Activision Blizzard, caso molestie: distrutti alcuni documenti compromettenti
Nuovi aggiornamenti sulla disputa legale che coinvolge Activision Blizzard, accusata lo scorso luglio di abusi e maltrattamenti nei confronti delle sue lavoratrici. Lo stato della California sostiene che la compagnia abbia ostacolato le indagini distruggendo alcuni documenti legali.
di Pasquale Fusco pubblicata il 25 Agosto 2021, alle 18:01 nel canale VideogamesActivisionBlizzard
La vicenda legale che vede tristemente protagonista Activision Blizzard ha appena preso una piega a dir poco agghiacciante: alcuni documenti compromettenti sarebbero stati distrutti dai dipendenti dell'azienda. È quanto afferma il California Department of Fair Employment and Housing (DFEH) dopo aver esteso i capi d'accusa contro la compagnia americana, produttore di giochi come Diablo, World of Warcraft e Overwatch. Ricordiamo che, lo scorso luglio, il DFEH ha denunciato Activision Blizzard per maschilismo e maltrattamento delle sue lavoratrici.
Activision Blizzard, possibili interferenze nelle attività d'indagine
Recentemente, il dipartimento governativo della California ha aggiornato la causa contro Activision Blizzard includendo nella parte lesa anche i lavoratori temporanei e, cosa ancora più grave, l'accusa di interferenza nelle indagini. Stando alle affermazioni del DFEH, il personale delle Risorse Umane di Activision Blizzard avrebbe distrutto alcuni documenti pertinenti all'inchiesta, ostacolando di fatto le indagini. È quanto emerge dalle ultime informazioni trapelate online.
The California state government filed an update to the lawsuit against Activision Blizzard claiming the company’s HR “shredded” documents relating to their investigation and are not complying with requests. The lawsuit also has been expanded to cover temp-workers’ experiences. pic.twitter.com/Ujsz8OYPiR
— CharlieIntel - Call of Duty News (@charlieINTEL) August 24, 2021
Lo stato della California sostiene inoltre che Activision Blizzard non abbia collaborato alle indagini, citando gli accordi di non divulgazione dell'azienda. Nei nuovi documenti diffusi dal DFEH viene menzionata la recente assunzione dello studio legale WilmerHale, particolarmente noto per aver impedito che i dipendenti di Amazon formassero un sindacato per tutelare i loro diritti. Tutto questo affianca le ultime testimonianze riguardanti la scarsa retribuzione, le lunghe ore di lavoro e la mancanza di condizioni di sicurezza. Come se ciò non bastasse, si è parlato anche di atteggiamenti discriminatori nei confronti delle persone transgender.
"Lavori per Blizzard, non ti ritieni fortunato?": secondo un tester anonimo, sarebbe questo il messaggio che viene fatto circolare negli uffici dell'azienda. "La realtà è che abbiamo costantemente a che fare con persone difficili, in una cultura che si preoccupa poco della salute mentale [...]. L'unico modo per cambiare davvero questa situazione è cambiare la cultura e l'atteggiamento delle persone in carica", ha affermato il tester in un'intervista concessa a Kotaku.
In risposta alle nuove accuse del DFEH, poche ore fa Activision Blizzard ha diramato una nota stampa in cui nega di aver intralciato le indagini del dipartimento californiano e ha elencato tutti i cambiamenti apportati all'interno dell'azienda per andare incontro alle esigenze dei suoi dipendenti. L'elenco in questione include: diversi cambi delle figure dirigenziali di alto livello, pratiche di assunzione e di reclutamento rinnovate e maggiore trasparenza sull'equità retributiva.
A proposito di figure dirigenziali, ricordiamo che le recenti accuse hanno spinto J. Allen Brack a dimettersi dalla carica di presidente di Activision Blizzard. Al suo posto troviamo ora Jennifer Oneal, ex capo di Vicarious Visions, e Mike Ybarra, ex dirigente della divisione Xbox di Microsoft.
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