Fortnite: bannato a vita pro player sorpreso a usare cheat
Jarvis 'Jarvis' Kaye, membro FaZe Clan, uno dei più popolari nel mondo degli eSport, ha usato un aimbot, il che evidentemente contrasta con le politiche di Epic Games
di Rosario Grasso pubblicata il 05 Novembre 2019, alle 12:41 nel canale VideogamesEpicFortnite
Epic Games ha bannato da Fortnite, in via permanente, Jarvis 'Jarvis' Kaye, membro del FaZe Clan, uno dei più popolari in assoluto nella scena eSport. Jarvis è accusato di aver pubblicato dei video in cui usa degli aimbot. Epic, fra le sue azioni per eliminare il cheating da Fortnite, proibisce severamente l'uso degli aimbot, e con questa decisione ha voluto dare un segnale molto forte del livello del suo impegno in questa lotta.
"Volevo semplicemente fare dei video che potessero essere divertenti e interessanti per voi. Non mi è passato per la testa di poter essere bannato a vita da Fortnite per questo" ha detto Jarvis praticamente in lacrime in un video pubblicato sul suo canale YouTube. Numerosi giocatori di Fortnite, tra cui il famosissimo Ninja, hanno preso le difese di Jarvis, chiedendo a Epic di reintegrare il membro del clan FaZe.
Jarvis avrebbe usato l'aimbot su un account secondario in modalità di gioco non competitive, in modalità singola e in modalità creativa. Sarebbe dunque un peccato veniale, anche se Epic vuole usare questo episodio per sensibilizzare i giocatori di Fortnite sul problema del cheating. Gli aimbot come quelli usati da Jarvis compromettono l'esperienza di gioco dei giocatori e l'integrità della sfida, perché permettono di avere una mira infallibile truccando e vincendo molto più facilmente.
La decisione di Epic viene criticata anche perché i giocatori pensano che la software house della North Carolina applichi due pesi e due misure. Nel corso dei mondiali di Fortnite l'altro pro player XXiF è stato sorpreso mentre usava dei cheat. Il suo ban però è stato di sole due settimane e XXiF in futuro potrà riprendere a partecipare ai mondiali del celebre gioco di Battle Royale.
Il caso di Jarvis sta facendo discutere molto all'interno della community dei giocatori. Alcuni sostengono la decisione di Epic perché rappresenta un esempio e una "lezione di vita" per Jarvis allo scopo di sensibilizzare sul cheating. La lotta contro i cheat nei giochi competitivi è sempre molto accesa, con i fornitori dei programmi di cheating che tracciano costantemente il lavoro dei produttori di videogiochi. Il loro obiettivo è fornire soluzioni capaci di aggirare le più recenti tecnologie di controllo anti-cheat, che ultimamente hanno cominciato a usare delle soluzioni di machine learning per individuare i comportamenti sospetti.
118 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoI veri problemi della vita nel terzo millennio... Bannato da un videogioco... Spero non gli capiti mai nulla di piu' serio... Non oso immaginare la reazione...
PS. Concordo, è diventato un "mondo di matti" ormai...
PS. Concordo, è diventato un "mondo di matti" ormai...
Ok, non posso nascondere che la mia prima reazione è stata del tutto in linea con le vostre. E in effetti fa un po' ridere se paragonato ai veri problemi.
Ma credo sia giusto calarsi un po' nella perte e pensaare che arrivare a livello di "professionismo" in un e-sport costa la stessa fatica e sacrificio che costa diventare professionista in uno sport tradizionale.
E pensato questo mi tornano in mente scene di pianto di atleti espulsi dalle competizioni per questo o quel motivo..
Se non sbaglio nei tornei hanno dei premi in denaro, quindi se è bannato non potrà più partecipare.
