Homefront: il cupo futuro degli Stati Uniti d'America
Recensione della versione PlayStation 3 di Homefront. Il nuovo sparatutto in prima persona di Kaos Studios offre uno scenario inedito e un multiplayer variegato basato sui veicoli.
di Stefano Carnevali pubblicato il 30 Marzo 2011 nel canale VideogamesPlaystationSony
Conclusioni
Homefront parte benissimo, proponendo un’ambientazione fantasiosa, provocatoria e ben studiata. L’idea di una Grande Corea che invade, nel 2024, gli Usa viene sorretta da motivazioni credibili e coerenti e ci regala l’opportunità di combattere in una provincia americana devastata dall’occupazione. Questo setting dà la possibilità a Kaos Studios di inserire nel conflitto la ‘variabile’ della popolazione civile. Il team di THQ riesce in questa impresa, aggiungendo drammaticità e credibilità al proprio gioco. Purtroppo, la trama - le vicende che andremo a vivere e giocare – è decisamente meno ispirata del setting dove si svolge, risultando lineare e incapace di donare al giocatore una visione d’insieme del mondo funestato dalla Grande Corea.
Il sistema di combattimento di Homefront è contraddistinto da intensi scontri in ambienti di limitate dimensioni ma molteplici, brevi, percorsi, che rendono possibile un approccio vario e adrenalinico. Questo sistema aggiunge credibilità al gioco, che non racconta di una vera guerra, ma di azioni dalla portata limitata, condotte dalla Resistenza, contro un esercito d’occupazione. Per il resto, non ci sono grandi novità, rispetto alla massa degli shooter moderni, ma l’arsenale che Kaos Studios ci consegna è da sottolineare. Tanto per varietà quanto per qualità. Peccato solo per la cronica scarsità di proiettili che ci obbligherà a raccogliere costantemente nuove armi, impedendoci di proseguire con costanza con le nostre preferite.
A livello ludico, bisogna stigmatizzare la brevità della modalità campagna di Homefront che, in circa 5 ore, sarà conclusa. In essa si prenderà parte alle operazioni condotte dalla Resistenza, per ostacolare i piani coreani e dare man forte a quanto resta dell’esercito Usa. Si tratterà sempre di accesi scontri a fuoco in arene complesse ma di ridotte dimensioni. L’IA nemica non attuerà manovre degne di nota, ma le sue prestazioni rimarranno notevoli grazie alla letalità delle armi di Homefront. I nostri compagni si noteranno solo perché attireranno il fuoco nemico, consentendoci semplici manovre d’aggiramento, ma, nelle transizioni fra le varie zone di combattimento, risulteranno insopportabili ‘palle al piede’. A livello di personalità, poi, risulteranno piatti e stereotipati (con l’eccezione dell’asiatico Hopper).
L’azione si dipanerà lineare e monocorde per tutto il gioco, denotando una mancanza di ‘cambi di ritmo’ quasi totale. Un peccato, perché le poche varianti messe in campo da Kaos Studios risultano degne di nota (bello il livello di infiltramento nella base dei Survivalisti e quello ai comandi dell’elicottero).
Il multiplayer di Homefront è un’offerta profonda, anche se limitata. Poche mappe e poche modalità che, però, funzionano a dovere e hanno tutto quel ritmo che manca all’avventura in singolo. Non è previsto un sistema di classi con ‘poteri’ esclusivi, ma il nostro soldato virtuale può essere riccamente customizzato grazie agli sblocchi. Interessante e rilevante anche la possibilità di utilizzare numerosi mezzi.
In generale, il comparto tecnico appare datato. I modelli dei personaggi difficilmente susciteranno stupore, mentre un lavoro migliore è stato compiuto con gli scenari – limitati ma credibili -. Buono, invece, il sonoro.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè 5 ore son tirate per i capelli, al livello di difficoltà più basso in 3 ore/ 3 ore e mezzo lo finisci.
HOMEFRONT MI E' PIACIUTO
A me la campagna single player è piaciuta.
La IA a livello "difficile/guerrigliero" è precisa, rapida e rappresenta una bella sfida.
Francamente non mi ritrovo con le recensioni.
Tra l'altro tutti citano COD, Modern Warfare, ma a me Homefront ricorda di più i livelli di "guerriglia urbana" di Half Life 2, più scriptati naturalmente, ma spesso con la "distopia" tipica del capolavoro Half Life 2.
Anche il multiplayer mi è piaciuto e mi è sembrato ben organizzato e divertente.
CHE TRISTEZZA!
A parte il discorso sulla grafica che in realtà non sembra tanto male fa riflettere il fatto che oggigiorno si investe più sulla pubblicità di un gioco che sul suo sviluppo..e questo è il risultato..A quanto pare viste le vendite hanno ragione loro,i polli ci sono sempre.Questo ahimé non si può negare.
Come non quotarti.
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