Sparatoria Florida: il governatore del Kentucky se la prende con i videogiochi, e non con le armi

I principali esponenti del Partito Repubblicano puntano a distogliere il dibattito negli Usa in seguito alla sparatoria in Florida rispetto al problema delle armi
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Febbraio 2018, alle 14:41 nel canale Videogames
120 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1) dotare di missili termonucleari gli insegnanti in un'escalation degli armamenti
2) continuare a chiamare gli islamici terroristi e gli americani non indiani che sparano, come persone sfortunate (ne ferisce più la pena che la spada)
3) far invadere le scuole dall'esercito USA che si unirà agli studenti con le armi cariche in pugno durante la pratica mattutina del canto dell'inno nazionale
4) imporre la visione dei film di repubblicani doc nelle scuole (Clint Eastwood, Mel Gibson, Steven Seagal...) Ed imporre agli studenti di imparare a memoria le battute epiche del film, invece di imparare a memoria le poesie...
5) finanziare a fondo perduto la diffusione della cultura dello stile Gangsta` dei rapper americani.
6) programmare una serie di incontri di orientamento genitori vs Marilyn Manson, tutti vestiti da gerarchi nazisti, mentre sorseggiando l'ennesima droga liberalizzato (l'assenzio che tra l'altro produce lo stesso Manson nella sua fabbrichetta in Svizzera).
6) creare un muro che confina con il Canada, responsabile di questi eventi.
Ecco con questi abili accorgimenti la situazione nel mondo potrebbe migliorare (non necessariamente preservando la vita all'interno dei confini USA)
Mi trovi d'accordo.
Permettimi di aggiungere anche un paio di dighe coincidenti con i due oceani, così da quel momento potranno cominciare ad autobombardarsi e spararsi quanto gli pare. Magari in questo modo un giorno riusciremo a leggere un quotidiano in Italia senza vedere la faccia del presidente degli USA in prima pagina e il culo di sua moglie in secoda.
nel senso che se togli l'arma non togli la voglia di uccidere
Solo una piccola osservazione: la costituzione americana è del 1787.
All'epoca c'erano forse altre ragioni per motivare la presenza di armi in ogni casa.
Oggi mi sembra evidente che sia soprattutto un modo per generare denaro nelle sacche di pochi "eletti".
Questo qua ha imparato a sparare grazie a un corso della NRA
Ma la colpa è della musica heavy metal ...
Questo qua ha imparato a sparare grazie a un corso della NRA
Ma la colpa è della musica heavy metal ...
Beh avesse ascoltato marco masini probabilmente si sarebbe sparato invece di ammazzare gli altri...
Cò,ò,,s,às,às,òs
Solo una piccola osservazione: la costituzione americana è del 1787.
All'epoca c'erano forse altre ragioni per motivare la presenza di armi in ogni casa.
Oggi mi sembra evidente che sia soprattutto un modo per generare denaro nelle sacche di pochi "eletti".
Negli USA correresti seriamente il rischio di una guerra civile se tentassi di abrogare il secondo emendamento.
Non è uno scherzo: se anche solo trovassi per assurdo una combinazione di Presidente-Congresso e Senato che riuscisse a farlo, ci sono Stati dove non riusciresti ad applicare la norma.
In alcuni Stati ci sono alcune restrizioni sulla vendita, ma quelli che negli anni scorsi hanno provato ad andare oltre un certo limite, sono andati a cozzare contro le sentenze della Corte Suprema.
Non farne un fatto economico, il volume d'affari è grande ma non è quello il punto.
E' un problema culturale.
Non è uno scherzo: se anche solo trovassi per assurdo una combinazione di Presidente-Congresso e Senato che riuscisse a farlo, ci sono Stati dove non riusciresti ad applicare la norma.
In alcuni Stati ci sono alcune restrizioni sulla vendita, ma quelli che negli anni scorsi hanno provato ad andare oltre un certo limite, sono andati a cozzare contro le sentenze della Corte Suprema.
Non farne un fatto economico, il volume d'affari è grande ma non è quello il punto.
E' un problema culturale.
Sono d'accordo,infatti lo stesso senatore se n'è uscito con questa frase:
“le armi da fuoco fanno parte della cultura Americana, da giovani, dopo aver ricevuto un fucile calibro .22 o un altro fucile da caccia per Natale, li portavamo a scuola per mostrargli agli amici. Il problema sono i videogiochi violenti, i film violenti e la perdita di valori morali che apportano al nostro Paese“.
Solo in America può essere considerato più pericoloso giocare ai videogiochi che portare le armi (ricevute come regalo a Natale)a scuola per vantarsene con gli amici,manco fossero figurine.
E mi viene anche da aggiungere che solo un americano poteva usare un argomentazione come questa per dimostrare che il problema non è la facilità con cui è possibile possedere un arma da loro
L'epoca del proibizionismo sugli alcolici produsse più danni che benefici come la storia ci insegna, proibire le Armi in una nazione come gli States ci sarebbe un fiorire di mercato nero in mano a bande criminali e questo bisogna tenerne conto. Ormai fa parte della loro storie e cultura, difficile fagli cambiare idea...
Ma qui si va oltre, la vendita delle armi dovrebbe almeno essere esclusa ai soggetti a rischio (emendamento cancellato da Donald Trump) , voglio dire, un svitato come quello che ha fatto fuoco alla scuola, solo a guardarlo in faccia capisci che non ci sta con il cervello ed è fuori come un balcone, non si lamentino poi che uno così fa danni assurdi...
Almeno un certificato che attesti che sei in grado di intendere e volere..
La storia dei videogiochi violenti poi è il voler trovare una causa o un colpevole all'instabilità del soggetto, emblema di una società che si arrende all'educazione dei propri figli, senza arte ne cultura, facile preda di videogiochi violenti, pornografia, droga ecc..
Se hanno bisogno di aiuto gli mandiamo il nostro ministro dell'istruzione, la Fedeli ha un diploma conseguito in una scuola per assistenti sociali ...
davvero. che cultura strana.
io ricordo mio nonno e mio padre che andavano a caccia da giovani con i fucili e le armi non sono state mai presentate come un oggetto qualunque.
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