Esclusivo. Electronic Arts annuncia DarkSpore

Hardware Upgrade è stata invitata alla presentazione ufficiale di Dark Spore, a Emeryville nella storica sede di Maxis. Dark Spore si configura come un "one button action/rpg". Qualcuno ha pronunciato la parola Diablo? L'articolo include l'intervista a Michael Perry, produttore esecutivo di DarkSpore, e Lucy Bradshaw, general manager.
di Rosario Grasso pubblicato il 20 Luglio 2010 nel canale VideogamesElectronic ArtsDiablo
Struttura
Nello sviluppo di Dark Spore Maxis ha pensato sicuramente a StarCraft e Diablo. L'ambientazione è fantascientifica con elementi dark, come suggerisce lo stesso nome del gioco. E in questo DarkSpore assomiglia molto proprio a StarCraft. Il gameplay è invece molto simile a quello di Diablo. È un gameplay per giocatori hardcore perché richiede di prendere tante decisioni in poco tempo, che influiscono sul progresso del proprio personaggio, ma per certi aspetti è anche molto semplice, visto che la gran parte delle azioni si eseguono con lo stesso tasto.
Una volta lanciata la partita, insomma, ci si ritrova davanti a una sorta di Diablo più colorato, con tante magie e con personaggi dalla fisionomia perlomeno originale. DarkSpore, dunque, è un action/rpg che si concentra soprattutto sul looting (il collezionare quanto lasciato cadere dai nemici uccisi) e sulla personalizzazione e sull'evoluzione dei personaggi con cui si combatte.
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Il giocatore dispone di una squadra di tre personaggi, che può selezionare all'inizio della partita tra quelli che ha creato. Le caratteristiche, le statistiche e le abilità dei personaggi dipendono dalle parti organiche che sono state collezionate con l'uccisione dei vari mostri in battaglia. La propria squadra avrà quindi precise caratteristiche a seconda di come si sono evolute le creature che ne fanno parte.
Ma DarkSpore è un titolo anche cooperativo. Si gioca in due (ma se non c'è un amico con cui si può giocare, si collabora con l'intelligenza artificiale), e ciascuno ha il proprio team di creature. Solo una delle creature che fanno parte del team si trova sul campo di battaglia e, a seconda dell'andamento della partita e delle caratteristiche dei mostri da affrontare, si propende per uno piuttosto che per l'altro dei membri della squadra. Basta schiacciare sui tasti Q, W o E, o sul riquadro con l'avatar del personaggio che si trova in basso a destra, per sostituire il personaggio in battaglia con un altro.
I combattimenti sono ampiamente frenetici: su schermo ci sono tante creature nemiche da affrontare che vanno inesorabilmente incontro al giocatore. Bisogna individuare le sagome con il mouse e clickare per attaccare. In basso nella schermata il gioco notifica su tre aspetti: le energie vitali residue, la potenza residua (il mana) e l'overdrive. La barra dell'overdrive si riempe in base al numero di creature avversarie uccise: quando si raggiunge una certa quantità l'overdrive è disponibile e potenzia le statistiche dei tre personaggi del team.
L'obiettivo in DarkSpore riguarda l'esplorazione dei mondi di gioco messi a disposizione dei giocatori. Per ogni mondo bisogna raggiungere il boss finale e ucciderlo. Per farlo occorre avere un certo livello di forza, che si ottiene solo quando la barra dell'overdrive è piena, e quindi solo quando è stata raggiunta la richiesta quantità di mostri uccisi. Questi ultimi, inoltre, lasciano cadere, una volta sconfitti, diversi tipi di drop: abbiamo risorse vitali supplementari, potenza e i cristalli blu.
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Ciascuno di questi cristalli veicola una specifica parte organica che si può aggiungere alla propria creatura. Come accadeva nello Spore originale, installare parti organiche supplementari consente di avere nuove abilità e nuove caratteristiche per il combattimento. Si potrà, ad esempio, migliorare la velocità di esecuzione, accedere agli attacchi dalla distanza, avere nuove magie, ridurre i tempi di caricamento delle magie.
Dovrebbe quindi essere evidente l'enorme componente di personalizzazione che sta alla base di DarkSpore. Ogni personaggio è frutto delle decisioni e delle azioni del giocatore e di quali parti ha raccolto. Inoltre, può decidere di personalizzarlo a piacimento con l'editor. Quest'ultimo, come vedremo, trae vantaggio dalle rinnovate potenzialità del motore grafico, che Maxis descrive come completamente nuovo rispetto a quello dell'originale Spore. Le creature possono essere personalizzate più nel dettaglio e le loro peculiarità estetiche sono evidenziate meglio grazie al maggior dettaglio della pelle e al nuovo sistema di gestione delle illuminazioni dinamiche.