Recensione PlayStation VR2: la realtà virtuale su PS5 è promossa, ma a pieni voti?

Recensione PlayStation VR2: la realtà virtuale su PS5 è promossa, ma a pieni voti?

Sony ci ha permesso di provare in anteprima PlayStation VR2, il visore di nuova generazione progettato per la fruizione della virtual reality su PS5. Tra i titoli di lancio c'è anche l'ambizioso Horizon Call of the Mountain. Ecco i principali punti di forza, e i punti deboli, dell'headset di Sony.

di pubblicato il nel canale Videogames
Playstation VRPlaystationSonygaming hardware
 

Quello di PlayStation VR2 è stato un annuncio alquanto insolito, almeno per gli standard a cui ci ha abituati Sony Interactive Entertainment. Il visore VR di ultima generazione era stato presentato per la prima volta nel febbraio 2021, quando Hideaki Nishino ha svelato i primi dettagli del sistema progettato esclusivamente per PS5: tra le novità più interessanti, l'utilizzo di un singolo cavo per la connessione alla console next-gen e due controller ergonomici che avrebbero offerto il feedback aptico e altre feature già viste sull'innovativo DualSense.

Ci è voluto un altro anno prima di scoprire il nome ufficiale dell'headset e le sorprendenti specifiche tecniche. SIE ha scelto una comunicazione trasparente con la community, presentando PS VR2 'pezzo per pezzo', partendo dai controller VR2 Sense fino ad arrivare all'involucro del visore, passando timidamente per i giochi che popoleranno la line-up di lancio - tra cui una potenziale killer application che fa riferimento ad uno dei franchise più iconici del parco Sony.

Eccoci dunque alla prova sul campo. A pochi giorni dal debutto globale di PlayStation VR2, abbiamo avuto la possibilità di testare in anteprima l'ambizioso visore dedicato alla realtà virtuale e, con esso, alcuni dei giochi che saranno disponibili al day one. Senza troppe sorprese, il distacco dalla precedente generazione (PS VR, 2016) è netto, ma l'headset di Sony ha anche dimostrato di poter competere con i migliori device VR disponibili sul mercato.

Design, Costruzione ed Ergonomia

La confezione di PlayStation VR2 contiene il visore, i controller VR2 Sense, l'essenziale manualistica, le cuffie stereo in-ear (con tre gommini di ricambio) e l'unico cavo che andremo ad utilizzare, oltre a quello già integrato nell'headset. L'elegante confezione - un vero e proprio scrigno di cartone - potrà essere riutilizzata per custodire l'headset e i controller al termine di ogni sessione, proteggendoli così dalla sporcizia e da eventuali graffi.

Il packaging rivela anche una grande attenzione rivolta all'ambiente. Sony ha scelto di ridurre al minimo l'utilizzo di plastiche e di adottare materiali 'green' per il confezionamento del visore, come una speciale cellulosa ricavata dalle canne da zucchero e dal bambù per il sostegno dell'headset all'interno del pacco e fascette cartacee per mantenere i cavi.

Dopo lo 'spacchettamento' abbiamo finalmente messo le mani sul candido visore VR next-gen, che nelle linee e nei colori richiama la stessa PS5 e il relativo parco accessori, con quel contrasto bicromatico che è ormai un vero trademark della console Sony. Un design moderno ed elegante che, a suo modo, riesce a differenziare il visore dalla massa dei dispositivi VR dedicati alle altre piattaforme. I VR2 Sense accentuano ulteriormente le curve, ma non prendono troppe distanze dai motion controller degli headset più popolari e scelgono, così, un form factor ben noto.

