Dipendenza da videogiochi: si discute

Il Consiglio sulla Scienza e la Sanità Pubblica dell'Associazione Medica Americana ha divulgato una nuova relazione sui videogiochi. Rimossa la richiesta di includere la dipendenza da videogiochi tra le patologie di disturbo mentale.
di Rosario Grasso pubblicata il 28 Giugno 2007, alle 15:34 nel canale VideogamesQuesti ultimi, dunque, hanno consegnato la relazione con titolo "Emotional and Behavioral Effects of Video Game and Internet Overuse", la quale segue la relazione consegnata l'anno scorso, intitolata "Emotional and Behavioral Effects, Including Addictive Potential, of Video Games". La nuova relazione si basa su studi governativi, ricerche mediche e sondaggi somministrati dall'Entertainment Software Association (ESA).
Sebbene, l'Associazione riconosca il ruolo potenzialmente positivo dei videogiochi nella società, si dichiara preoccupata riguardo agli effetti dei videogiochi sulla salute. "La predispozione dell'industria dei videogiochi a fornire immagini non appropriate per il pubblico di destinazione può generare disdicevoli effetti, che vanno da sintomi di tipo fisico, come attacchi epilettici e tendiniti, a comportamenti non accettati dalla società, come aggressività e sindromi da sopreccedenza".
La relazione comprende alcuni suggerimenti sulle accortezze da prendere per arginare il fenomeno. Principalmente, andrebbe rivisto il sistema di classificazione e censura ESRB. Inoltre, si richiede un aggiornamento professionale ai medici generici e alle altre istituzioni sanitarie in modo che sappiano valutare correttamente i rischi dell'esposizione ai media.
Sulla critica al sistema di classificazione ESRB, risponde Patricia Vance, presidente dell'istituzione: "Concordiamo con l'Associazione sul fatto che i genitori debbano avere un ruolo attivo nelle scelte dei figli a proposito di videogiochi, ma il loro riferimento al sistema di classificazione ESRB sembra non considerare il fatto che la maggior parte dei genitori sono soddisfatti del sistema e che lo usano con regolarità".
La relazione dell'Associazione Medica Americana differisce in un importante aspetto rispetto alla relazione consegnata lo scorso anno. Viene rimossa, infatti, la richiesta di inserire la dipendenza da videogiochi tra le patologie di disturbo mentale. Dunque, L'Associazione richiede all'Associazione Psichiatrica Americana di considerare questa posizione nella formulazione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, prevista per il 2012 (l'inserimento nel manuale della dipendenza da videogiochi posizionerebbe quest'ultima alla stregua dei tradizionali disturbi mentali).
In definitiva, il dibattito tocca tanti aspetti e tante istituzioni, come probabilmente non era accaduto prima d'ora nel mondo dei videogiochi. È evidente che la rinnovata attenzione delle Associazioni Americane ha posto i riflettori sull'industria videoludica nell'ultimo periodo e, proprio in questo contesto, si iscrivono i casi Manhunt 2 e Resistance: Fall of Man.
58 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInvece sono in totale disaccordo sullo scaricare le colpe di alcune violenze urbane sui videogiochi.
I vari politicanti e avvocatoni tanto saccenti dovrebbero tranquillamente ammettere che tra noi girano indisturbatamente dei PAZZI DA LEGARE, e ogni tanto qualcuno sclera, vuoi per il caldo, vuoi per i vicini, vuoi perchè Bowser ha rapito la principessa Peach. Ognuno ha i propri motivi.
trovo solo giusto e lungimirante pero' ritenere che bisogna considerare l'effetto che i VG/telenovelas/massmedia spazzatura possono avere su alcuni soggetti è ascrivibile a quello di una patologia...io ne ho viste di cose così...un esempio?
ULTIMA ONLINE HA INTORPIDITO LA MENTE DI UN SACCO DI GENTE IN MANIERA PATOLOGICA!
quindi avere uno psicologo che sappia di questo tipo di problematiche (non un censore che dica: è giusto / è sbagliato) non sarebbe male, ci avrei mandato qualche amico se ce ne fosse stata
la possibilità...poi certo questi qui sono gli stessi che prescrivono psicofarmaci ai bambini per la sindrome da ipertensione...tutto un dire quanto sono affidabili
se non sai quando è ora di smettere di giocare, o se sei troppo piccolo e la tua famiglia non ti segue...allora questa legge è giusta..
però..continuo a pensare che...lo fanno solo per far notizia e per limitare un mercato che non è mai stato toccato fino a poco tempo fà...mah...che c***o fanno...
Io gioco per divertirmi e non ho bisogno di nessuno che mi dica quando e come farlo! Ovvero grande e vaccinato.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".