PUBG: altri 15 arresti per cheating

15 persone arrestate in Cina per aver sviluppato programmi di hacking. Continua l'impegno di Tencent e di PUBG Corp. per rendere l'ambiente di gioco di PUBG il più corretto possibile
di Rosario Grasso pubblicata il 30 Aprile 2018, alle 12:01 nel canale VideogamesPUBG
Un post di PUBG Corp. su Steam ci aggiorna a proposito delle ultime azioni volte a combattere il cheating in PlayerUnknown's Battlegrounds, tra cui la notizia che 15 persone sono state arrestate con l'accusa di creare programmi per ottenere facili successi nel gioco di Battle Royale di grande successo.
"Abbiamo aggiornato le nostre misure di sicurezza, migliorato le nostre soluzioni anti-cheat e aggiunto un sistema anti-cheat completamente nuovo" (altri dettagli qui), si legge nel post. "Abbiamo anche continuato a raccogliere informazioni sugli sviluppatori di programmi di hacking e su corrispondenti venditori e abbiamo lavorato a lungo con numerosi partner e autorità giudiziarie per portare queste persone alla giustizia".
Lo scorso 25 aprile, fa sapere PUBG Corp., 15 persone sono state arrestate per aver sviluppato e venduto programmi di hacking/cheating che riguardavano PUBG. All'interno di alcuni di questi programmi, per di più, si trovava codice dannoso, di tipo Trojan Horse, utilizzato per sottrarre informazioni personali agli utenti.
I sospetti gestivano anche un marketplace di programmi per il cheating e facevano da intermediari di alcune transazioni non pulite. Sono stati multati per circa 30 milioni RNB (4,2 milioni di euro), mentre altri sospetti legati al caso sono ancora oggetto di indagine.
Alcuni dei programmi in questione, continua PUBG Corp., includono un virus di tipo Trojan Horse chiamato Heybox: una backdoor che gli hacker hanno utilizzato per prendere il controllo dei PC degli utenti, scansionare i loro dati ed ottenere informazioni in maniera illegale. "L'uso di programmi illegali non solo deteriora la qualità delle partite degli altri giocatori, ma può anche compromettere le vostre informazioni personali", rimarca PUBG Corp., la quale si conferma impegnata a garantire l'ambiente di gioco più equo possibile per tutti i giocatori di PUBG.
Da quando Tencent si è assicurata i diritti di distribuzione per la Cina del popolare titolo multiplayer, è partito un forte giro di vite contro il mondo dell'hacking locale che ha portato a diversi arresti.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoÉ perché il gioco é così generico e privo di identità che non usare la copertina significa non farsi riconoscere.
a questo punto perchè non arrestare anche chi ha sviluppato l'OS ? O chi ha indicizzato sul suo motore di ricerca le pagine che portano al tool ? Oppure chi ha prodotto il software di sviluppo ?
insomma che senso ha tutto questo ?
No aspe spiega che non ricordo ma sento qualcosa tipo reminescenza / dejavu
https://www.youtube.com/watch?v=4c_RjEmUjQ4
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