Non ci vuole un genio per capire che PS VR2 è un piccolo gioiello tecnologico. Basta dare una rapida occhiata al video di teardown realizzato da Sony per rendersi conto della spiazzante varietà di componenti inclusi in questo dispositivo. Ciononostante, alcuni materiali scelti dal produttore giapponese ci hanno fatto storcere un po' il naso. Ci riferiamo innanzitutto alla plastica bianca dell'involucro esterno, piacevole al tatto, ma anche sensibilmente fragile e predisposta a graffiarsi (e macchiarsi) con facilità. Un'altra sensazione è quella di avere tra le mani un device più 'cheap' di quanto il suo prezzo possa far credere. C'è però un lato positivo: questa plastica, unita ai materiali gommati della parte interna, conferisce grande leggerezza al visore, ma soprattutto una flessibilità tale da permetterci di effettuare le dovute regolazioni con tranquillità.

Leggerezza che va tutta a favore dell'ergonomia, aspetto di fondamentale importanza per qualsiasi periferica dedicata alla virtual reality. Su questo fronte abbiamo notato enormi passi avanti rispetto alla precedente generazione di PS VR, non solo per quanto concerne l'indossabilità: è stato drasticamente ridotto il numero di cavi e accessori necessari per connettere il visore alla console. Mentre il primo PlayStation VR richiedeva ben due cavi HDMI, un cavo di alimentazione e una telecamera - connessi a loro volta a una 'centralina' separata - il nuovo PS VR2 necessita di un singolo cavo USB-C che basterà collegare alla porta frontale di PS5.

Sì, PS VR2 è anche più 'comodo' da indossare rispetto al suo predecessore e gli utenti riusciranno a godersi sessioni di gioco più lunghe con meno fatica. Eppure non siamo rimasti del tutto colpiti. Durante le nostra prove, dopo circa un'ora e mezza di gioco abbiamo percepito una certa pressione sulla testa e sul volto, in particolare in corrispondenza del naso. Questo può certamente variare di persona in persona - e ammettiamo che l'autore della recensione ha un vero 'testone' -, ma il risultato non sembra cambiare molto dopo aver regolato nuovamente l'ampiezza dell'archetto o il posizionamento delle lenti. Inoltre, alle volte quel cavo solitario può creare qualche impiccio, scontrandosi con le nostre mani o impigliandosi tra le gambe.

Nulla da ridire sui controller VR2 Sense, solidi e leggeri, pronti ad affrontare qualsiasi tipo di esperienza in realtà virtuale. L'unico neo potrebbe riguardare le loro dimensioni leggermente eccessive: mentre giocavamo ad Horizon Call of the Mountain, ad esempio, ci sono state più di un paio di collisioni accidentali tra i due controller, soprattutto durante gli scontri con le macchine che, per forza di cose, richiedevano movimenti e gesti fulminei.

PlayStation VR2: specifiche tecniche

PlayStation VR2
Tecnologia display OLED
Risoluzione schermo 2000 x 2040 per occhio
Frequenza di aggiornamento dello schermo​ 90 Hz, 120 Hz
Separazione delle ottiche​ Regolabile
Campo visivo​ Circa 110 gradi
Sensori​ Sensore di movimento: sistema di rilevamento di movimento a sei assi (giroscopio a tre assi, accelerometro a tre assi)​ - Sensore di utilizzo: sensore di prossimità a infrarossi
Telecamere​ 4 telecamere per il rilevamento del visore e del controller​ - Telecamera IR per il rilevamento dello sguardo, una per occhio
Feedback​

Vibrazione sul visore

Comunicazione​ con PS5 USB Type-C
Audio​ Ingresso: microfono integrato​ - Uscita: ingresso cuffie stereo

VR2 Sense: specifiche tecniche

PS VR2 Sense
Tasti​ [Destra]​ Tasto PS, tasto Options, tasti azione (cerchio/croce), tasto R1, tasto R2, levetta destra/tasto R3 [Sinistra]​ Tasto PS, tasto crea, tasti azione (triangolo/quadrato), tasto L1, tasto L2, levetta sinistra/tasto L3
Rilevamento / tracciamento Sensore di movimento: sistema di rilevamento di movimento a sei assi (giroscopio a tre assi+ accelerometro a tre assi) - Sensore capacitivo: rilevamento tattile delle dita LED IR: rilevamento della posizione
Feedback Effetto grilletto (sul pulsante R2/L2), feedback aptico (tramite attuatore singolo per unità)
Porta Porta USB Type-C
Comunicazione​ Bluetooth 5.1​
Batteria​ Tipo: batteria ricaricabile a ioni di litio incorporata

