Torna Deus Ex: bioingegneria rpg in salsa stealth
Resoconto del test di circa tre ore con il nuovo atteso action rpg di Eidos Montreal. Deus Ex torna con un nuovo scenario, nuovi personaggi e una nuova storia, ma è rimasto qualcosa di piuttosto evidente di quello che era una volta.
di Stefano Carnevali pubblicato il 24 Febbraio 2011 nel canale VideogamesAdam Jensen e le Sarif Industries
Il nostro alter-ego, nel nuovo Deus Ex, sarà Adam Jensen. Si tratta di un ex agente speciale che, per via di qualche ‘incidente’ nel proprio passato, ha lasciato le forze di polizia, incominciando a lavorare nel servizio di sicurezza delle Sarif Industries.
Jensen appare subito come il prototipo dell’eroe ‘dall’oscuro passato’ che tanto affascina gli sviluppatori di videogiochi. Da questo punto di vista, Snake ha fatto scuola. Anche guardano all’aspetto e alle movenze, Adam ha più di un punto in comune con il figlio di Big Boss: la barba, i capelli a spazzola, il volto segnato e privo di sorriso, le mosse di infiltrazione e quelle di combattimento ravvicinato; sono tutti elementi che richiameranno piacevolmente alla memoria l’eroe di Metal Gear.
Le Sarif Industries, invece, sono il prototipo della multinazionale malvagia e spietata. Senza scrupoli. Sarif è il principale produttore delle componenti bioniche in grado di alterare il corpo umano. E’ quindi al centro della polemica che infiamma il pianeta. E sotto costante minaccia da parte degli oppositori di questo ‘evoluzionismo meccanico’. Le installazioni della Sarif, quindi, sono moderne fortezze sorvegliatissime, in cui, oltre alla ricerca, avvengono i collaudi. Il dilemma morale principale con cui la Sarif deve confrontarsi – oltre all’etico ‘giocare a fare Dio’ – è quello della finalità della propria ricerca: se da un lato ci sono interventi che permettono all’uomo di superare i propri limiti o le malattie che lo colpiscono, dall’altro molta, della ricerca targata Sarif, ha scopi militari. I soldi dell’esercito – dicono dipendenti e ricercatori – sono fondamentali per permettere le ricerche più ‘umanitarie’, ma le polemiche e i dubbi non si placano.
A livello dirigenziale, invece, nessuno scrupolo: il Presidente di Sarif non ha freni. Tutto è lecito per favorire la scienza – e il suo portafoglio -. E in più occasioni, dimostrerà di avere maggiormente a cuore i prototipi custoditi nei laboratori, piuttosto che i propri dipendenti.
In questo contesto – e sentimentalmente legato a una delle dottoresse più importanti della Sarif – si muoverà Adam Jensen. Il compito del nostro, non appare tanto quello di un agente di sicurezza ‘classico’. Adam, infatti, veste più che altro i panni di vero e proprio ‘problem solver’ della Sarif. In un contesto eccitato come quello del 2027, operando in un settore ai limiti della legge e della morale, essendo costantemente nel mirino di oppositori, di ditte rivali e di potenti organizzazioni criminali, un esperto agente speciale freddo e determinato può tornare utile in più contesti.