Dead Island messo al bando in Germania

Anche il titolo di Techland non verrà commercializzato sul suolo tedesco a causa dei contenuti, ritenuti eccessivamente violenti.
di Davide Spotti pubblicata il 30 Novembre 2011, alle 14:21 nel canale Videogames
45 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infose uno se ne frega poi non si lamenti con chi dà la giusta possibilità di commercializzare un prodotto che è stato creato per tutti (e ritorno al discorso della poca cultura sul considerare i videogiochi opere artistiche come libri e film, e non roba da bambini).
Credimi, ne vedo un bel po' di genitori che dimenticano di esserlo
Dead Island è un gioco a sfondo nazista o in cui si tortura la gente ? Non mi risulta...
E' un gioco in cui si opera la classicissima carneficina di zombie, il mondo ne è pieno, così come esistono migliaia di libri, fumetti e film che trattano lo stesso tema.
Sarei d'accordo nel vietarne la commercializzazione al di sotto di una certa fascia d'età, ma bandirlo a priori mi sembra una gran cavolata.
Il gioco invece, nonostante le etichette che ne limitano la vendita a maggiorenni,[U] sarebbe certamente piu' fruibile.
[/U]
Per cui a me sembra che le due cose non debbano essere accomunate. In ogni caso, e a scanso di equivoci, personalmente NON CREDO AFFATTO che un gioco violento alimenti la violenza nei ragazzi, nè tanto meno ne favorisca l'emulazione.
Penso pero' che un certo tipo di violenza, rappresentata in certi games particolarmente crudi, possa essere comunque negativa per un adolescente non perfettamente equilibrato e non particolarmente supportato da un ambiente familiare adatto.
Un gioco puo' essere blasfemo ed offendere i credenti di una certa religione, o puo' essere filonazista e violare le leggi che ne impediscono la rifondazione del partito, o puo' essere truculento con la simulazione di assassini efferati e non essere in linea con i limiti che lo stato si è imposto per quel tipo di video gioco.
Non mi sembra che essere democratici debba significare, per esempio, che alle 14 di un giorno qualsiasi mandino un bel filmetto porno in TV, perchè se qualcuno dovesse dire che è inopportuno allora subito scatta un altro che grida alla censura.
E non mi pare manco che in germania o in Italia o in altri stati democratici una bella insegnante possa andare a scuola in tanga e topless, e nessuno le deve dire niente, altrimenti è censura ..... (io non le direi niente, sempre che sia carina, ma è solo un'opinione personale ....
Non è censura, è soltanto il rispetto di regole e la valutazione di certe forme di diffusione di immagini e situazioni, che vengono fatte da persone pagate per farle, che magari saranno censorie, ma che non vuol dire che siano antidemocratiche.
Ovviamente sempre secondo la mia opinione,e con rispetto di quella degli altri.
un conto è tutelare i minori un conto è censurare, spostare l'orario di un film porno non è una censura, impedirne la messa in onda di fatto lo è.
io non metto in dubbio che uno debba scrivere sulla scatola se quello che c'è dentro rispetta o meno la sensibilità di chi ne usufruisce ma dopo di questo qualsiasi sofisticazione di un'opera di ingegno è una censura bella e buona, figuriamoci l'impedirne la circolazione, questo che piaccia o meno al bene comune. tanto a censurare quelli che vogliono parlare del nazismo alla fine gli facciamo solo un favore perché diventano delle vittime e certo non gli impediamo di farlo, la legge ha dei limiti per fortuna o purtroppo, non può stabilire cosa la gente può pensare. ed è assurdo che sia ammissibile pensare che il nazismo sia bello ma che ti sia vietato dirlo. purtroppo infatti, quella legge è totalmente insensata e deriva solo da fatti storici. ma a mettere tabù come ha fatto la chiesa alla fine non si fa altro che generare altro torbido.
