Gabe Newell e il futuro del gaming: interfacciare il cervello al computer è la prossima conquista

Gabe Newell e il futuro del gaming: interfacciare il cervello al computer è la prossima conquista

Il boss di Valve torna a parlare di come interfacciare il cervello ai computer per creare esperienze più coinvolgenti per i giocatori. "Il mondo reale apparirà piatto, incolore, sfocato rispetto alle esperienze che si potranno creare nel cervello delle persone", ha affermato Newell.

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Videogames
Valve
 

Gabe Newell, cofondatore e presidente di Valve Software, è tornato a parlare del suo forte interesse verso le interfacce cervello-computer, applicabili sia al settore del gaming che al quotidiano (anche Facebook e Neuralink di Elon Musk vi stanno lavorando da tempo). Intervistato dal programma neozelandese 1 News, Newell ha spiegato che sebbene l'idea di interfacciare il cervello a un computer suoni come qualcosa di "indistinguibile dalla fantascienza", gli sviluppatori farebbero uno "stupido errore" a non sperimentare con la tecnologia.

Non è la prima volta che il boss di Valve parla di questa soluzione, qualche tempo fa affermò che "siamo molto più vicini a The Matrix di quanto la gente creda". Recentemente la software house ha fatto trapelare l'interesse verso gli psicologi, figure professionali che comprendono la mente umana e potrebbero aiutare a sviluppare titoli più avvincenti.


Mike Ambinder, Principal Experimental Psychologist di Valve Corporation, gioca indossando un caschetto OpenBCI per rilevare i segnali cerebrali.

Attualmente Valve sta lavorando con OpenBCI (piattaforma per misurare e registrare l'attività elettrica prodotta dal cervello, muscoli e cuore) per mettere a punto un software open source che permetta agli sviluppatori di comprendere i segnali prodotti dal cervello delle persone. Capire tali segnali consentirebbe di sapere se un giocatore si sta godendo un'esperienza e di modificarla di conseguenza. Ad esempio, un videogioco potrebbe diventare più difficile se si percepisce che il giocatore si sta annoiando.

Newell vede un futuro in cui si andrà oltre la lettura dei segnali, con la possibilità di introdurne artificialmente di nuovi per amplificare l'esperienza. "Il mondo reale apparirà piatto, incolore, sfocato rispetto alle esperienze che si potranno creare nel cervello delle persone", ha affermato Newell.

Le interfacce cervello-computer potrebbero essere utili anche nella vita reale, ad esempio nel sonno, diventando una sorta di app che avvieremo per decidere quanto dormire, quanto tempo passare in fase REM, ecc. Insomma, un grandissimo potenziale, ma non esente da rischi: l'idea che questa tecnologia possa essere usata per far provare dolore (ad esempio quello del personaggio ferito in un videogame) rappresenta secondo Newell "un argomento complicato", senza dimenticare che potrebbe esserci il pericolo dei virus, proprio come le tecnologie informatiche attuali.

"Nessuno vuole ritrovarsi a dire 'Ricordi quando Bob è stato violato dal malware russo? Corre ancora nudo per le foreste?'", ha affermato scherzando - ma neppure troppo - il boss di Valve. Al momento però non c'è nulla da temere: sebbene Valve stia compiendo progressi rapidamente, l'idea di commercializzare la tecnologia è ancora di là da venire, in quanto i passi avanti sono così rapidi che qualsiasi dispositivo rischierebbe di diventare obsoleto non appena arrivato sul mercato.

12 Commenti
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Goofy Goober25 Gennaio 2021, 14:16 #1
Nerve Gear e Sword Art Online incoming per tutti.

Nel frattempo Konami smette ufficialmente di produrre videogiochi
six00725 Gennaio 2021, 16:09 #2
si vabbè ciao, siamo al livello del "digital smell". piuttosto pensa a produrre un kit vr a costo ultra basso e superleggero invece che una maschera da sub.
Titanox225 Gennaio 2021, 16:55 #3
ma se su dota2 e csgo non c'è ancora un matchmaking decente dopo secoli cosa vogliono fare con i cervelli
Maxt7525 Gennaio 2021, 18:09 #4
Sword art online.
Adesso però giocano a Fortnite
niky8925 Gennaio 2021, 18:11 #5
Originariamente inviato da: six007
si vabbè ciao, siamo al livello del "digital smell". piuttosto pensa a produrre un kit vr a costo ultra basso e superleggero invece che una maschera da sub.


Ma chi ha detto che il vr deve per forza diventare una periferica a basso costo? E' un po' come i volanti, non devono per forza entrare nelle case di tutti.
Therinai25 Gennaio 2021, 19:59 #6
L'IA nei videogiochi è ferma al 1995 ma lui pensa all'interfaccia neurale. Bello essere talmente ricchi da vivere su un altro pianeta
Therinai25 Gennaio 2021, 20:03 #7
Originariamente inviato da: Goofy Goober
Nel frattempo Konami smette ufficialmente di produrre videogiochi

Non è ufficiale, ma gli appassionati si saranno arresi da un pezzo al fatto che non producono più videogiochi, a parte PES.
niky8925 Gennaio 2021, 21:28 #8
Originariamente inviato da: Therinai
L'IA nei videogiochi è ferma al 1995 ma lui pensa all'interfaccia neurale. Bello essere talmente ricchi da vivere su un altro pianeta


Ma quella è una scelta dei developer, non di certo perché manca potenza di calcolo o altro.
LennyNERO6925 Gennaio 2021, 21:57 #9

Quindi...

...siamo già in un videogame?
Mon325 Gennaio 2021, 22:40 #10
Originariamente inviato da: niky89
Ma quella è una scelta dei developer, non di certo perché manca potenza di calcolo o altro.


Esatto, con tutte le tecnologie di deep learning che ci sono ora potrebbero creare IA che ti massacrano in qualsiasi momento. Ovviamente non lo fanno perchè il giocatore medio al giorno d'oggi è un bimbetto di 9/10 anni con capacità di reggere la frustazione pari a 0 e che abbandonerebbe immediatamente un gioco dove non riesce a proseguire facilmente. Molto più semplice creare delle slot machine con i bauli, le carte e migliaia di stronzate collezionabili

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