EA: i core gamer non vedono di buon occhio la crescita dell'industria dei videogiochi

Secondo Peter Moore, COO di Electronic Arts, l'industria dei giochi dovrebbe essere più propensa ad accollarsi dei rischi, evitando però di replicare il modello Napster.
di Rosario Grasso pubblicata il 03 Luglio 2014, alle 09:01 nel canale VideogamesElectronic Arts
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer certi giochi non vale nemmeno la pena sprecare banda per piratarli...
Ho 28 anni, e giocavo da quando ne avevo 4 ... una cosa è certa, ha ragione dicendo che il mondo del business sta cambiando, ha ragione dicendo che il mondo dell'economia cambia e anche loro devono stare al passo con i tempi se non vogliono diventare un pezzo di museo. E' vero ciò che dice anche sui core gamer, ma non è totalmente vero tutto. Il business si butta verso il casual gaming, ormai da tempo, non fraintendetemi non odio i casual, ma semplicemente vanno premiati coloro che spendono tempo e invogliati, in maniera migliore di un Casual. Vi faccio un esempio, ho giocato a WOW per 10 anni, fino ad arrivare a Dicembre scorso dove ho mollato la spina definitivamente, di cui gli ultimi 2 anni era un po' come una relazione tra uomo donna, tira e molla. Ma alla fine, mi sono ritrovato ad addormentarmi mentre raidavo, ad appisolarmi nelle istanze, non è che mi annoiava il gioco ma mi annoiava la difficoltà talmente stupida di effettuare boss e quant'altro, mi annoiava quanto quel gioco fosse diventato casual, con uno sputo per terra e un aiutino potevi livellare ed equipparti velocemente. Io come molti altri senatori prima di me hanno mollato la presa con uno dei giochi che non dimenticherò mai, per le emozioni, per le sensazioni per la gilda, i ritrovi e le amicizie fatte. Ma, hanno trasformato un gioco in così casual che è diventato obrobrioso. Questo non va bene in un game, ok puoi dare una variante casual, ma non fare del gioco il casual la parte portante. Imho. E da un punto di vista di business, pensateci. I vecchi Senatori se ne sono andati quasi tutti, ed erano quelli che pagavano l'abbonamento anche se il giorno pioveva fuoco.
L'esempio che ho apportato era solo epr fare capire di che problematica stiamo parlando. Da una parte si dice "smettiamo di comprare i giochi, noi tutti", ma questa è teoria. Non riusciremo mai a mettere in piedi una tale protesta. Comunque, come ho scritto prima, io ho già iniziato, Hardline per me è da lasciare dove sta, e spero le vendite siano un FLOP (mi spiace per la SH che l'ha sviluppato, ma se me lo avessero chiamato solo "Hardline" senza la parola "Battlefield" forse una pensata ce l'avrei fatta. Così invece è una palese mungitura
però l'esempio che hai fatto non è pertinente.
Lo sarebbe stato se avessi confrontato mele con mele e pere con pere (secondo me un buon esempio è l'abbigliamento "branded" a costo non troppo eccessivo, tipo dolce e gabbana o giù di li o anche i vari abbonamenti alla pay-tv)
se facevi un confronto corretto, ti saresti reso conto che quanto si dice non è sbagliato. I videogiochi sono un bene di massa non primario. E le aziende che li producono cercano di massimizzare il profitto. Non è sbagliato. Se fanno utili hanno ragione. E l'unico modo che conosco per non fargli fare utili è di non comprare il gioco. E nemmeno di giocarci nella versione pirata. Non sarò certo io quello che li aiuterà a fare massa critica.
Ok, oggi sono una goccia nell'oceano, ma domani chissà...
Comunque chi si lamenta del fatto che i giochi costano troppo e sono uno schifo, probabilmente non ho capito come va il mondo.
Siamo (per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista) in un paese libero significa -limitatamente all'oggetto della discussione- che io non posso dirgli come fare i giochi e loro non possono costringermi a comprarli. Che li spendano i paparini dei bimbi nutellosi i dindini per i giochi EA (e son d'accordo che sono sempre fatti peggio e sempre più invasivi). Una casa che vende videogiochi se vuole i miei quatto (sudati) quattrini, deve fare un gioco bello, con protezioni ragionevoli e che si possa rivendere senza troppi problemi. Altrimenti non solo non lo compro, ma nemmeno ci gioco nella versione pirata.
L'esempio che ho apportato era solo epr fare capire di che problematica stiamo parlando. Da una parte si dice "smettiamo di comprare i giochi, noi tutti", ma questa è teoria. Non riusciremo mai a mettere in piedi una tale protesta.
Apparte l'esempio sbagliato... ma da come parli sembra che si tratti della rivoluzione francese. Non dovrebbe neanche essere una protesta, è normalissimo che l'acquirente non compri se il prodotto finale è una cag*ta. E' sufficente semplicemente che la gente capisca quanto sia stupido comprare ad occhi chiusi, e che si diffonda l'equazione preorder=NIUBBO. Secondo me non è impossibile
Quindi ci sono le consolle cattive, ci sono i giocatori casual cattivi, ci sono i giocatori poco esigenti cattivi, ecc...
