Negli Usa proposta di legge contro loot box e pay-to-win
Il Partito Repubblicano sta accelerando i tempi circa l'introduzione di una legge che impedisca agli sviluppatori di videogiochi di inserire loot box e meccaniche di tipo pay-to-win nei loro giochi
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Maggio 2019, alle 10:21 nel canale Videogames"Gli sviluppatori di videogiochi non dovrebbero monetizzare la dipendenza ai videogiochi" è il parere del Senatore Repubblicano Josh Hawley, che ha presentato un disegno di legge per impedire che meccaniche di tipo pay-to-win e le tanto criticate loot box finiscano all'interno di videogiochi indirizzati al pubblico giovane. La nuova legge assumerebbe il nome di "The Protecting Children from Abusive Games Act".
Rispecchia la già esistente "Children's Online Privacy Protection Act", che impedisce di tracciare online i bambini a scopi pubblicitari. Punta i giochi rivolti ai minorenni e "i giochi i cui sviluppatori consentono consapevolmente ai minorenni di effettuare micro-transazioni". A tali giochi non sarebbe consentito di avere al loro interno contenuti di tipo loot box definiti come "micro-transazioni che offrono ricompense casuali o parzialmente casuali", come si può leggere nel riassunto del disegno di legge pubblicato sul sito dell'ufficio di Hawley.
In cui si citano anche le meccaniche pay-to-win che "manipolano il sistema di progressione di un gioco per indurre i giocatori a spendere soldi " o che alterano "l'equilibrio competitivo tra i giocatori dei giochi multiplayer". La Federal Trade Commission monitorerebbe sull'effettiva applicazione della legge.
"Quando i bambini giocano a giochi pensati per gli adulti, dovrebbero essere bloccati dalla possibilità di effettuare micro-transazioni in maniera compulsiva. Gli sviluppatori di giochi che sfruttano consapevolmente i bambini dovrebbero affrontare conseguenze legali" dice ancora Hawley.
ESA, l'organizzazione che tutela i videogiochi negli Stati Uniti e che, tra le altre cose, organizza E3, ha replicato alle dichiarazioni del Senatore, osservando che numerosi paesi, tra cui Irlanda, Germania, Svezia, Danimarca, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito, hanno stabilito che le loot box non sono equiparabili al gioco d'azzardo. "Presto condivideremo con il Senatore strumenti e informazioni già fornite dall'industria che dimostrano come sia possibile mantenere il controllo delle spese di gioco da parte dei genitori. I genitori hanno già la possibilità di limitare o vietare gli acquisti in-game con controlli parentali di facile utilizzo" si legge in una nota di ESA.
D'altra parte è vero che il dibattito sulle loot box all'interno dei videogiochi è in corso da tempo, Olanda e Belgio hanno reso le loot box illegali e uno studio è in corso in Australia. Portare una limitazione simile in un mercato principale come quello degli Stati Uniti, d'altronde, avrebbe ripercussioni sull'industria dei videogiochi molto più forti rispetto a quelle che provengono da mercati minori come Olanda e Belgio. Fino a oggi soprattutto i senatori democratici negli Usa sono apparsi particolarmente sensibili al problema, principalmente nella figura della senatrice Margaret Hassan. La Hassan aveva sottoposto la problematica alla FTC che in febbraio aveva annunciato un workshop pubblico per discutere della questione con le autorità competenti. Potrebbe quindi essere trovato velocemente un accordo nel Congresso per rendere definitivamente il "Protecting Children from Abusive Games Act" una legge dello stato federale.
Prima che possa diventare legge, comunque, la proposta deve essere esaminata dalle commissioni competenti e poi approvata sia dalla Camera dei rappresentanti che dal Senato prima di poter essere firmata dal presidente. Proposte simili sono già pervenute da parte di alcuni stati come Washington, Hawaii e Indiana, ma non sono state fino a oggi tramutate in leggi.
