S.T.A.L.K.E.R. 2 e NFT: i giocatori insorgono e GSC li esclude dal progetto
Dopo l'annuncio della presenza di NFT in S.T.A.L.K.E.R. 2 Heart of Chernobyl, GSC Game World è stata travolta dalle proteste dei giocatori, fino ad annunciare la rinuncia ufficiale alla blockchain
di Rosario Grasso pubblicata il 17 Dicembre 2021, alle 09:39 nel canale VideogamesIl pubblico dei videogiocatori non è mai stato facile, ma nel caso degli NFT sembra più agguerrito che mai. Dopo che diverse case di produzione stanno annunciando piani pluriennali sui token non fungibili basati sulla tecnologia blockchain, sta infatti crescendo il malumore presso la community. Fino a proteste molto esplicite come quella contro l'annuncio degli NFT all'interno di S.T.A.L.K.E.R. 2 Heart of Chernobyl.
S.T.A.L.K.E.R. 2 Heart of Chernobyl non avrà gli NFT
La software house ucraina GSC Game World aveva annunciato l'intenzione di rilasciare un NFT che avrebbe consentito al possessore di avere un personaggio non giocante con le proprie fattezze fisiche all'interno del mondo di gioco di S.T.A.L.K.E.R. 2. La reazione del pubblico all'annuncio è stata piuttosto dura, con i giocatori che si lamentano dell'impatto ambientale che la blockchain comporta e della possibilità di sfruttare gli NFT all'interno del gioco per perpetrare delle truffe.
Molto spesso, si tratta di questioni di principio. La community di S.T.A.L.K.E.R. apprezza i giochi per la loro natura "vecchio stile" e molti dei suoi componenti non sono sempre inclini al cambiamento. Ad ogni modo, 24 ore dopo aver fatto l'annuncio, e dopo essere stata criticata continuamente in tutte le 24 ore, GSC ha deciso che era ora di twittare una lettera di scuse, in cui però si soffermava soprattutto sul fatto di non essere stata intesa correttamente rispetto a quelli che erano i veri obiettivi dello studio con gli NFT.
Più che come una lettera di scuse, infatti, è stata interpretata come un'arrampicata sugli specchi, una sorta di spiegazione sul perché era stata presa la decisione di inserire gli NFT. Nella sostanza GSC sosteneva di essere uno studio indipendente, senza possibilità di poter contare su un finanziamento stabile da parte di un produttore consolidato. Motivo per cui non sarebbe stato possibile rinunciare a una forma di introito sicura, come quella derivante dai nuovi sistemi basati sulla blockchain.
Altra reazione estremamente negativa della community e tweet cancellato nel giro di un'ora. Il tweet che rimane online è questo in cui si annuncia, finalmente, l'intenzione di rimuovere dal progetto qualsiasi presenza di NFT, sottolineando che la priorità principale della software house è di rispettare gli "interessi dei fan e dei giocatori. Faremo il gioco che desiderate, al di là di quanto costerà", il che suona come una sorta di accusa ai giocatori per averli indotti a rinunciare alla blockchain.
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10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa non capisco dove stia il problema. Premetto che non mi piace l'andazzo che ha preso il mercato da un po' dove sempre di più si vendono a peso d'oro contenuti digitali, soprattutto legati all'intrattenimento. In tal caso però basterebbe non comprarli se non si è interessati. Se ci sono persone disposte a farlo che lo facciano. Che non diventi però una scusa per futuri progetti.
A me interessa che il gioco sia nella sua forma migliore e se questo può aiutarlo ad esserlo ben venga. Se invece deve diventare una speculazione che nulla apporti al gioco, che non lo faccia uscire nei tempi giusti, che ci faccia trovare il gioco pieno di buchi lo stesso beh...allora fanno bene a cassarlo.
Tralasciando questo, quello che a mio avviso emerge da questo articolo è l'ipocrisia ambo le parti (SH e giocatori) e uno dei mali delle produzioni moderne, ovvero l'influenza dei giocatori stessi che è di ostacolo alla produzione.