Basta leggere qualche discussione recente su gioco e consolle per rendersene conto.
C' era un bel tempo in cui chi faceva videogiochi non inseguiva il profitto ...
Perchè chi inseguiva il profitto non era affatto interessato a un settore dove si guadagnava poco
Poi però i videogiochi hanno cominciato a vendere parecchio e sono arrivati gli squali della finanza i quali pensano solo in termini di "massimizzazione del profitto", cosa producono è irrilevante, spesso manco sanno cosa vendono, l' unica cosa che conta è come spremere più soldi dagli utenti.
Non si bada più a far uscire un bel gioco, ma solo a quanto ci si riesce a guadagnare sopra, non conta se un videogiocatore è soddisfatto dell' acquisto, quando hai preso i soldi il resto non conta.
Ecco quindi che è inutile lavorare su un gioco nuovo, si prende il gioco che ha venduto bene l' anno scorso e lo si rivende quest' anno soltanto mettendoci un "2014", se le vendite dopo qualche anno scendono sotto i livelli attesi si butta via e si ricomincia con un altro brand strapubblicizzato.
Spostare il focus da "voglio fare un bel gioco" a "voglio guadagnare il più possibile" porta a investire di più in "public relations" ( AKA pubblicità, brand e mazzette ai recensori ) e tagliare i soldi dello sviluppo.
Questo potrebbe anche non essere fastidioso se il fenomeno si limitasse a produrre blockbuster per la massa, il problema è quando questi grossi publisher spesso si comprano titoli e case produttrici di qualità e le trasformano in vacche da mungere e poi buttare via quando non c' è più niente da spremere col risultato di impoverire la produzione.
Nel campo delle produzioni cinematografiche c' è un certo equilibrio che permette di far arrivare anche film di qualità nelle sale in mezzo ai vari Titanic, Avatar, Transformers o Rambo, purtroppo produrre un videogioco richiede tempo e competenze specifiche che in pochi hanno e se quei pochi vengono dirottati a produrre l' ennesimo capitolo annuale dei vari brand aspirasoldi non resta spazio o tempo per fare anche qualche gioco decente
"Per far capire che le tasse ci stanno strangolando bisognerebbe smettere TUTTI di pagare le tasse...". Penso a quelle situazioni dove l'alternativa è "o pago le tasse o mangio"
Si, siamo daccordo, questa è la cosiddetta teoria, ma la pratica aimè è ben diversa, non riuscirai mai a coordinare un collettivo di milioni di utenti per raggiungere questo scopo
@Benna: sì peccato che il tuo esempio non calzi, perchè le TASSE le DEVI pagare per legge, non è una scelta. Mentre il GIOCO è un prodotto che, se non ti soddisfa, PUOI non comprare... dicesi scelta.
Io personalmente trovo sproporzionato pagare per un gioco cifre superiori a 20 o 30 euro, sono anni che compro solo giochi sotto questa cifra, non mi frega niente di rinunciare all'acquisto-al-day-one quando, a meno prezzo e a qualità più alta (GOTY edition, patch e DLC già inclusi ecc...) posso acquistare lo stesso gioco 2 anni dopo. Nel frattempo ho tanti altri giochi a cui giocare, se proprio prorpio... Perchè diavolo dovrei pagare 20 euro in più a gioco in cambio di... niente? (Considero "niente" il fatto di avere il gioco 2 anni prima ma a qualità sostanzialmente molto inferiore... dato che la qualità dell'esperienza di gioco per me è tutto).
@Benna: sì peccato che il tuo esempio non calzi, perchè le TASSE le DEVI pagare per legge, non è una scelta. Mentre il GIOCO è un prodotto che, se non ti soddisfa, PUOI non comprare... dicesi scelta.
Io personalmente trovo sproporzionato pagare per un gioco cifre superiori a 20 o 30 euro, sono anni che compro solo giochi sotto questa cifra, non mi frega niente di rinunciare all'acquisto-al-day-one quando, a meno prezzo e a qualità più alta (GOTY edition, patch e DLC già inclusi ecc...) posso acquistare lo stesso gioco 2 anni dopo. Nel frattempo ho tanti altri giochi a cui giocare, se proprio prorpio... Perchè diavolo dovrei pagare 20 euro in più a gioco in cambio di... niente? (Considero "niente" il fatto di avere il gioco 2 anni prima ma a qualità sostanzialmente molto inferiore... dato che la qualità dell'esperienza di gioco per me è tutto).
Post da incorniciare
si sa che WoW è una bimbominkiata madornale, dopo 10 anni d'altronde sarai cresciuto anche un pò tu...
vai su neverwinter online
La crescita dell'industria dei videogiochi..?
Veramente i core gamer on vedono di buon occhio chi spaccia per giochi nuovi dei giochi vecchi a cui è stato messo un altro texture pack ed a cui hanno incrementato il numerino affianco al motore grafico.I core gamer vogliono giochi diversi che propongano reali sfide e non le solite quiche.
...E questo spiega perchè gli indie stiano letteralmente facendo le chiappe in pompa magna alle grandi case produttrici.
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