delle cose si dovrebbe invece parlare e confrontarsi non nascondere la testa sotto la sabbia altrimenti non si fa altro che polarizzare le correnti di pensiero. IMHO ma neanche tanto.
la censura non ha senso a prescindere, che qualcuno si arroghi il diritto in se di decidere di cambiare anche solo una virgola di un'opera è un'idea completamente malsana e ridicola che non ha giustificazioni psicologiche al di fuori della propria paura e insicurezza personale. è ovvio che il censore dovrebbe porsi ad un alto livello e decidere cosa io posso vedere e come, ma chi l'ha messo li quello spauracchio? lo voglio decidere io se una cosa va bene o meno, ce l'ho un cervello anch'io per decidere o sono solo uno che va indottrinato? l'unica cosa è che magari è giusto avvisarmi se il contenuto può infastidirmi, ma detto questo il fastidio è un problema di chi si lascia infastidire, perché evidentemente è troppo stupido per non esserlo. IMHO
Solo che in Germania sono particolarmente restrittivi coi videogiochi.
Si parla di commercializzazione, si badi. Non di produzione.
Qui affermi che la censura esiste ovunque
Di libri del genere che dici tu ce ne sono, [B][COLOR="Red"]non inneggiano apertamente[/COLOR][/B] ma sotto sotto.. per non parlare di tutto quello che puoi trovare sul web.
E comunque anche un crucco può comprare il gioco che vuole in UK o dove vuole e buonanotte.
Insomma, quoto cerbert.
Qui dico che non inneggiano apertamente, ma sotto sotto passa di tutto. Per primo ho già specificato che non succede apertamente.
Trovami in Italia un libro che inneggia APERTAMENTE al razzismo e avrai idea di cosa sto parlando, invece di fare polemica inutile.
Qui già ti sei inceppato sull'apertamente, per questo ti invitavo a leggere meglio.
Da un po' sto cercando di spiegarti che anche se esiste una censura di tipo legale, [U]sostanzialmente[/U] questa viene aggirata con facilità.
.....
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è ovvio che il censore dovrebbe porsi ad un alto livello e decidere cosa io posso vedere e come, ma chi l'ha messo li quello spauracchio? lo voglio decidere io se una cosa va bene o meno, ce l'ho un cervello anch'io per decidere o sono solo uno che va indottrinato?
Senza alcuno spirito polemico, ma solo per capire in una dialettica civile : a me sembra che il tuo scritto sia leggermente contraddittorio.
In un post precedente sostieni che ..... è un abominio insensato. è idiota pensare che qualcuno debba filtrare ciò che devo vedere come se io fossi un decerebrato.
In questo post sostieni che è ovvio che il censore debba porsi ad alto livello e decidere cosa tu possa vedere e come ;
poi aggiungi che sei sufficiente in grado di stabilirlo da te e che non hai bisogno di essere indottrinato ......
Insomma sto' censore ci deve essere o no ?... (scherzo ovviamente).
Diciamo che se una TV privata a pagamento trasmette un film di violenza estrema, o porno o comunque fuori dai canoni, è giusto dedurre che l'accesso tramite una tv a portata di bambino/ragazzo è quanto meno improbabile.
Se una TV pubblica invece dovesse trasmettere lo stesso tipo di film, magari in fascia non protetta, renderebbe comunque l'accesso al film [U]abbastanza probabile ad un minore[/U]. Tant'e' che la TV pubblica e privata a diffusione nazionale trasmette qualche film del genere dopo la mezzanotte.
Ma il nocciolo del problema è se sia giusto o meno che un bambino/ragazzo/giovane possa usufruire o meno, per decisione di un "Catone", di un certo tipo di prodotto, sia esso n calendario hard o un film "duro" sul razzismo, sulle atrocità della guerra o simile.
Personalmente ritengo di si, senza che un giovane come immagino sia tu, e come milioni di giovani al tuo livello, si sentano defraudati di un diritto di scelta.
