Activision licenzia causa COVID, ma il CEO intasca nuovi bonus
Una nuova ondata di licenziamenti investe i dipendenti di Activision Blizzard: 50 persone resteranno senza lavoro. Tra le cause, il COVID-19 che ha ostacolato l'organizzazione degli eventi dal vivo. Nel frattempo, il CEO della compagnia ottiene un importante bonus.
di Pasquale Fusco pubblicata il 18 Marzo 2021, alle 16:01 nel canale VideogamesActivisionBlizzardOverwatchCall of Duty
L'incubo dei dipendenti di Activision sembra non avere fine. Lo scorso martedì il publisher statunitense - tra i più grandi dell'industria dei videogiochi - ha annunciato il licenziamento di 50 persone provenienti dalle divisioni dedicate all'organizzazione di eventi dal vivo e, in particolare, delle competizioni eSport. Una notizia terribile per dozzine di dipendenti, mentre qualcun altro sta festeggiando l'arrivo di un generoso bonus...
Activision: 50 persone senza lavoro, una gift card nella buonuscita
La nuova ondata di licenziamenti vede tra le principali cause la pandemia di Coronavirus che ha ostacolato la pianificazione dei suddetti eventi. Per Activision era giunto il momento di ristrutturare la propria organizzazione, spostando in secondo piano i lavori indirizzati al settore eSport con l'evidente fine di focalizzarsi sulle proprietà intellettuali più redditizie - Call of Duty, in primis.
"I giocatori scelgono sempre di più di connettersi ai nostri giochi digitalmente e il nostro team eSports [...] ha dovuto adattare la propria attività a causa dell'impatto che la pandemia ha avuto sugli eventi dal vivo". Così un portavoce di Activision ha commentato l'ultima operazione della società ai microfoni di Bloomberg. La testata ci fa inoltre sapere che i dipendenti licenziati riceveranno tre mesi di liquidazione e benefici sanitari per i prossimi 12 mesi.
Oltre al danno, la beffa. A quanto pare la buonuscita riservata ai 50 impiegati include anche una gift card per Battle.net dal valore di 200 dollari, da spendere nel client PC di Activision Blizzard - un dettaglio che, a dirla tutta, ci ha lasciato alquanto basiti.
Tra le persone coinvolte nella "ristrutturazione" di Activision ci sono anche alcuni membri di King, sviluppatore della serie Candy Crush.
A commentare la vicenda è intervenuto anche Tony Petitti, presidente della divisione Sport e intrattenimento di Activision Blizzard, che ha anche approfondito la questione legata agli eventi eSport: "L'anno scorso abbiamo imparato molto in termini di come strutturare le leghe (Overwatch League e Call of Duty League) per il gioco online [...]". Per Petitti, dunque, i recenti tagli rappresentano una reazione alla necessità (di Activision) di organizzare al meglio i propri eventi sportivi e di soddisfare i team coinvolti e gli stessi fan.
Il CEO Bobby Kotick, intanto, riceve un bonus multimilionario
Mentre i dipendenti appena licenziati liberano le proprie scrivanie, l'amministratore delegato di Activision Blizzard si prepara a ricevere un importante bonus.
Bobby Kotick - CEO di Activision dal 1991 e di Activision Blizzard dal 2008 - riceve abitualmente dei bonus azionari in base al rendimento della sua azienda. In seguito agli eccellenti risultati ottenuti dal produttore di videogiochi, in particolar modo nell'ultimo anno, il boss del colosso californiano intascherà un pagamento totale di quasi 200 milioni di dollari.
AGGIORNAMENTO: secondo Derek Strickland di TweakTown, il bonus riscattato da Bobby Kotick equivale a una somma di gran lunga inferiore ai suddetti 200 milioni. Il CEO di Activision, in realtà, avrebbe ricevuto 41,2 milioni di dollari.
Secondo il CtW Investment Group, il più recente bonus che arricchirà Kotick è strettamente legato all'impennata azionaria che Activision ha registrato nel periodo della pandemia. Con l'avvento del COVID-19 milioni di persone si sono rivolte ai videogiochi per distrarsi, giocando a titoli come Call of Duty: Modern Warfare e World of Warcraft. A marzo 2020, un'azione di Activision Blizzard valeva 56 dollari: qualche settimana dopo - con l'inizio della pandemia - il valore azionario ha toccato un picco di 100 dollari, per poi stabilizzarsi intorno ai 92 dollari.
Criticando la politica di Activision Blizzard, Michael Varner del CtW Investment Group ha commentato: "L'aumento del prezzo delle azioni di Activision è in qualche modo lodevole, come abbiamo dichiarato l'anno scorso e come continuiamo a sostenere, ma questo singolo risultato non giustifica un compenso così sostanziale per il CEO".
