mai...".
Se non fosse già abbastanza chiaro, i dettagli del vestito del cadavere riprendevano la tunica di Altair di Assassin's Creed e la posizione del corpo era indice di un salto della fede non riuscito. Non sappiamo se questa chicca resterà nella versione retail o era solo una trovata per la preview build lasciata agli occhi dei giornalisti più attenti. E soprattutto non è chiaro se si tratti di un'ironica citazione mossa dalla stima per Ubisoft Montreal o una graffiante stoccata per il competitor (propendiamo per la prima ipotesi...).