Non si tratta di impedire a te ed altri come te di accedere a quel gioco/prodotto dell'ingegno, ma si tratta di impedire ad altri non altrettanto capaci di discernere il messaggio artistico/autorale di dubbia comprensibilità o di scarsa accettazione da parte di anziani, minori o comunque persone piu' sensibili di altri, o meno preparati o meno attrezzati culturalmente.
Ora tu poni la domanda : "ma chi ha messo li il censore ?.."
E la risposta è semplice : le leggi, le norme, il regolamento di uno stato che delega ad alcuni il compito di verificare la qualità dei programmi scolastici, quella della cinematografia, della stampa o dei games in vendita in edicola o nei negozi specializzati.
Anche una pistola devi detenerla smontata e chiusa in un cassetto, senza per questo considerarti un decerebrato o un ritardato che potrebbe farsi del male giocando con l'arma. Se la lasci su un tavolo da cucina potebbe finire in mani non esperte come le tue, o addirittura impressionare la vicina di casa avanti negli anni che al solo vedere una 357 magnum nichelata sul tavolo del soggiorno potrebbe scappare di casa tua ululando come una jena ...(mi è successo una cosa simile qualche anno fa....).
Voglio dire, con buona pace della tua rispettabile opinione, che non sempre limitare la vendita di un prodotto o mettervi delle regole stringenti è sinonimo di "censura" castrante. Si tratta solo di regole condominiali, accettate e votate dai condomini democraticamente, e non imposte affatto dall'amministratore o dal portiere dello stabile.
Sul riferimento alla chiesa ed ai suoi metodi di definizione dell'etica mi astengo dal commentare, per evitare una denuncia penale (censoria
Sempre imho.
In un post precedente sostieni che ..... è un abominio insensato. è idiota pensare che qualcuno debba filtrare ciò che devo vedere come se io fossi un decerebrato.
In questo post sostieni che è ovvio che il censore debba porsi ad alto livello e decidere cosa tu possa vedere e come ;
poi aggiungi che sei sufficiente in grado di stabilirlo da te e che non hai bisogno di essere indottrinato ......
Insomma sto' censore ci deve essere o no ?... (scherzo ovviamente).
c'è qualche equivoco, forse mi sono spiegato male o forse stai scherzando tu. comunque non mi pare di essermi contraddetto. dico "il censore si pone sopra di tutto" è l'atteggiamento necessario del censore che si pone a filtro, ma io sostengo che non debba farlo. mostrando ciò che fa dico che è assurdo. infatti dico anche che non si capisce bene chi ha il diritto di metterlo in quella posizione.
Se una TV pubblica invece dovesse trasmettere lo stesso tipo di film, magari in fascia non protetta, renderebbe comunque l'accesso al film [U]abbastanza probabile ad un minore[/U]. Tant'e' che la TV pubblica e privata a diffusione nazionale trasmette qualche film del genere dopo la mezzanotte.
Ma il nocciolo del problema è se sia giusto o meno che un bambino/ragazzo/giovane possa usufruire o meno, per decisione di un "Catone", di un certo tipo di prodotto, sia esso n calendario hard o un film "duro" sul razzismo, sulle atrocità della guerra o simile.
Personalmente ritengo di si, senza che un giovane come immagino sia tu, e come milioni di giovani al tuo livello, si sentano defraudati di un diritto di scelta.
Non si tratta di impedire a te ed altri come te di accedere a quel gioco/prodotto dell'ingegno, ma si tratta di impedire ad altri non altrettanto capaci di discernere il messaggio artistico/autorale di dubbia comprensibilità o di scarsa accettazione da parte di anziani, minori o comunque persone piu' sensibili di altri, o meno preparati o meno attrezzati culturalmente.
Ora tu poni la domanda : "ma chi ha messo li il censore ?.."
E la risposta è semplice : le leggi, le norme, il regolamento di uno stato che delega ad alcuni il compito di verificare la qualità dei programmi scolastici, quella della cinematografia, della stampa o dei games in vendita in edicola o nei negozi specializzati.
