PlayStation: spunta Aloy alimentata dall'intelligenza artificiale, ma il video viene censurato

In rete è apparso un video di presentazione interno che mostra Aloy, protagonista di Horizon, intrattenere conversazioni con il giocatore all'interno di Horizon Forbidden West. A quanto pare, anche Sony si prepara a fare un utilizzo massiccio dell'IA all'interno dei videogiochi
di Vittorio Rienzo pubblicata il 11 Marzo 2025, alle 16:19 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Non sorprenderà che Sony, così come praticamente ogni altra azienda nell'industria tecnologica, stia esplorando le opportunità date dall'intelligenza artificiale. È interessante, però, il video spuntato in rete che mostra Aloy, protagonista di Horizon, intrattenere conversazioni con il giocatore.
Il filmato è stato condiviso da un informatore anonimo con The Verge per poi essere pubblicato anche su YouTube. Sfortunatamente, un'agenzia per la difesa dei diritti d'autore, Muso, ha chiesto la rimozione del filmato che attualmente non è più disponibile.
D'altronde, si tratta di una presentazione interna narrata dalla voce di Sharwin Raghoebardajal, responsabile per l'ingegneria del software di Sony Interactive Entertainment. Raghoebardajal si occupa della tecnologia dei videogiochi, intelligenza artificiale, visione artificiale e tecnologia facciale presso il PlayStation Studios Advanced Technology Group di Sony.
Nel filmato, appare Aloy in grando di conversare, attraverso una voce sintetizzata e movimenti facciali alimentati dall'IA, sia come demo a sé stante sia nel videogioco completo Horizon Forbidden West. Il personaggio è in grado di rispondere ai prompt vocali del giocatore durante il gameplay.
Per la demo in questione, il team ha utilizzato le tecnologie di OpenAI, GPT-4 e Llama 3, ma Raghoebardajal spiega che Sony dispone di un suo sistema interno per la sintesi vocale emozionale (EVS) per la generazione del parlato, mentre le animazioni facciali possono sfruttare Mockingbird di Sony.
Naturalmente, si tratta di una dimostrazione che non spiega in che modo questa tecnologia trova un impiego utile all'interno del gioco. È evidente, però, che apre a un modo di opportunità, soprattutto per i PNG (Personaggi Non Giocanti) e per il modo in cui il giocatore può interagire con essi.
Allo stesso tempo, aumenta anche la preoccupazione tra doppiatori e sviluppatori per l'impatto che l'intelligenza artificiale potrebbe avere sul processo creativo. Certo, non si tratta esattamente di una novità: l'IA viene impiegata come strumento di supporto già da anni. Grazie alle capacità odierne, però, molti publisher guardano all'intelligenza artificiale come una strada praticabile e conveniente per la riduzione dei costi, con conseguenti licenziamenti di massa che dal 2023 continuano ad abbattersi sull'intera industria.
Qualche settimana fa a scatenare la polemica ci ha pensato Muse, il modello che Microsoft ha svelato al mondo, capace di generare gran parte di un videogioco in autonomia attraverso una manciata di input che Microsoft definisce "verità fondamentale".
Anche i videogiocatori, o quantomeno una parte di loro, sembrano non mostrare particolare apprezzamento per l'uso dell'intelligenza artificiale nei giochi. Lo ha dimostrato la valanga di recensioni negative fioccate non appena Activision ha segnalato la presenza di contenuti generati dall'IA all'interno di Call of Duty Warzone e Black Ops 6.
Tuttavia, volenti o nolenti, pare che l'intelligenza artificiale caratterizzerà l'intera produzione di videogiochi in futuro. Chi più, chi meno, tutti stanno salendo sul carro dell'IA, dai publisher ai produttori hardware come NVIDIA, per cui pare che saremo costretti a farci i conti.
0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".