Perchè la SH deve far soldi per campare, e se i giocatori si lamentano quando ancora il gioco è in produzione sono quasi costrette a piegarsi ai loro voleri. In pratica una forma di ricatto, nè più nè meno una situazione analoga al rapporto tra SH e Publisher (dove però in questo ultimo caso si hanno intenti comuni). Poi ci si lamenta se i giochi escono in ritardo, pieni di bug o come qualcuno non se li aspettava.
Dal mio punto di vista la SH deve poter avere quanta più libertà possibile per riuscire ad ottenere il prodotto che sta ideando, poi se al pubblico piace lo compra altrimenti no. Anche solo facendone un discorso puramente creativo: oramai sono delle marionette in mano ad altri che decidono cosa deve fare, e se con i publisher un minimo potevi ragionarci con i giocatori sei praticamente messo in un angolo (anche perchè i giocatori non hanno nulla da perdere, quindi possono criticare quanto e come vogliono).
Si beh, ricordati che i pre-order sono già aperti da mesi, chissà quanti (me compreso) avranno già preordinato, i big money se li stanno già intascando.
Tralasciando questo, quello che a mio avviso emerge da questo articolo è l'ipocrisia ambo le parti (SH e giocatori) e uno dei mali delle produzioni moderne, ovvero l'influenza dei giocatori stessi che è di ostacolo alla produzione.
Perchè la SH deve far soldi per campare, e se i giocatori si lamentano quando ancora il gioco è in produzione sono quasi costrette a piegarsi ai loro voleri. In pratica una forma di ricatto, nè più nè meno una situazione analoga al rapporto tra SH e Publisher (dove però in questo ultimo caso si hanno intenti comuni). Poi ci si lamenta se i giochi escono in ritardo, pieni di bug o come qualcuno non se li aspettava.
Dal mio punto di vista la SH deve poter avere quanta più libertà possibile per riuscire ad ottenere il prodotto che sta ideando, poi se al pubblico piace lo compra altrimenti no. Anche solo facendone un discorso puramente creativo: oramai sono delle marionette in mano ad altri che decidono cosa deve fare, e se con i publisher un minimo potevi ragionarci con i giocatori sei praticamente messo in un angolo (anche perchè i giocatori non hanno nulla da perdere, quindi possono criticare quanto e come vogliono).
Ma basta sta storia ogni volta, ogni santa volta devono inventarsi un nuovo sistema per monetizzare perchè "non ce la fanno", ed ogni volta malgrado tutto i giochi escono in ritardo, sviluppati male e buggati, il che significa che non c'è correlazione tra le due cose, come invece stai cercando di far passare tu. Non è assolutamente vero che se monetizzano di più allora lo sviluppo procede bene e senza intoppi, questa è una fandonia, anche perchè uno sviluppo travagliato e/o un risultato finale pessimo, dipendono da ben altri fattori, quasi sempre slegati dal budget a disposizione.
Quante se ne devono inventare ancora?
Prima hanno trasformato le espansioni dei giochi in dlc, cioè un'esperienza tagliata in tanti pezzi di una espansione classica, espansione che alla fine dei conti paghi di più.
Poi hanno pensato alle microtransazioni nei giochi a prezzo pieno.
Poi alle versioni Deluxe o pre-order "piene" di contenuto fuffa a più di 100 euro, le classiche "paga per giocare in anticipo e per sbloccare 3-4 skin esclusive del cazzo".
Poi alle lootboxes ed ai giochi pesantemente basati su di esse (vedi fifa).
I prezzi li hanno portati a 60-70 euro.
Il 30% di steam non gli va bene... prendono quindi i soldi di Epic per l'esclusività e commissioni più basse.
Poi i 60-70 euro non bastano più... ne vogliono 80... (Edit: Tral'altro si sta vedendo come sono "equi" questi 80 euro con la versione PC di FFVII: remake che fa cagare)
Ora agli NFT.
Non gli basta mai niente ed oltre al danno la beffa di far ricadere le colpe sui videogiocatori che hanno l'ardire di lamentarsi GIUSTAMENTE della situazione, che invece dovrebbero ringraziare che è grazie a loro se possono campare. Mai come in questo caso chi tace acconsente, visto che tutte queste meccaniche di monetizzazione selvaggia sono state introdotte con il tacito consenso della comunità videoludica, che ora viene pure accusata perchè per una volta si sta ribellando in massa per la situazione.
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