Anche una pistola devi detenerla smontata e chiusa in un cassetto, senza per questo considerarti un decerebrato o un ritardato che potrebbe farsi del male giocando con l'arma. Se la lasci su un tavolo da cucina potebbe finire in mani non esperte come le tue, o addirittura impressionare la vicina di casa avanti negli anni che al solo vedere una 357 magnum nichelata sul tavolo del soggiorno potrebbe scappare di casa tua ululando come una jena ...(mi è successo una cosa simile qualche anno fa....).
Voglio dire, con buona pace della tua rispettabile opinione, che non sempre limitare la vendita di un prodotto o mettervi delle regole stringenti è sinonimo di "censura" castrante. Si tratta solo di regole condominiali, accettate e votate dai condomini democraticamente, e non imposte affatto dall'amministratore o dal portiere dello stabile.
Sul riferimento alla chiesa ed ai suoi metodi di definizione dell'etica mi astengo dal commentare, per evitare una denuncia penale (censoria
Sempre imho.
confusione generale.
primo ho passato i 30 anni, giovane ma non giovanissimo.
secondo il paragone con le armi non regge, li non si tratta di censura perchè l'arma non è considerabile un'opera di ingegno, è un'oggetto, anche volendo limitarne la circolazione con le leggi non vedo la stessa operazione. il problema è invece cercare di pilotare la mia opinione, e su questo la legge dovrebbe fare un passo indietro e capire che non solo è sbagliato ma è addirittura impossibile. e infatti in certi periodi storici e in certe nazioni questo sistema essendo sfuggito di mano ha creato alcune pagine davvero sconcertanti della storia dell'uomo. interi campi di concentramento pieni di gente che le leggi dicevano che pensavano male.
quello delle fasce orarie è ovviamente una semplice convenzione pratica dovuta anche ai limiti della TV. oggi ci sono più "giusti" sistemi di view on demand, ecc che scavalcano compleramente il problema. comunque sul porno il discorso è molto spioso, nessuno ha idea di cosa sia veramente e infatti la cesura ci ha giocato parecchio per anni, un tempo bastava una spalla scoperta per censurare. la su questo fatto specifico il problema è più culturale che altro. in realtà in due persone che fanno sesso non c'è nulla di male e se non fosse un tabu culturale desterebbe lo stesso interesse di due persone che si lavano i denti o fanno la cacca. in realtà nessuno sa spiegare perchè ci dovremmo sentire in imbarazzo quando c'è una scena di sesso. la maggior parte dei film porno che ho visto li ritengo poco interessanti, ci sono persone che fanno sesso o in maniera brutale o demenziale e destano in me lo stesso interesse che potrebbe avere il video di uno che fa attività fisica. il motivo per cui destano altri interessi in altra gente, in parte mi è oscuro, in parte credo dipenda direttamente dal tabu culturale. se insomma il sesso fosse una cosa banale come bere un bicchiere d'acqua, il problema non si porrebbe nemmeno e i giovani sarebbero meno complessati IMHO
Non mi pare ci sia equivoco perchè ho citato tre tue espressioni scritte che a me sembrano in evidente contraddizione.
Il censore viene messo li dallo stato, cioè come ti ho già detto nel post precedente, dalle persone che si sono date delle regole. Le regole servono proprio a questo, a censurare (o limitare o contrastare o addomesticare o incanalare o guidare o pilotare ....insomma mettici quello che vuoi) i comportamenti sociali.
primo ho passato i 30 anni, giovane ma non giovanissimo.
secondo il paragone con le armi non regge, li non si tratta di censura perchè l'arma non è considerabile un'opera di ingegno, è un'oggetto, anche volendo limitarne la circolazione con le leggi non vedo la stessa operazione.