Ormai non sono semplici videogiochi, certo testare un cheat....
oppure qualche gioco multiplayer piu serio, almeno in tf2 devi scortare la bomba oppure prendere i punti ha piu un senso
che gioco del menga
Ma credo sia giusto calarsi un po' nella perte e pensaare che arrivare a livello di "professionismo" in un e-sport costa la stessa fatica e sacrificio che costa diventare professionista in uno sport tradizionale.
E pensato questo mi tornano in mente scene di pianto di atleti espulsi dalle competizioni per questo o quel motivo..
Sicuramente ci vuole dedizione ed impegno e su questo sono totalmente d'accordo.
Che si debba in pratica dedicare tutto il proprio tempo ad "allenarsi" posso anche accettarlo, ma parlare di fatica proprio non ci posso stare.
Non metto in dubbio che gli e-sport sfruttino soprattutto doti di velocità, riflessi e magari anche strategia, ma la fatica nel mio concetto è quella che ti fai quando espelli fisicamente SUDORE per ottenere un risultato.
Molto spesso leggiamo di persone che fanno di mestiere gli "influencer" (faccio un esempio) e vengono idolatrati quasi fossero degli eroi moderni e magari chi salva vite umane è spesso vittima dell'oblio perchè il livello medio mentale purtroppo si sta spostando verso il basso.
Per un attimo ho cercato di immaginarmi un mondo utopico in cui non esistano scienziati, ingegneri, medici, operai, agricoltori, etc...
Popolato solo da persone che passano il loro tempo a giocare o a postare video ed immagini sui vari social.
Poi mi sono chiesto cosa succederebbe se avessero bisogno di una di quelle professionalità che non esistono più.
Ma probabilmente sono una persona arretrata che non riesce ancora ad apprezzare le immense possibilità che questi nuovi lavori possono offrire.
Che si debba in pratica dedicare tutto il proprio tempo ad "allenarsi" posso anche accettarlo, ma parlare di fatica proprio non ci posso stare.
Non metto in dubbio che gli e-sport sfruttino soprattutto doti di velocità, riflessi e magari anche strategia, ma la fatica nel mio concetto è quella che ti fai quando espelli fisicamente SUDORE per ottenere un risultato.
Molto spesso leggiamo di persone che fanno di mestiere gli "influencer" (faccio un esempio) e vengono idolatrati quasi fossero degli eroi moderni e magari chi salva vite umane è spesso vittima dell'oblio perchè il livello medio mentale purtroppo si sta spostando verso il basso.
Per un attimo ho cercato di immaginarmi un mondo utopico in cui non esistano scienziati, ingegneri, medici, operai, agricoltori, etc...
Popolato solo da persone che passano il loro tempo a giocare o a postare video ed immagini sui vari social.
Poi mi sono chiesto cosa succederebbe se avessero bisogno di una di quelle professionalità che non esistono più.
Ma probabilmente sono una persona arretrata che non riesce ancora ad apprezzare le immense possibilità che questi nuovi lavori possono offrire.
Va beh non generalizziamo il discorso che altrimenti scoperchiamo il vaso di pandora. Stiamo parlando di passione per una determinata cosa e fermiamoci li. Perchè altrimenti potrei dire polemicamente che pure fare lo scrittore non serve a niente e non è un lavoro vero.
Comunque, solo un appunto: "FATICA" non vuol dire solo sforzo fisico.
Mantenere concentrazione al massimo e riflessi pronti in una competizione costa fatica. E parecchia.
Non è che se non corri allora non stai facendo niente.
Bhè se il videogioco in questione ti porta soldi, è un problema eccome.
il punto è che ha provato a barare nel suo lavoro per ottenere risultati migliori, e ora perderà il lavoro, le sponsorizzazioni e tutto il resto. come se beccassero un atleta a doparsi, essenzialmente.
Popolato solo da persone che passano il loro tempo a giocare o a postare video ed immagini sui vari social.
Ne ne hai occasione, guarda il film READY PLAYER ONE, illustra proprio un mondo assai simile...
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