Funzionalità e Prestazioni

Effettuato il primo collegamento di PlayStation VR2 alla console verrà avviata la configurazione del visore, una fase particolarmente importante, per diversi motivi.

In primis, il setup in sé rappresenta un'esperienza molto affascinante: un tutorial illustra in maniera chiara i passaggi da seguire per regolare l'headset e adattarlo alla forma della propria testa, prima di passare alla scansione dell'ambiente circostante. Quest'ultima ci ha impressionati per la precisione con cui ha potuto rilevare la presenza di eventuali ostacoli e con cui ha calcolato la distanza tra l'utente e le possibili 'barriere', quali possono essere il pavimento e le pareti della stanza. PS VR2 potrebbe comunque fare cilecca e quindi offre al giocatore la libertà di 'plasmare' l'area di gioco utilizzando i VR2 Sense per ridurre o ampliare i confini dell'ambiente virtuale - e il visore riesce a rendere divertente persino questa semplice configurazione.

Uno degli step previsti dalla configurazione riguarda il tracciamento oculare, altresì noto come eye tracking. Questa feature è presente su pochissimi headset, solitamente relegati alla fascia alta del mercato VR (Meta Quest Pro, HTC Vive Pro Eye), e vederla su PS VR2 ci ha lasciati molto sorpresi, ma soprattutto soddisfatti. L'eye tracking non migliora solo l'immersività del giocatore, ma spalanca le porte a innumerevoli implementazioni lato videogioco, come quella che abbiamo visto in Horizon Call of the Mountain: qui è possibile navigare nei menu semplicemente 'guardando' l'opzione desiderata, senza dover ricorrere al joystick. Il tutto è permesso da una telecamera IR (una per occhio) che, per l'appunto, rileva lo sguardo dell'utente.

Altre quattro performanti telecamere sono invece addette al rilevamento del visore e dei due controller e lavorano in combinazione con i sensori di movimento, senza dover ricorrere ad una telecamera esterna (PlayStation Camera) come avveniva per la prima generazione dell'headset. A tal proposito, il nuovo visore amplia lievemente il campo visivo (110°) e raddoppia la risoluzione per occhio passando dai 960x1080 pixel di PS VR1 ai notevoli 2000x2040 di PS VR2. Al momento pochi visori possono offrire una risoluzione così elevata e, probabilmente, solo il PICO 4 potrebbe fare di meglio - ma con un refresh rate inferiore a quello di PS VR2.

Ci interfacceremo con i brillanti display OLED attraverso delle nuove lenti Fresnel, che tuttavia non vantano la stessa qualità di quelle viste sul più costoso - e meno recente (2019) - Valve Index. Non vi nascondiamo che l'effetto 'zanzariera' si può effettivamente notare, anche se in maniera decisamente meno invasiva rispetto alla precedente generazione. Se non altro, questa volta è possibile regolare la distanza inter-pupillare delle due lenti (IPD), il che ci ha permesso di migliorare la messa a fuoco e di incrementare ulteriormente l'ergonomia del visore.

Capiterà spesso di doversi riposizionare in corrispondenza dell'ambiente di gioco. Basterà la pressione di un pulsante posizionato al di sotto del visore per attivare la funzione passthrough (in scala di grigi) che, tramite le telecamere, ci consente di vedere nuovamente ciò che ci circonda. Tenendo premuto il pulsante Option sul VR2 Sense destro sarà invece possibile ricalibrare la posizione dello schermo virtuale, altra feature che abbiamo sfruttato più del previsto.

