NFT e videogiochi, Team17 fa un passo indietro sui MetaWorms

NFT e videogiochi, Team17 fa un passo indietro sui MetaWorms

Team17, affossata dalle critiche di giocatori, sviluppatori e partner, ha deciso che non procederà con il progetto degli NFT legati a Worms. L'azienda fa marcia indietro a poche ore dall'annuncio dei MetaWorms.

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Videogames
 

Team17, sviluppatore della famosa serie di giochi Worms (ma non solo), è l'ultima realtà del mondo dei videogiochi che si trova a fare un passo indietro per quanto riguarda gli NFT, dopo le forti critiche espresse dalla comunità, non solo dai videogiocatori ma anche partner e sviluppatori interni.

"Team17 ha annunciato oggi la fine del progetto MetaWorms NFT. Abbiamo ascoltato i nostri team master, i partner e la comunità e le preoccupazioni che hanno espresso e perciò abbiamo preso la decisione di fare un passo indietro dal settore degli NFT", questa la nota stringata apparsa sul sito della software house. Cos'è successo? Andiamo con ordine.

Due giorni fa Team17 annunciava la collaborazione con Reality Gaming Group per "per creare collezionabili Worms NFT di alta qualità e a basso consumo energetico, offrendo ai fan la possibilità di possedere un pezzo unico di cimeli di videogiochi".

"Ogni MetaWorms NFT (metaworms.live) sarà protetto e protetto sulla blockchain, fornendone la proprietà documentata a tempo indeterminato: ogni oggetto da collezione sarà di proprietà al 100% della persona che l'ha acquistato. Inoltre, i collezionabili digitali di Worms sono unici e non possono essere copiati, il che li rende rari e potenzialmente piuttosto preziosi".

"Coniare 100.000 NFT sulla sidechain di Reality Gaming Group impiega la stessa energia media annuale di un bollitore usato da 11 famiglie", sottolineava Team17 puntando sul messaggio ambientale.

Evidentemente non sono solo i giocatori a non capire gli NFT (ogni riferimento alle parole di Ubisoft è puramente casuale), perché il progetto è stato accolto male, molto male. Nelle ore successive all'annuncio è emerso che il progetto NFT era stato tenuto totalmente all'oscuro di molti team di sviluppo interni all'azienda, mentre chi ne era venuto a conoscenza e avanzato le proprie rimostranze era stato semplicemente ignorato.

Fare orecchie da mercante non è però servito in un mondo dove esistono i social. Non solo i giocatori, ma anche partner hanno gridato la loro disapprovazione per il progetto, temendone non solo i costi ambientali (il costo energetico di ogni transazione) ma anche quelli sociali (sperpero di denaro, rischio di truffe e in generale un meccanismo che a molti ricorda il gioco d'azzardo).

Ghost Town Games, sviluppatore di Overcooked 2 (edito da Team17), ha promesso ai fan che nessuno dei suoi giochi futuri avrebbe avuto a che fare con gli NFT per le appena citate preoccupazioni. Anche Playtonic Games (Impossible Lair), ha dichiarato di "non avere interesse a usare gli NFT in alcun aspetto del nostro business, ora e in futuro. Né sosteniamo l'uso degli NFT in generale".

Aggro Crab Games, sviluppatore di Going Under, non ha usato mezzi termini. "Qui in Aggro Crab condanniamo la decisione di Team17 di produrre e avere a che fare con gli NFT. Crediamo che gli NFT non possano essere ecologici o utili, e in realtà sono solo una fottuta truffa in generale".

"Non importunate i dipendenti di Team17 o gli sviluppatori che lavorano con loro, in quanto sembra che questa decisione abbia preso tutti di sorpresa e probabilmente è arrivata dai vertici. Ovviamente non lavoreremo più con loro per i titoli futuri e incoraggiamo altri sviluppatori indie a fare lo stesso a meno che la decisione non venga cambiata".

Team17 si era difesa sulle pagine di Eurogamer affermando che la volontà di entrare nel mondo degli NFT non si sarebbe tradotta nel loro ingresso nei giochi indie che pubblica. "Team17 sta concedendo in licenza il marchio Worms al nostro nuovo partner in modo che possano produrre opere d'arte digitali da collezione basate su una delle IP più amate nei giochi indie, in un modo simile al merchandising fisico già disponibile. Non abbiamo piani di introdurre NFT o meccanismi 'play to earn' legati agli NFT in uno qualsiasi dei giochi indie che pubblichiamo".

La difesa non è bastata a far calmare le acque e, dopo poche ore, ecco arrivare il dietrofront. La stessa sorte è toccata all'idea di NFT di GSC Game World, sviluppatore di S.T.A.L.K.E.R e ci sono altri esempi afferenti ad altri settori. Ciononostante, diverse realtà come Ubisoft e Konami stanno abbracciando in svariati modi gli NFT declamandone il potenziale e i benefici per i videogiocatori.

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