Hamilton: non mi interessano le simulazioni di guida, preferisco Call of Duty
Le simulazioni di guida stanno acquisendo una visibilità molto importante nell'impossibilità di svolgere eventi reali. Quasi tutti i piloti reali si stanno cimentando con i vari F1 2019, rFactor 2 e iRacing, ma il sei volte campione del mondo Lewis Hamilton non è di questo avviso
di Rosario Grasso pubblicata il 11 Maggio 2020, alle 14:41 nel canale VideogamesKoch MediaF1
Come stanno passando i piloti professionisti questo periodo di quarantena in cui non sono possibili gli eventi di motorsport reali? Stanno ripiegando sull'eSport e le simulazioni di guida, al punto che alcuni di loro, compreso il pilota della Ferrari Charles Leclerc, sono diventati dei twitcher. In questo modo la popolarità di alcuni titoli automobilistici, come F1 2019, rFactor 2 e iRacing, è schizzata alle stelle.
In particolare F1 2019 sta mostrando il meglio di sé. Il titolo di Codemasters è migliorato molto nelle ultime edizioni, e simula molto bene la perdita di aderenza della monoposto in funzione della velocità in curva e del degrado dello pneumatico. Lo ha evidenziato anche il Virtual Grand Prix di ieri sera sul circuito del Montmelò, a Barcellona, vinto dal pilota della Williams, di proprietà della Mercedes, George Russell.
Come al solito la sfida è stata tra lui, Leclerc e Alex Albon (Red Bull). Albon era saldamente al comando su gomma gialla (media) quando ha deciso di fare un'ulteriore sosta ai box perché preoccupato dalla riduzione dell'aderenza e ha montato la bianca (dura), mentre i due rivali erano già su dura. La strategia non ha pagato e si è ritrovato sensibilmente indietro rispetto a Russell e Leclerc, mentre i suoi sforzi di rimontare si rivelavano infruttuosi.
Russell, sfruttando il DRS, superava il pilota della Ferrari ma una penalità di tre secondi gli imponeva di lasciarsi sensibilmente alle spalle Leclerc. F1 2019 è molto sensibile al taglio delle curve, perché consente di guadagnare molto tempo e di fare la differenza, ma se un pilota eccede per tre volte riceve la penalità. Il GP era quindi in mano a Leclerc quando il monegasco incorre nella stessa penalità, a soli 2 giri dal termine, offrendo la vittoria a Russell.
F1 2019, dunque, in questo periodo di quarantena si sta mettendo in mostra, e acquisisce sempre più popolarità in ambienti che non sono tradizionalmente videoludici. La sua grafica rinnovata e il buon netcode lo rendono soddisfacente anche in un contesto di eSport, pur palesando qualche difetto storico. In particolare dà sempre la sensazione di ricorrere a script che danno luogo a comportamenti che si ripetono: ne sia un esempio il primo giro del Virtual Grand Prix di Melbourne dove diversi piloti (tra cui lo stesso Albon) hanno fatto lo stesso identico errore nella chicane veloce.
Bisogna inoltre aggiungere che i piloti reali hanno vita facile in questi eventi per l'assenza dei pro player come David Tonizza, Frederik Rasmussen e Brendon Leigh, che conoscono quei due o tre "trucchetti" che permettono loro di essere imbattibili nel videogioco.
Ma non tutti i piloti si stanno dedicando agli eSport: Lewis Hamilton e Max Verstappen, ad esempio, non gradiscono la competizione con i colleghi reali o virtuali. "Le gare simulate non mi interessano" ha detto in particolare Hamilton in un video ufficiale della Mercedes. Per lui la sospensione del campionato è particolarmente difficile da affrontare perché quest'anno avrebbe potuto eguagliare il famoso record di Michael Schumacher di sette campionati del mondo vinti. "Sony mi ha appena inviato una postazione racing ma non la uso per partecipare a questi eventi. Sono cresciuto con Gran Turismo e vi ho dedicato tanto tempo per sbloccare tutte le auto disponibili. Ho lavorato con Sony recentemente ma ho sempre corso da solo, cercando di battere i miei stessi tempi. Da quando sono diventato un pilota di Formula 1 non ho più giocato ad alcun gioco di corse, in particolare di F1. Non so perché".
La carriera di Lewis Hamilton si è incrociata diverse volte con i videogiochi, e in particolare è stato testimonial sia di Gran Turismo Sport che di Call of Duty Infinite Warfare, dove è apparso come personaggio non giocante.
"In questo periodo di quarantena ho giocato solo a Call of Duty, con Charles Leclerc e Pierre Gasly". E, tornando ai simulatori di guida, rincara la dose: "hanno dei problemi legati al movimento. Se sei a casa e hai un sedile che non si muove, mentre la tua mente va alla realtà dove tutto si muove, devi cercare di trovare un modo per ingannare la tua mente, e questo non mi piace molto. Per questi motivi non mi piace usare un simulatore, però, se la si vede dalla prospettiva della sfida online, allora è innegabile che ci siano dei risvolti positivi".
Kimi Raikkonen è un altro che non ha voluto cimentarsi con gli eSport, e invece ha cominciato a farlo l'altro pilota della Ferrari, Sebastian Vettel, che ha provato rFactor 2. Non ha ottenuto risultati ragguardevoli, ma ha iniziato con un titolo senz'altro molto difficile.
19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuesta è la considerazione che hanno per noi tifosi... pensano solo ai soldi, 'ste M.
Ma se gioca ad iRacing praticamente ogni giorno facendo anche endurance e il mondiale Porsche esport supercup su iRacing.
Rosario Grasso, prima di scrivere dovresti informarti almeno un po'.
Per inciso, Verstappen ha detto che non parteciperà a questi eventi perchè sostanzialmente sono delle cagate pubblicitarie, perchè di girare con gente che non sa neanche la differenza tra un arcade (F1 2019) o un sim (iRacing su tutti) non gliene può fregà de meno. Infatti partecipa dove il livello è davvero alto.
Ma se gioca ad iRacing praticamente ogni giorno facendo anche endurance e il mondiale Porsche esport supercup su iRacing.
Rosario Grasso, prima di scrivere dovresti informarti almeno un po'.
Si; è un po' come il dipendente che dice che non fa smart working perché non c'è nel contratto. In una situazione inaspettata e delicata (anche per chi ti dà la pagnotta) ci si aspetta un minimo di flessibilità.
Tant'è che gli altri piloti si stanno adattando.
Mariello: "Verstappen non si sta dedicando agli esport?"
M'era sfuggita... i 4 video che ho visto sono tutti di Verstappen
Adesso giudicate e offendete grandi piloti in base ai videogiochi che giocano ?
Addirittura si è arrivati persino a criticare le qualità di guida di Verstappen perchè non rende su un videogioco arcade e ne preferisce un altro ?
Qualcuno dovrebbe forse farsi una vita sociale e pucciare di più il biscotto
Tutti i piloti di F1 dovrebbero partecipare alle gare virtuali di F1, per il rispetto di noi tifosi, nonostante siano giocate su F1 2019 che è un arcade di M. Poi, oltre a questo, può giocare anche con Dio alla simulazione che preferisce, ma è un altro discorso.
I piloti che giocano nel tempo libero lo fanno per tenersi superallenati.
Adesso giudicate e offendete grandi piloti in base ai videogiochi che giocano ?
Addirittura si è arrivati persino a criticare le qualità di guida di Verstappen perchè non rende su un videogioco arcade e ne preferisce un altro ?
Qualcuno dovrebbe forse farsi una vita sociale e pucciare di più il biscotto
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