L'esempio aveva un'altra funzione, che mi pareva di avere spiegato, e cioè le norme di cui sopra impongono di tenere la pistola chiusa e smontata, anche se chi utilizza la pistola non è un deficiente o un subnormale, per parafrasare il tuo concetto. Quindi il giochino (la pistola) va limitato nell'uso per evitare che altri meno attrezzati possano usarlo (vecchina spaventata di cui ti parlavo...).
Non facevo un paragone fra un giochino e una pistola come prodotto dell'ingegno ; a parte il fatto che la pistola mi sembra molto piu' un prodotto dell'ingegno umano rispetto ad un games, quale che sia.
Sull'altro aspetto di cui parli, e cioè del fatto che due persone che fanno sesso potrebbero essere assimilate a due che si lavano i denti, se non fosse per il tabu' culturale .... il discorso mi sembra un tantinello diverso.
Non sono giovane come te, ed il mio ultimo figlio è piu' grande di te (ergo ho motivo di inserirti nel novero dei giovani...), ma quello di cui parli non è un tabu' culturale, ma l'etica, l'educazione, la società in cui si vive.
L'etica è quella dei tempi, per cui come dicevi altrove cento anni fa un piedino di una donna era osceno mentre oggi fanno lo spogliarello integrale pure in parrocchia, senza creare scandalo. Quindi l'etica, cioè la lista dei comportamenti opportuni rispetto a quelli inopportuni, cambia col tempo, cosi' come la morale e la società conseguente.
Ma non è un tabu' culturale il fatto di vedere una ragazza che passa, volerle saltare addosso, farsela sul marciapiede davanti a tutti, e non mettere in atto il progetto per colpa del tabu' culturale. Impedire certi comportamenti, cosi' come impedire la vendita di certi giochi o l'esposizione pubblica di una pistola NON E' CENSURA o autoritarismo o totalitarismo o tabu' culturale, ma soltanto norme di convivenza umana.
Trovarsi in un pranzo di gala con centinaia di altre persone ed avere necessità di ruttare non vuol dire alzarsi, mettere le mani a megafono e fare un bel rutto alla Fantozzi, senza tabu' e senza costrizioni. E se uno si alza e ti dice "uhè ... ma lo sai che fai schifo ?..." tu gli ribatti che è un censore, ma chi ti ha messo li, ma perchè vuoi tarpare le ali alla mia libertà con i tuoi tabu' da socialmente frustrato ...ecc.. ecc...
Voglio dire, mio giovane amico, che i tabu' sono l'ossatura di qualsiasi società, e variano da posto a posto, da epoca ad epoca. Nel west cento anni fa potevi ammazzare in duello 120 persona e nessuno ti diceva niente, ma se per caso rubavi un cavallo ti impiccavano. Avevano il tabu' del cavallo ...
Presso gli indiani d'america ancora oggi, se entri in casa di un indiano e gli violenti la squaw potrebbe arrabbiarsi un po', ma se gli lasci aperto il cancello della staccionata... allora ti ammazza di sicuro, perchè è come dirgli che lui non vale un tubo.
I mamomettani accettano di essere mandati a quel paese, di essere criticati per il loro abbigliamento e per le loro abitudini religiose, ma guai a disegnare da qualche parte un'immagine di Maometto....! potrebbe appostarsi sotto casa per tutta la vita in atetsa che tu esca, per farti la pelle.
Ecco perchè, nel post precedente, ti facevo l'esempio della maestra che viene ad insegnare in tanga, e che tu evidentemente non hai colto, perchè forse limiti il concetto di libertà soltanto al games, all'articolo di politica o al libro controcorrente.
Quindi il censore esiste, deve esistere, e rappresenta e amministra la somma dei tabu' che compongono il florilegio delle nostre norme etico-comportamentali civilistiche e penalistiche.
Che poi siano giuste o meno le norme ...beh questo è un altro discorso.
Spero che non trovi ancora "equivoci o confusione generale" come hai scritto prima. Sempre a mio sommesso avviso.
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