Un'altra grande sorpresa è rappresentata dalle cuffie auricolari incluse nella confezione di PlayStation VR2. Nelle loro dimensioni contenute, le cuffie in-ear offrono un'ottima qualità audio, con suoni dettagliati e bassi pronunciati, e sono in grado di ricreare qualsiasi tipo di atmosfera con un buon posizionamento delle fonti sonore. L'audio trdimensionale può comunque trarre vantaggio da un buon paio di cuffie on-ear, meglio se wireless come le Pulse 3D, le quali si adattano perfettamente alla forma di PS VR2 - com'era lecito aspettarsi.

Com'è giocare con PlayStation VR2 e VR2 Sense

Per comprendere appieno il potenziale di PS VR2 e dei VR2 Sense non possiamo fare altro che dedicare mente e corpo (letteralmente) ai giochi. Durante la nostra prova in anteprima abbiamo potuto installare sulla nostra PS5 alcuni dei primi titoli compatibili con il visore di Sony.

Vuoi per la curiosità, vuoi per la voglia di inaugurare l'headset con un gioco 'movimentato', siamo partiti da Kayak VR: Mirage. Sviluppato dagli olandesi di Better Than Life, questo simulatore ci ha portati nelle calde acque della Costa Rica e tra i ghiacciai dell'Antartide, il tutto a bordo del nostro fidato kayak. La gestione della pagaia avviene in maniera naturale e immediata grazie ai VR2 Sense, il che consente a chiunque, giocatore abile o meno, di esplorare o di prendere parte alle avvincenti gare di Mirage. L'implementazione realistica della fauna arricchisce ulteriormente l'esperienza, che si conferma coinvolgente anche nelle sessioni più rilassate.

Un'esperienza simile in termini di immersività è quella offerta da Star Wars: Tales from the Galaxy's Edge, riproposto dallo studio ILMxLAB di Lucasfilm con la Enhanced Edition. Quest'ultima offre un comparto grafico sensibilmente migliorato rispetto al titolo originale del 2020, complice la potenza di calcolo di PS5, ma trae anche vantaggio dalle feature uniche di PS VR2, come l'eye tracking e il feedback aptico. Da fan della saga ci siamo divertiti a interagire con il mondo di gioco e alcuni emblematici personaggi, come C-3PO e R2-D2, ma ci siamo soprattutto ricordati di una delle controindicazioni della VR: muovendoci liberamente nell'ambientazione abbiamo percepito una sensazione di nausea dopo una dozzina di minuti.

Lo sappiamo, il motion sickness è sempre dietro l'angolo con la VR. Ci è capitato anche con Horizon Call of the Mountain, titolo che - come vedremo a breve - offre molta più azione rispetto alla maggioranza dei giochi third-party provati in questi giorni. Il nostro consiglio per i soggetti predisposti alla cinetosi è dunque quello di sfruttare la funzione di 'teletrasporto' ogniqualvolta si avrà a che fare con un titolo esplorativo, quale può essere Tales from the Galaxy's Edge, e di evitare quindi i sistemi di movimento basati sull'utilizzo delle levette analogiche.

Dopo aver imparato la lezione, con Jurassic World Aftermath Collection ci siamo tuffati nuovamente nell'esplorazione, quella di Isla Nublar. Un'esperienza più vicina ad un autentico survival horror che a un semplice walking simulator, con nostra piacevole sorpresa. Oltre ad esplorare un laboratorio di ricerca ormai abbandonato, il giocatore dovrà risolvere alcuni enigmi ambientali mentre eviterà gli sguardi curiosi (e terrificanti) dei dinosauri che popolano l'isola. Aftermath fa grande uso dell'audio 3D e del feedback aptico di PS VR2, catturandoci sin dai primi minuti con la sua strepitosa atmosfera e con la sua grafica in cel-shading.