Fondamentalmente si equipara la meccanica delle loot box al gioco d'azzardo perché il giocatore fa una scommessa nella speranza di ottenere contenuti per lui importanti che rimangono nascosti fino all'apertura della cassa premio.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoI bambini NON devono avere la possibilita' di giocare a giochi per adulti, il che significa che gli adulti devono semplicemente fare il loro lavoro di genitori e controllare quello che fanno i bambini. Se un bambino di chiede 70 euro per comprare un gioco, tu non glieli dai senza prima sapere cosa diavolo deve comprare e se non ti informi se la cosa e' adatta a lui oppure no. Se gli dai una console in mano gli crei un account che non puo' comprare una mazza e con le restrizioni tali da permettergli di giocare solo I giochi adatti a lui.
Difficile? non credo, ma significherebbe scaricare la responabilita' dei figli su, ODDIO!!!, i genitori invece che sulla societa', che si puo' colpevolizzare molto piu' facilmente se i figli crescono coglioni…
La colpa del problema non e' delle case, non e' della societa', e' dei FOTTUTI genitori che fanno giocare ai bambini quello che cacchio vogliono…
Se un bambino si mette a guardare un film porno uno se la prende con la pornografia tutta oppure col genitore che non e' stato abbastanza attento? Ma siccome si tratta di videogiochi, magicamente i genitori perdono ogni responsabilita', perche' ormai c'e' il comun pensare che un videogioco, colpa anche del suo nome, sia solo un giochetto per bambini, e la societa' non si rende conto che ormai e' un mezzo di comunicazione al pari degli altri, che quindi come per i film e i libri ci sono generi adatti ai ragazzini e generi adatti agli adulti, ma siccome gli adulti ed i senatori di adesso sono ancora fermi a super mario, sono convinti che tutti i giochi debbano essere adatti ai bambini, frega sega se c'e' un bollino PEGI grosso cosi', mica possiamo dare la colpa ai genitori se danno la merda ai bambini vero? molto meglio fare una legge che penalizza l'industria ma solleva i genitori dalle loro responsabilita', tanto solo loro che votano...
Tu non hai figli, vero ???
Difficile? non credo, ma significherebbe scaricare la responabilita' dei figli su, ODDIO!!!, i genitori invece che sulla societa', che si puo' colpevolizzare molto piu' facilmente se i figli crescono coglioni…
La colpa del problema non e' delle case, non e' della societa', e' dei FOTTUTI genitori che fanno giocare ai bambini quello che cacchio vogliono…
Se un bambino si mette a guardare un film porno uno se la prende con la pornografia tutta oppure col genitore che non e' stato abbastanza attento? Ma siccome si tratta di videogiochi, magicamente i genitori perdono ogni responsabilita', perche' ormai c'e' il comun pensare che un videogioco, colpa anche del suo nome, sia solo un giochetto per bambini, e la societa' non si rende conto che ormai e' un mezzo di comunicazione al pari degli altri, che quindi come per i film e i libri ci sono generi adatti ai ragazzini e generi adatti agli adulti, ma siccome gli adulti ed i senatori di adesso sono ancora fermi a super mario, sono convinti che tutti i giochi debbano essere adatti ai bambini, frega sega se c'e' un bollino PEGI grosso cosi', mica possiamo dare la colpa ai genitori se danno la merda ai bambini vero? molto meglio fare una legge che penalizza l'industria ma solleva i genitori dalle loro responsabilita', tanto solo loro che votano...
Noi a 14/15 anni giocavamo a San Andreas
Eppure ora non ammazzo la gente
Ok. A quando il lancio delle atomiche su Las Vegas? Ah già, il senatore voleva dire che tutte le attività che fanno soldi facili, devono essere gestite esclusivamente dalla "famigghia".
"Gli sviluppatori di videogiochi non dovrebbero monetizzare la dipendenza ai videogiochi"
La parola chiave è "dipendenza" e la seconda parola chiave subordinata alla prima è "lucrare" (sulla dipendenza).
Poi che una legge risolva il problema della dipendenza nel mondo è naif.