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16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon servi, ti mando a casa
hanno pure ricevuto una giftcard, meglio di così...
Nella vita esiste sempre chi scende e chi sale perchè la vita è fatto di scale...
A parte i vecchi proverbi...il bonus è molto elevato, ma certamente lo stesso sarà stato deciso in sede di CDA anche ordinario oserei dire...non conosco l'organigramma della società, ma dubito che, rapportando il fatturato ed il premio produzione...ci fosse un solo AD, più probabile la presenza di un collegio di soggetti preposti alle decisioni operative...
Probabilmente il premio era indicizzato a dei warrant oppure su delle opzioni su azioni..niente di impossibile visto che parliamo dello CEO...cerro lo stesso molto ben remunerato...
Idem dicasi il licenziamento dai rami aziendali non più produttivi...la domanda di lavoro è rapportata all'offerta..ed un azienda deve sempre badare a rendere produttiva la propria attività, continuiamo a non parlare di mutualismo, bensì di attività a valore aggiunto.
*
E più andiamo avanti più questo paradosso si rafforza.
P.S. ma solo a me la foto del tipo chiama alla mente un suino seduto?
E già... quando le cose vanno male... i primi a pagare sono i dipendenti (che poi nessuno pensa a risparmiare cambiando un po' di management)... quando le cose vanno bene, i primi a guadagnare sono i vertici...
Insomma gli errori li sconta chi non poteva far altro che ubbidire, i successi premiano sempre i soliti capi...
Poi nel caso di Activision la questione è ancora più assurda perchè ha avuto un aumento del suo valore... quindi ci si sarebbe aspettato che conservasse quei posti di lavoro visto che dietro ci sono delle famiglie... ma pretendere l'umanità in una società capitalistica è pura utopia...
Diceva il caro vecchio Totò:
"La morte è una livella"
[B][MODE COMUNISTA OFF][/B]
E già... quando le cose vanno male... i primi a pagare sono i dipendenti (che poi nessuno pensa a risparmiare cambiando un po' di management)... quando le cose vanno bene, i primi a guadagnare sono i vertici...
Insomma gli errori li sconta chi non poteva far altro che ubbidire, i successi premiano sempre i soliti capi...
Poi nel caso di Activision la questione è ancora più assurda perchè ha avuto un aumento del suo valore... quindi ci si sarebbe aspettato che conservasse quei posti di lavoro visto che dietro ci sono delle famiglie... ma pretendere l'umanità in una società capitalistica è pura utopia...
Diceva il caro vecchio Totò:
"La morte è una livella"
[B][MODE COMUNISTA OFF][/B]
Il dipendente di turno è semplice da rimpiazzare e c'è la fila fuori, il suo contributo all'interno di una azienda oltre ad essere marginale per la posizione che occupa per quanto buono può essere fornito da tantissimi altri in egual misura.
perchè "paradosso" ?
è Il Capitalismo, e basta, non ci vedo paradossi io.
Il dipendente di turno è semplice da rimpiazzare e c'è la fila fuori, il suo contributo all'interno di una azienda oltre ad essere marginale per la posizione che occupa per quanto buono può essere fornito da tantissimi altri in egual misura.
Quindi vediamo... quando le cose vanno male... le prime teste a cadere sono i dipendenti ultima ruota del carro (che per inciso 10 costano quanto un dirigente)... quando le cose vanno bene... i risparmi si fanno ugualmente su i dipendenti in quanto sacrificabili e rimpiazzabili...
Facciamo prima a derubricarli a carne da macello.
D'altra parte se un povero quadro dovesse trovarsi senza lavoro, poi come fa a pagare le rate della sua BMW... meglio lasciare per strada centinaia di poveracci che sono abituati a fare sacrifici. Per loro è una condizione naturale... direi quasi genetica.
Facciamo prima a derubricarli a carne da macello.
D'altra parte se un povero quadro dovesse trovarsi senza lavoro, poi come fa a pagare le rate della sua BMW... meglio lasciare per strada centinaia di poveracci che sono abituati a fare sacrifici. Per loro è una condizione naturale... direi quasi genetica.
Se non ti piacciono le condizioni puoi sempre dimetterti e cercare altrove.
Nessuno ha la pistola puntata alla tempia.
Così come il sostituire un capo architetto che sta dirigendo un progetto è diverso da sostituire un comunissimo muratore, se non ci arrivi a capirlo non è un problema di nostra competenza. In azienda non sono tutti in democrazia o attorno ad una tavola rotonda.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".