Abbiamo trovato degli enigmi anche in The Last Clockwinder, forse anche troppi. Del resto parliamo di un cervellotico puzzle game che metterà a dura prova anche i giocatori più abili. Il giocatore dovrà creare la perfetta catena di montaggio utilizzando dei guanti speciali con cui potrà comandare dei teneri robottini e impartirgli una serie di comandi automatizzati. Un gioco dal concept estremamente originale che riesce anche a raccontare una storia matura ed emozionante, pur non muovendosi dalla sua piccola, colorata ambientazione. Anche qui i VR2 Sense riescono a brillare, simulando accuratamente i movimenti delle nostre mani e catturando ogni singolo gesto, anche quando il gioco prova a metterci in difficoltà con i suoi folli rompicapi.

Un caso interessante è rappresentato da After The Fall, per due motivi: è un titolo VR che offre un comparto multigiocatore online ed è uno dei pochi a non averci 'punito' con il motion sickness - non immediatamente, almeno - nonostante l'estrema dinamicità del suo gameplay.

Parliamo infatti di uno sparatutto cooperativo in puro stile Left 4 Dead che propone un gunplay preciso e coinvolgente ed un livello di sfida particolarmente elevato, che invita i giocatori a prestare costante attenzione ai pericoli circostante e al numero di munizioni in canna. I VR2 regalano grandi soddisfazioni, ma ancora più sorprendente è la resa del'audio 3D. In accoppiata con PS VR2, After The Fall: Complete Edition è un must have per tutti gli amanti dei first-person shooter. Il nostro consiglio: attivate il microfono e affrontate l'avventura con un gruppo affiatato.

Abbiamo scelto di concludere i nostri test dedicati alle produzioni third-party 'rilassandoci' con un evergreen della realtà virtuale, Moss. Il piccolo capolavoro di Polyarc è stato rimasterizzato per PlayStation VR2 e ridistribuito in un pacchetto che include il mai troppo lodato action/adventure del 2018 e il suo sequel, Moss: Book II, che ci ha riconquistati su PS5. L'Unreal Engine 4 risplende attraverso il display OLED di PS VR2, che grazie all'HDR mette in risalto i fondali del castello dove Quill soccorre lo zio e che, con l'elevato refresh rate, ci permette di goderci appieno i coinvolgenti combattimenti che vedono protagonista l'eroica topolina.

Tutti i giochi appena descritti saranno disponibili su PlayStation Store al debutto globale di PS VR2, previsto per il 22 febbraio: la line-up di lancio, al momento, conta più di 30 giochi. Nello stesso periodo arriveranno aggiornamenti VR per altri popolari titoli di terze parti, primi fra tutti No Man's Sky e Resident Evil: Village, due candidati che promettono già faville. Peccato solo per la mancata retrocompatibilità con i 'vecchi' giochi rilasciati per PS VR.

Horizon Call of the Mountain è la killer application di PS VR2?

Di fatto, il gioco che introdurrà i giocatori alle 'meraviglie' della realtà virtuale su PS5 è Horizon Call of the Mountain, spin-off del franchise Guerrilla che, a questo giro, non vedrà protagonista la carismatica Aloy. Vestiamo invece i panni di Ryas, un Carja delle Ombre che è stato appena catturato ed imprigionato per i crimini commessi in passato. L'esecuzione gli viene risparmiata, ma per il soldato ha inizio un altro viaggio a dir poco impervio.

Mal visto dagli altra Carja, Ryas è in cerca di redenzione ed è pertanto disposto a collaborare con Marad l'Onesto pur di riconquistare la libertà. Per farlo, l'ex Carja delle Ombre sfrutterà le sue abilità da scalatore e da arciere per portare a termine l'incarico affidatogli dal Re Sole Avad.

