Quantic Dream parla del mercato dell'usato

Il fondatore, Guillaume de Fondaumiere, sottolinea come i titoli di seconda mano rappresentino un danno per i guadagni delle aziende.
di Davide Spotti pubblicata il 16 Settembre 2011, alle 17:13 nel canale Videogames
31 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoora, un developer tipicamente è uno studio, che in quanto tale ha (è composto da) gli sviluppatori, e ha un' idea per un nuovo gioco - ma che non sempre dispone in partenza delle decine o centinaia di milioni con cui coprire le spese
l' autoproduzione è una strada praticabile quando sei o uno studio molto grande (con mezzi finanziari oltre che tecnici, tali da qualificarti sostanzialmente come publisher a tua volta, magari di terze parti) o molto piccolo (ad es all' opera su giochi indie), negli altri casi tipicamente il developer sottoporrà l' idea ad un publisher esterno nella speranza che questo approvi lo sviluppo del gioco
da cui si capisce che in realtà i publisher spesso servono, eccome...
Sono d'accordo, ok, però spiegami perché un publisher deve prendersi (così, a spanne) il 35-40% del costo di un videogioco - lessi non ricordo dove che sono circa 27€/$ a copia.
Solo perché copre i costi, di un gioco, in eccesso? QUARANTA PER CENTO? E' al limite del furto, 'sta cosa qui.
perchè nell' ambito del mercato in pratica lo è - vedi discorso al quote precedente
Oh, pensa tu quanto dovrebbe lamentarsi allora Marchionne per il mercato dell'usato FIAT...
In realta', il conteggio dell'usato va messo in conto esattamente come tutti gli altri conteggi. Non e' che finche' c'e' da prendere soldi va bene, quando ci sono cose 'scomode' allora facciamo finta di peri...
Edit: oltretutto, mi sembra che prenda pesantemente per il culo: il 50% dei suoi clienti hanno rivenduto il loro gioco dopo averlo acquistato ???
Ma questo non è un esempio calzante. Quanto propone di fare lo speculatore dell'articolo ha comunque da fare i conti con il mercato, dove ci saranno altri prodotti concorrenti che non seguiranno la stessa politica, permettendo la vendita come usato, offrendo quindi un prodotto di maggior valore a parità di prezzo e caratteristiche, quindi preferibile.
Gia', chissa' perche'?? forse perche' la RCA serve a pagare i danni che fai ai terzi ??
Il tuo esmepio e' ben poco calzante, anzi, direi decisamente inappropriato (la RCA hauna sua notvole utlita', pensaci, la prossima volta che un pensionato ti tampona...)
Il "genio" non ha neanche tenuto conto che molti il gioco nuovo non lo comprerebbero neanche se sapessero di non poterlo rivendere, oltre al fatto che se nessuno lo rivende usato...nessuno lo compra usato!
Praticamente ti ritrovi che rimane solo il milione di giocatori che se lo sono preso nuovo e se lo sono tenuto.
Altra cosa, se tutti fanno così tutti ci perdono.
Immagina se i soldi che io ho usato per comprare Heavy Rain venissero dalla vendita di un altro gioco.
Non riesco a vendere nessuno dei miei giochi: non compro Heavy Rain!
Tra l'altro non so neanche quanto felici siano i produttori di console di fare sta cosa, visto che se venisse a mancare il mercato dell'usato anche il mercato dell'hardware subirebbe un bel calo.
L'unica via di uscita è che facciano dei giochi non vendibili all'usato (autenticazione on-line) o in digital delivery che costino SENSIBILMENTE meno degli attuali, sennò ciccia.
Infatti!Se a qualcuno un gioco piace alla follia, il gioco lo compra e se lo tiene.
Al contrario, se uno è dubbioso o non particolarmente entusiasta, il gioco lo rivende o lo compra usato, sempre che ne abbia la possibilità in entrambi i casi..
Se impediranno la rivendita dei giochi, sono sicuro che caleranno anche le vendite del nuovo.
Solo perché copre i costi, di un gioco, in eccesso? QUARANTA PER CENTO? E' al limite del furto, 'sta cosa qui.
e non mi sembra granchè bello fare i conti in tasca algi altri...
In realta', il conteggio dell'usato va messo in conto esattamente come tutti gli altri conteggi. Non e' che finche' c'e' da prendere soldi va bene, quando ci sono cose 'scomode' allora facciamo finta di peri...
nel caso di un gioco quello che si ripaga è
nel caso dell' auto invece il costo d' acquisto copre sì progettazione sviluppo, testing (in pratica gli stipendi degli ingegneri), omologazione del modello eccetera, ma questi sono assai meno rilevanti dei costi vivi di materiali (acciai, plastiche, laminati, eventuale fibra di carbonio, tessuti ecc), parti semilavorate, componentistica, assemblaggio, di quelli di gestione degli stabilimenti (macchinari, operai e quant' altro) ecc, concorrenti a produrre l' oggetto finale
direi che è l' esatto contrario...
e comunque stai certo che se Marchionne si trovasse a dover anticipare di tasca sua il denaro occorrente a progettare E realizzare (nè più nè meno quello che il producer/publisher fa nei confronti di un gioco - contando che appunto, i costi di duplicazione/distribuzione sono irrisori rispetto a quelli di sviluppo) l' intera produzione obiettivo (da piazzare a sua volta interamente sul mercato del nuovo, altrimenti il gioco non varrebbe la candela...) chi acquisti un esemplare usato di quello stesso modello non lo farebbe certo felice...
è facile capire come questo sia un modello di business non applicabile ad altri mercati a parte quello videoludico (ed anche lì non sempre sostenibile)...
[QUOTE= Obelix-it]Edit: oltretutto, mi sembra che prenda pesantemente per il culo: il 50% dei suoi clienti hanno rivenduto il loro gioco dopo averlo acquistato ???
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