I Am Jesus Christ è il nuovo videogioco in cui si interpreta Gesù Cristo

I Am Jesus Christ è un gioco di simulazione ispirato dal Nuovo Testamento della Bibbia in cui il giocatore veste i panni di Gesù Cristo e, in un ambiente molto realistico, esegue miracoli e cura le persone
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Dicembre 2019, alle 10:01 nel canale VideogamesSteam
342 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuindi una fusione tra sviare il discorso e tentare di interpretare in modo conveniente... ottima scelta...
Con l'aggiunta di un pizzico di giustificazioni con la frase:
In pratica gli "eventi, certamente sanguinari della Bibbia" vanno intesi come metafore e non vanno letti in "maniera puramente letterale"...
Ho perso il conto di quante volte l'ho sentito questo comodo ragionamento...
Ed anche così è assurdo... Un dio che per veicolare messaggi di "pace e amore" usa "parabole metaforiche" che narrano sue finte imprese dove massacra migliaia di innocenti nei modi più vari...
Cò,sà,àsò,s,àss
Premetto che mi ritengo un ateo, ex cristiano (quindi delle influenze positive le ho mantenute... chiamiamoli valori).
Io non so dirvi se sia esistito Gesù e se vi sia un Dio (che poi possiamo chiamare con i nomi che preferiamo).
Uno dei miei grandi dubbi è solitamente quello che le religioni siano nate in primis con una esigenza: "Dare un senso alla nostra vita e una logica alla nostra morte".
Io penso che il limite che noi tutti abbiamo e avremo sempre, sia legato alla nostra condizione umana.
Nessuno di noi è morto, è ritornato in vita e poi ha potuto raccontare tutto quello che è successo come se si fosse semplicemente fatto un sonnellino.
Adesso nasce un'altra domanda. Se una persona non avesse timore di ciò che succede dopo la morte (vedi i suicidi), cosa lo costringerebbe a dover credere ad un essere superiore e un luogo dove continuare ad "esistere"?
Non è un caso che la religione cattolica non vede di "buon occhio" chi decide di privarsi della vita terrena in quanto di fatto viola una volontà divina.
Ma allora ci si dovrebbe chiedere anche perchè quando si sentono casi di persone ridotte in fin di vita, sia lecito che l'uomo utilizzi qualsiasi strumento scientifico e tecnologico per protrarne l'esistenza.
Non è in qualche modo una aberrazione del disegno del Creatore, quella che vede un essere umano decidere quale siano i limiti della propria permanenza sulla terra?
Se domani riuscissimo a trovare un modo per mantenere le funzioni vitali per un tempo pressoché infinito, come potremmo poi decidere che sia arrivato il momento di concludere tale vita?
Mi autoquoto...
Se qualcuno riuscisse a darmi una spiegazione basata sulla logica rispetto a quanto espresso poco sopra.
il giorno di Pasqua.
Sta sullo store per un po' con recensioni abbastanza critiche... Lo ritireranno dallo store venerdì 10 aprile 2020 perché l'avranno messo in croce con le recensioni, ma domenica 12 verrà rilasciata la veersione 2.0, la "definitive edition" con tutti i bugfix e un DLC speciale.
Non serve il metodo scientifico, è già nella Bibbia la spiegazione.
Con l'aggiunta di un pizzico di giustificazioni con la frase:
Come ho detto, ci sono persone sicuramente molto più preparate di me, che studiano i testi sacri da una vita e che sicuramente saprebbero rispondere di gran lunga meglio di me ai dubbi che esponi, e saprebbero senza ombra di dubbio contestualizzarli meglio storicamente.
Non ho le risposte che stai cercando, ma d'altro canto non devo giustificare la mia fede, proprio perché non si tratta di questo, non devo tentare di convincere nessuno.
Concordo sul fatto che alcuni passaggi sono, o possono sembrare, a prima vista contraddittori.
D'altro canto se vuoi usare la ragione per spiegare cose che probabilmente non possono essere spiegate solamente con quella, allora bisogna usare tutti gli strumenti a disposizione per valutare quei testi. Non è un caso se per diventare biblista ti fanno prima studiare la lingua ebraica.
Sono discorsi molto interessanti e profondi, ma anche complessi.
Ho perso il conto di quante volte l'ho sentito questo comodo ragionamento...
Come sopra.
[/QUOTE]
Quel tipo di linguaggio è presente nel Nuovo Testamento, dove Gesù Cristo, un uomo, veicola quei messaggi ad altri uomini, il messaggio del Padre.
È grazie a lui che viene crearsi una relazione filiale tra gli uomini e Dio.
Ovvero, mentre prima si intendeva Dio come qualcuno che sta "lassù", mentre noi stiamo "quaggiù", con tutta la distanza del caso, l'avvento di Gesù Cristo ha avvicinato questi due mondi.
Gesù ha passato in rassegna tutte le debolezze e le fragilità dell'essere umano e al tempo stesso ha dimostrato che l'essere umano può essere capace delle cose del cielo già qui.
Ripeto, basti pensare alle storie dei Santi della Chiesa.
Il tuo post non ha molto senso logico.
Domani io scrivo un libro nel quale asserisco una realtà e a dimostrazione delle mie tesi/idee/ideologie ti dico che le risposte le avrai leggendolo.
Quindi parto dall'assunto che tutto sia vero e che non sia discutibile se non avendo come unico riferimento quello che io stesso sostengo.
E comunque la domanda viene spontanea: in quale modo tu decidi cosa abbia senso o meno se basi la tua esistenza sull'"argumentum ad populum" ovvero la "legge del gregge": "se gli altri credono a ciò che dice un libro, allora ci credo anch'io"; senza considerare che è un libro scritto centinaia/migliaia di anni fa da uomini innegabilmente ignoranti, rimaneggiato innumerevoli volte a proprio piacimento e tradotto più o meno arbitrariamente e approssimativamente.
Il tuo commento é poco educato e anche poco intelligente - trovo molto piú razionale credere in Dio piuttosto che in un Universo che in qualche modo si é "creato da solo".
Circa il credere in una religione specifica, la risposta é piú complessa e le motivazioni variano da persona a persona; personalmente, ho scelto di aderire alla religione Cattolica perché trovo che la visione del mondo e la dottrina che emana da essa costituisca un modello morale ideale per l'essere umano, e una risposta positiva e ottimista ai problemi etici e sociali della societá.
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