Impersonando Ryas abbiamo avuto modo di scoprire una storia piuttosto coinvolgente che, sebbene non veda Aloy come figura centrale, ha avuto modo di emozionarci in più di qualche frangente. Il tutto è arricchito da un eccezionale setting post-apocalittico, in cui macchine e natura convivono in un delicato equilibrio, talvolta disturbato dall'elemento umano. Ryas non sfoggerà lo stesso carisma della cacciatrice dai capelli scarlatti, ma si è comunque dimostrato un anti-eroe valoroso - merito anche dell'ottimo doppiaggio italiano, aggiungeremmo.

Naturalmente, è il gameplay il protagonista assoluto di Call of the Mountain. Mentre le battute iniziali dell'avventura ci introducono ai personaggi e all'ambientazione del gioco, passeranno pochi minuti prima di imbracciare l'arco. Scoccare frecce con i VR2 Sense richiede movimenti naturali ed intuitivi e, nella sua apparente semplicità, regala momenti di puro divertimento. Il visore riesce a tracciare i gesti delle nostre mani con grande precisione, almeno nel 95% dei casi: c'è stata infatti un po' di esitazione quando, in alcuni momenti alquanto concitati, abbiamo provato a raggiungere la faretra fissata alla schiena di Ryas per rifornire l'arco.

Se il combat system ci ha conquistati con la sua immediatezza, siamo rimasti un po' delusi da quella che è la meccanica dominante dell'intero gameplay loop: le scalate. Non perché queste ultime siano poco coinvolgenti o mal implementate: al contrario, ci siamo sentiti degli scalatori provetti destreggiandoci tra appigli, funi e piattaforme varie. Il vero problema sta nell'eccessiva quantità di tempo occupata da queste sequenze, che lascia poco spazio alle più movimentate battaglie con le macchine. Se non altro, Ryas ha dalla sua una buona varietà di strumenti per le sue scalate, utensili che assemblerà il giocatore stesso con i VR2 Sense.

Ci troviamo davvero davanti alla prima vera killer application di PS VR2? A nostro parere, no.

Horizon Call of the Mountain è un importante biglietto da visita per l'headset di Sony, potendo contare su una realizzazione tecnica di tutto rispetto, su un brillante utilizzo della stragrande maggioranza delle feature del visore e su una longevità discreta - possono volerci circa 9 ore per completare l'avventura. Non è però un gioco perfetto e, dopo qualche scalata di troppo, può facilmente scatenare qualche sbadiglio tra i fan (e non) di Horizon. Gli manca anche una certa innovazione, dal momento che propone idee e meccaniche già viste in altre esperienze VR meno lineari di quella confezionata da Guerrilla Games e Firesprite.

Horizon non sarà l'unico franchise di Sony a dare il benvenuto alla virtual reality su PS5. In coda c'è anche Gran Turismo: il settimo capitolo riceverà un aggiornamento gratuito che permetterà ai fan del simulatore automobilistico di giocare con PlayStation VR2.

Conclusioni: un ottimo visore VR con una line-up accettabile

Tirando le somme, PlayStation VR2 si conferma uno strepitoso pezzo d'hardware e, più specificamente, uno dei migliori visori mai progettati per la realtà virtuale. Parliamo però di un device dalle vedute 'ristrette', poiché si può interfacciare unicamente con PS5, una console che solo nel recente periodo sta riuscendo a smuoversi da una situazione commerciale a dir poco complicata; e quest'ultimo è un discorso alquanto importante nell'ottica in cui ci troviamo a dover giudicare un prodotto anche valutandone il prezzo di vendita: PS VR2 costerà 599,99 euro.

Se confrontato con altri visori VR che condividono specifiche simili, PS VR2 è paradossalmente una soluzione molto conveniente per affacciarsi al mondo della realtà virtuale, per la prima volta o provenendo da device simili. In molti casi, quello di Sony fa persino impallidire i più celebri pesi massimi della categoria, come il Quest 2 di Meta - che tuttavia resta un visore standalone - e l'Index di Valve e punta tutto sull'immediatezza della sua esperienza d'uso.

