Quantic Dream parla del mercato dell'usato

Il fondatore, Guillaume de Fondaumiere, sottolinea come i titoli di seconda mano rappresentino un danno per i guadagni delle aziende.
di Davide Spotti pubblicata il 16 Settembre 2011, alle 17:13 nel canale VideogamesLa recessione che ormai da anni sta colpendo su scala globale i mercati finanziari ha influito ovviamente anche sull'industri videoludica. Come ha fatto notare Guillaume de Fondaumiere, fondatore di Quantic Dream (Farenheit, Heavy Rain), la difficile congiuntura economica ha contribuito alla crescita ed espansione del mercato dell'usato.
"Attualmente si tratta di uno dei problemi principali dell'industria", ha dichiarato nel corso di un'intervista rilasciata a Gamesindustry.biz. De Fondaumiere ha preso come esempio la propria software house e ha evidenziato che Heavy Rain ha venduto complessivamente due milioni di copie, mentre le statistiche riguardanti i trofei indicano che sono 3 milioni gli utenti ad averlo giocato.
"Si tratta di un milione di persone che ha giocato il mio titolo senza darmi un solo centesimo", ha aggiunto. "E secondo i miei calcoli ho perso tra i 5 e i 10 milioni di euro a causa della vendita di giochi di seconda mano". Gli sviluppatori e publisher "si stanno rendendo conto del fatto di non poter produrre titoli che vengono venduti retail a causa del mercato di seconda mano", uno dei motivi per cui il mercato sta pensando di muoversi in direzione dei canali di distribuzione digitale.
Temendo probabilmente di risultare poco popolare alla community, De Foundamiere ha al contempo riconosciuto che i prezzi dei giochi nuovi sono "probabilmente troppo cari", e che tutti devono collaborare per poter trovare le soluzioni più vantaggiose per consumatori, retailer, sviluppatori e publisher.
31 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA Guillaume de Fondaumiere rimangono meno soldi in tasca rispetto a prima.
In conclusione non penso che, con lo status quo, l'industria farà molto per perseguire e impedire il mercato di seconda mano
- hanno inventato il Digital Delivery con prezzi superiori a quelli che si trovano in negozio per i titoli scatolati
- contando il valore di un gioco in DD e uno scatolato, feticismi a parte, del titolo DD se non mi piace o se l'ho finito o se il tizio che mi gestisce l'account ( visto che comunque pago ma nulla è mio e il contratto di gestione dell'account è lungo minimo 10 pagine ) decide di cancellarmi tutto o parte della libreria, non mi rimane nulla, è tutto interamente a fondo perso, il titolo scatolato se voglio lo rivendo anche e magari se è un titolo raro assume anche più valore.
- considerano plus roba del tutto virtuale e che praticamente è parte del gioco originale ed è solo venduta a spezzatino, spesso si fa lo spezzatino dello spezzatino, addirittura ci sono DLC ( e già siamo nel mondo virtuale ) composti di mappe multiplayer che sono già presenti nel gioco originale!
Quantic parla dell'usato come di un danno, ma loro i mezzi li hanno, se mettessero titoli in DD a 10€ ( considerandolo come il massimo, solo se il gioco fosse da tripla A ) al day one sarebbe un buon compromesso, ma se mi scopiazzano da qui e da li e poi me lo vendono pure a 50-60-70€ se lo possono tenere.
PS
di sicuro i consumatori non hanno generato la crisi, e sarebbe pure ora di finirla con queste prese per il culo cicliche in campo economico, tanto sappiamo che tra una decina di anni ce ne sarà una ennessima magari riguardante l'energia e l'acqua.
oltretutto com'è stato già detto questi propongono una vendita digitale che ha lo stesso prezzo se non maggiore di quella scatolata...se un domani i videogiochi verranno venduti solo tramite DD a queste condizioni poi...io sarò il primo a smettere di comprare e giocare videogiochi, se vogliono che la gente non compri più usato dovrebbero pensare ad abbassare il prezzo dei DD e perchè no anche degli scatolati...visto che normalmente chi compra giochi non ha il problema di non guadagnare milioni di euro...ma di arrivare a fine mese se compra qualche gioco
Oh, come mi dispiace..
se è per questo più della metà di quello che paghi è una estorsione, l'RCA auto è diventata obbligatoria per legge da relativamente poche decine di anni, e non è mica nata insieme alle automobili, se la sono inventata dopo.
ora, un developer tipicamente è uno studio, che in quanto tale ha (è composto da) gli sviluppatori, e ha un' idea per un nuovo gioco - ma che non sempre dispone in partenza delle decine o centinaia di milioni con cui coprire le spese
l' autoproduzione è una strada praticabile quando sei o uno studio molto grande (con mezzi finanziari oltre che tecnici, tali da qualificarti sostanzialmente come publisher a tua volta, magari di terze parti) o molto piccolo (ad es all' opera su giochi indie), negli altri casi tipicamente il developer sottoporrà l' idea ad un publisher esterno nella speranza che questo approvi lo sviluppo del gioco
da cui si capisce che in realtà i publisher spesso servono, eccome...
fattori che sono di vitale importanza, perchè solo quello che posso essere certo di vendere mi permettono di valutare se e in quanti anni recupererò l' investimento ...
se io stimo che il mio gioco può intrinsecamente (per il tipo di gameplay) interessare a tot persone (poniamo un milione) nel mondo, se ogni persona lo acquistasse nuovo potrei contare sulla possibilità di spalmare i costi su un milione di copie - ma se solo una metà lo acquisterà nuovo e l' altra lo acquisterà usato dalla prima, le copie effettive vendute saranno solo mezzo milione e dovrei essere certo di poter ricavare il doppio per la singola copia...
semplice algebra, niente di trascendentale...
[QUOTE]e davvero non può venire a "piangere misera" perchè la vera miseria e un'altra.
anche se capisco che siano ragionamenti scomodi e fastidiosi da sentire in un ambiente politicizzato, buonista e populista come sta diventando questo...
[QUOTE]Quantic parla dell'usato come di un danno
non funziona così... se loro "hanno i mezzi" significa che hanno per il passato prodotto giochi che hanno venduto con successo al prezzo di mercato di modo da avere fondi con cui per il futuro produrre i propri nuovi progetti (che è utile ribadirlo, costano in sede di sviluppo cioè subito e si ripagano quando vendono cioè ad anni di distanza)
quante copie può sperare di vendere? a parte giochi come portal2 (che in prtatica costiuiscono più l' eccezione che la regola) mi risulta mediamente intorno a 1-2 milioni, perchè nel mondo non esistono più di tante persone interessate già a giocare, in più a giocare a quel tipo di gioco, nella fattispecie a quel gioco, e soprattutto ad acquistarlo nuovo e non usato o a piratarlo ...
ora, posto che i 50 dollari a copia coprono i costi di produzione sviluppo e marketing e che a livello industriale la differenza di costi tra una copia fisica e una in DD è minima (avendo in un caso disco e custodia e - quando presente, ovvero raramente- manuale - che assieme contano sì e no per qualche dollaro - e nell' altro il costo di acquisizione e setup, oltre a corrente elettrica e banda internet -parecchio costosa- dei server ) aspettarsi che un gioco AAA venga venduto a 10€ dal day one è quantomeno irrealistico, fors' anche vagamente infantile ...
di sicuro i consumatori non hanno generato la crisi, e sarebbe pure ora di finirla con queste prese per il culo cicliche in campo economico, tanto sappiamo che tra una decina di anni ce ne sarà una ennessima magari riguardante l'energia e l'acqua.
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