Six Days in Fallujah: un'esperienza super realistica nel primo trailer gameplay

Si torna a parlare di Six Days in Fallujah, controverso sparatutto in sviluppo presso Highware Games, con la supervisione del publisher Victura. È stato rilasciato il primo trailer gameplay, filmato che mette in mostra una formula di gioco all'insegna del realismo.
di Pasquale Fusco pubblicata il 24 Marzo 2021, alle 20:01 nel canale VideogamesQualche settimana fa vi avevamo parlato di Six Days in Fallujah, gioco "resuscitato" da Highware Games e dal publisher Victura dopo una travagliata produzione durata oltre un decennio. Il titolo, a metà tra sparatutto e avventura narrativa, racconterà lei sei giornate della battaglia di Falluja, una delle operazioni militari più controverse della storia americana.
Da qualche ora è disponibile il primo filmato gameplay dedicato allo shooter, in cui possiamo ammirare l'aspetto prettamente simulativo dell'avventura e le sue principali meccaniche.
Six Days in Fallujah: sei minuti di gameplay in presa diretta
Con il trailer appena condiviso abbiamo potuto assistere per la prima volta al rinnovato gameplay di Six Days in Fallujah, caratterizzato da un comparto grafico all'avanguardia accentuato a sua volta da un marcato fotorealismo. Realismo che ritroviamo nella storia stessa del gioco, basata sui racconti dei soldati statunitensi che, tra l'aprile e il maggio del 2004, avevano preso parte alla missione di Falluja e sulle testimonianze dei civili iracheni costretti ad abbandonare la città.
Tra un frangente di gioco e l'altro assistiamo ai filmati documentaristici integrati nella campagna, volti ad approfondire ulteriormente gli eventi in questione con una serie di interviste. Nello specifico, ascoltiamo le parole del sergente Jason Kyle, veterano della battaglia di Falluja, che commenta le strategie messe in atto dal suo plotone durante il conflitto.
In particolare, è di grande impatto la spiegazione relativa al fatal funnel (letteralmente, "imbuto fatale"), ovvero quella situazione in cui i militari varcano la soglia di una stanza o si addentrano in un luogo in cui non ci sono coperture e il movimento è limitato. "La persona che entra per prima non sbaglia mai: è colui che ha più da temere", spiega il sergente Kyle.
Passando al lato prettamente ludico, a prima vista Six Days in Fallujah propone una formula di shooting molto simile a quella vista nei più recenti Battlefield. Non siamo in grado di confermare l'eventuale presenza di un sistema di balistica, ma c'è sicuramente grande attenzione rivolta alle manovre tattiche e all'azione ragionata: dimenticate il classico "corri e spara" à la Call of Duty. Da questo punto di vista, il gioco di Highware Games e Victura è decisamente promettente.
Ricordiamo che Six Days in Fallujah è atteso su PC e console (PS5, PS4, Xbox Series X/S, Xbox One) entro la fine del 2021. Attendiamo una data di uscita precisa.
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14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl fatto che non faccia gli interessi della propaganda occidentale è il solo motivo per usare la parola verso contro o contro verso. In pratica i giornalisti sono pagati per dire certe cose ma in questo caso ne devono dire altre per cui il verso è contrario a come dovrebbero andare le cose.
chi libera in realtà è chi conquista, e spesso sono i soliti guerrafondai che hanno ridotto il medio oriente ad isis e allauh akbar
Evidentemente in quel caso andava bene perchè non c'erano riferimenti diretti, nonostante fosse palese l'ispirazione che ha preso da vari conflitti in medioriente.
Se gli sviluppatori lo chiamavano in un'altra maniera e senza nessun riferimento erano tutti contenti nonostante il gioco non cambiava di una virgola nella sua sostanza (c'è da dire che anche loro sono stati furbi nel cavalcare la polemica per rendersi famosi), quindi quello che rimane non è nient'altro che la solita sterile polemica da articolo da 4 soldi firmato dalla stampa videoludica, sempre in cerca di temi "importanti" di cui parlare mentre si crogiolano nella loro mediocrità.
Wow... davvero carino
Mettere le persone grazie alla tecnologia all'interno dell'inferno del labirinto della guerra, una vera selva oscura di procedural design.Ricorda le dinamiche di ordine che c'erano in "Brothers in Arms".
Esattamente così funzionava. Ma qui hai anche quello che è andato un casino ovvero la scena di apertura di Call Of duty... (che non ho ancora giocato , ma chi non la conosce?).
Insomma il tecnico e realistico immersivo CQB che prevede priorità, e controllo angoli, e tanta lucidità tanta quanto pragmatismo.
Beh hanno fatto tanto rumore per galleggiare nel mare delle informazioni questi della casa con la storia "politico e non politico" ma il titolo comunque beneficia di un periodo di "black out" totale delle produzioni.. non esce piu nulla da 1 anno ... Non ho idea come facciano a lavorare i makers dei g iochi con la penuria di schede che c'è.
Da quando vidi tanti anni fa Black Hawk Down sogno un gioco che mi immerga in una situazione simile, dove sei un soldato qualunque in un conflitto realistico e non il solito supereroe che salva il mondo (Call Of Duty e cloni vari).
A volte per non rendere noiosi i giochi si fanno delle scelte di design che minano un poco il realismo a favore dell'esperienza utente.
Ad esempio io gioco al simulatore DCS World e ho il modulo A10-C. Questo simulatore e' ultra realistico, sia nel modello di volo, che nell'avionica, che nelle procedure di ingaggio etc... Ma gli sviluppatori hanno ammesso di aver fatto una piccola modifica rispetto a quello che accade nella realta'. Nella vita reale prima di far volare questi aerei si cerca di far piazza pulita delle unita' antiaeree della zona, perche' gli A10 volano lenti e sono facilmente intercettabili; quindi l'aereo vola in aree che sono praticamente sempre sgombre da contromisure antiaeree (con qualche eccezione ovvio). Nel gioco invece le missioni si fanno in genere in zone dove queste contromisure esistono e non sono state distrutte in precedenza, proprio per dare al gioco quel pizzico di pepe in piu' nello stare attenti a non farsi beccare.
Ci vorrebbe in questo gioco forse una modifica del genere, che non cambia il realismo in se', ma un particolare dell'ambientazione che permette di aumentare la varieta' (anche se non so cosa possa essere).
Poi spero di sbagliarmi e spero che si tratti di una figata anche cosi'.
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