Valorant: una taglia da 100 mila dollari per fermare i cheater

Valorant: una taglia da 100 mila dollari per fermare i cheater

Riot Games chiede l'aiuto degli esperti per migliorare l'ambiente di gioco del suo nuovo shooter team-based, già afflitto dai cheat

di pubblicata il , alle 20:21 nel canale Videogames
League of Legends
 
Valorant è il nuovo sparatutto competitivo 5 contro 5 di Riot Games che ricorda Counter-Strike e Overwatch, e che nelle ultime settimane sta conseguendo un notevole seguito su Twitch. La software house di League of Legends sta cercando di differenziare la propria offerta, entrando in un settore già molto bene presidiato con un progetto che vuole interessare soprattutto gli appassionati di gaming competitivo.

Tuttavia, una sfida molto importante per un online game come Valorant è quella di garantire un ambiente di gioco sicuro, non condizionato dai cheat. Valve e Blizzard hanno dovuto lavorare molto per i loro rispettivi giochi, mentre per Riot si tratta di un settore quasi completamente nuovo (il tipo di cheat che esistono in LoL e le modalità per contrastarli sono completamente differenti).

Valorant

Per Valorant, Riot Games ha predisposto un sistema anti-cheat che si chiama Vanguard, non particolarmente apprezzato dai giocatori in quanto sia avvia insieme a Windows. Secondo la software house questo è necessario perché impedisce agli hacker di caricare i software che compromettono il codice del gioco prima che la protezione di quest'ultimo venga lanciata. Software così compromessi vengono considerati non sicuri e viene impedito ai giocatori di usarli per accedere alle partite ufficiali.

Riot Games ha investito molto sul suo sistema di anti-cheat ma non tutto sembra andare come previsto. I primi cheater sono già stati individuati e adesso si chiede l'aiuto degli esperti di sicurezza informatica per poter contenere il fenomeno. Tramite la piattaforma HackerOne, Riot ha stabilito una taglia di 100 mila dollari per quei tecnici che riuscissero a individuare le falle del sistema.

Non si tratta di una pratica inconsueta: quasi tutte le software house più famose titolari di un sistema anti-cheat mettono alla prova la propria tecnologia con metodi simili. È molto importante che eventuali scoperte non vengano divulgate pubblicamente al di fuori di Riot, altrimenti il premio di ricompensa non verrà elargito. Si parte da un premio minimo di 250 dollari, che viene concesso se Riot si troverà nelle condizioni di dover implementare una modifica del codice per correggere il bug di sicurezza.

Vedremo se Riot vincerà la sua battaglia contro i cheater e, ancora più importante, se riuscirà a differenziare la sua offerta e diventare un publisher con successi che vanno al di là di League of Legends. Valorant sembra sulla strada giusta al momento, e adesso Riot pensa ad attaccare anche Minecraft.

5 Commenti
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EskevarMkDrake21 Aprile 2020, 20:46 #1

Colpevoli a priori

Bello il metodo di avere un grande fratello dentro al PC che monitorizza e accede a quello che vuole. Dopo 10 anni la Riot neanche riesce a fare un client LoL decente e ora pensa di fare mettere sta roba dentro ai suoi giocatori... Mani rubate all'agricoltura!
nessuno2922 Aprile 2020, 08:27 #2
certo prezzo minimo di 250 euro per falle che richiedono modifiche del codice, chiamali fessi, praticamente un lavoro da milioni pagando spicci.
Titanox222 Aprile 2020, 09:22 #3
dovrebbero pagarmi loro per giocare a sta robaccia
Ragerino22 Aprile 2020, 10:39 #4
Un anticheat che si avvia con windows per giocare a OverStrike? Ha!
Thnx, but no thnx.
SpyroTSK22 Aprile 2020, 13:45 #5
Originariamente inviato da: Ragerino
Un anticheat che si avvia con windows per giocare a OverStrike? Ha!
Thnx, but no thnx.


Perché punkbuster che faceva?

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