Difficile? non credo, ma significherebbe scaricare la responabilita' dei figli su, ODDIO!!!, i genitori invece che sulla societa', che si puo' colpevolizzare molto piu' facilmente se i figli crescono coglioni…
La colpa del problema non e' delle case, non e' della societa', e' dei FOTTUTI genitori che fanno giocare ai bambini quello che cacchio vogliono…
Se un bambino si mette a guardare un film porno uno se la prende con la pornografia tutta oppure col genitore che non e' stato abbastanza attento? Ma siccome si tratta di videogiochi, magicamente i genitori perdono ogni responsabilita', perche' ormai c'e' il comun pensare che un videogioco, colpa anche del suo nome, sia solo un giochetto per bambini, e la societa' non si rende conto che ormai e' un mezzo di comunicazione al pari degli altri, che quindi come per i film e i libri ci sono generi adatti ai ragazzini e generi adatti agli adulti, ma siccome gli adulti ed i senatori di adesso sono ancora fermi a super mario, sono convinti che tutti i giochi debbano essere adatti ai bambini, frega sega se c'e' un bollino PEGI grosso cosi', mica possiamo dare la colpa ai genitori se danno la merda ai bambini vero? molto meglio fare una legge che penalizza l'industria ma solleva i genitori dalle loro responsabilita', tanto solo loro che votano...
Ok, non hai figli, ma al di là di questo, il sistema PEGI è solamente un INDICAZIONE.
Comunque il PEGI non serve ad un cazzo ora come ora, perché:
1) la maggior parte della gente ti dirà "Cos'è il PEGI? si mangia?"
2) Il gioco da 30-40-60€ di certo non và il bambino di 7 anni a prenderlo nei negozi da solo (quindi non puoi usarlo per vietare la vendita in quanto lo comprerebbe l'adulto)
3) I giochi su smartphone sono il 90% (forse anche troppo ottimistico) pay-to-win ed è come il gioco d'azzardo, ti danno il regalino e per ottenerne altri continui a giocare fino a farlo diventare una droga, è per questo che vogliono abolirlo o limitarlo.
(P.S: non me ne frega niente perchè non gioco a nessun gioco, è il concetto che mi disturba)
Tutto il resto è legato alla educazione che un genitore vuol dare ad un figlio, e non credo serva "normarla" per legge basta un pò di buonsenso da parte dei genitori. I bambini possono pure giocare a giochi violenti (se non hanno paura) mica diventano automaticamente dei serial killer.
Semmai il troppo gioco, che può creare dipendenza, è un problema, ma il rischio esisteva già ai miei tempi con la TV. Su questo i genitori dovrebbero vigilare di più ed essere più rigidi
Lo si nota molto al ristorante dove vedi un sacco di coppie con bambini piccoli ed il tablet a tavola. Tra l'altro questa pratica spesso è molto fastidiosa per gli altri clienti del ristorante, ma pare che questi genitori se ne freghino, un giorno o l'altro finirà che ci dovrò litigare.
Comunque il PEGI non serve ad un cazzo ora come ora, perché:
1) la maggior parte della gente ti dirà "Cos'è il PEGI? si mangia?"
2) Il gioco da 30-40-60€ di certo non và il bambino di 7 anni a prenderlo nei negozi da solo (quindi non puoi usarlo per vietare la vendita in quanto lo comprerebbe l'adulto)
3) I giochi su smartphone sono il 90% (forse anche troppo ottimistico) pay-to-win ed è come il gioco d'azzardo, ti danno il regalino e per ottenerne altri continui a giocare fino a farlo diventare una droga, è per questo che vogliono abolirlo o limitarlo.
Sinceramente mi sembrano cose che un genitore può e dovrebbe limitare.
Se non sa cosa significa il PEGI non è una scusante, se è il genitore che compra il gioco 30/40/60€ può anche informarsi sul gioco, per lo smartphone può essere più difficile ma già non associare carte di credito può aiutare.
Non dico che sia facile ma il compito del genitore ma penso che non lo sia mai stato.
Detto questo se poi aboliscono le lootbox o i paytowin a me non cambia nulla.
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