Calcolatrice alla mano si scopre anche che, al lancio, PS VR2 richiede una spesa inferiore di quella che era originariamente prevista per il visore di prima generazione, almeno nel momento in cui si decideva di acquistare separatamente tutti gli accessori richiesti.

Dovendo però affiancare questo acquisto a quello di una console next-gen, il prezzo di PS VR2 comincia a pesare di più e la sua line-up di lancio fatica a giustificare un esborso così importante. Soprattutto nel momento in cui realizzi che Horizon Call of the Mountain non è quel gioco che può spingere la maggioranza degli utenti a correre in negozio per acquistare il visore VR. Il parco titoli è indubbiamente destinato ad arricchirsi e le produzioni third-party daranno senz'altro il loro contributo, a partire dai già menzionati Resident Evil: Village e No Man's Sky, due titoli 'nati' per essere esperienze videoludiche immersive. Va detto, però, che la mancata retrocompatibilità con i giochi di PS VR è un'occasione sprecata.

Dunque, a chi consiglieremmo l'acquisto di PlayStation VR2? Sicuramente a quei fortunati utenti che sono già in possesso di una PS5 e che guardano con estrema curiosità al mondo della virtual reality. Lo sconsiglieremmo invece a coloro che faticano ancora a trovare una PS5 disponibile e che, seppure interessati alla VR, possono tranquillamente rimandare l'acquisto del visore, magari approfittando di un prezzo più accessibile e di un parco titolo più variegato.

Ricordiamo che PlayStation VR2 sarà disponibile in tutto il mondo dal prossimo 22 febbraio, giorno in cui verrà lanciato anche Horizon Call of the Mountain.

17 Commenti
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TorettoMilano16 Febbraio 2023, 15:21 #1
cavo d'impiccio (fisiologico del resto) e confermati i controller troppo grossi rendendo scomodo avvicinare le mani (tipo con l'arco e arrampicata).
con certe cifre in ballo è difficile accettare queste limitazioni, poi boh magari si focalizzerà sui simulatori di guida/aerei/navicelle
supertigrotto16 Febbraio 2023, 16:21 #2
A parte il feedback aptico,i controlli del Pico 4 sono migliori come ergonomia,l'arco stretto riduce di moltissimo la possibilità di scontrarsi fra controller.
Per il resto,sono un po' deluso dallo screen Door che continua ad esserci nel 2023 e anche un fov limitato a 110 gradi,mi aspetterei qualcosa di più da dei visori VR del 2023,non pretendo livelli alla pixmax ma almeno uno screen Door inesistente.
Per quanto riguarda i cavi,almeno che non si utilizzi un sistema wifi ad altissime frequenze e bassissime latenze,per non perdere in qualità,ci vogliono ancora i cavi,cosa che Sony ha fatto,anche se non toglie la possibilità di sviluppare un dongle apposito,come sta facendo Bytedance.
Chissà se sempre questo anno lanceranno visori con più fov ,maggior risoluzione e pixel per pollice (così da eliminare lo screen Door) e dal costo paragonabile.
Ci si aspettano delle migliorie dal quest 3 ma mi sa che non saranno così sostanziose,in modo da evitare di fare concorrenza al quest pro.
Zappz16 Febbraio 2023, 17:03 #3
Perciò non c'è nessuna speranza che possa funzionare sul pc?
Vash_8516 Febbraio 2023, 17:15 #4
@Redazione

Nel caso uno portasse occhiali da vista è possibile regolare il visore per compensare eventuali miopie/astigmatismi etc..?
E' possibile indossarlo con gli occhiali?
GameOverPako16 Febbraio 2023, 18:10 #5
Originariamente inviato da: Vash_85
@Redazione

Nel caso uno portasse occhiali da vista è possibile regolare il visore per compensare eventuali miopie/astigmatismi etc..?
E' possibile indossarlo con gli occhiali?


Sì, è possibile indossarlo tranquillamente con gli occhiali e puoi effettuare ogni possibile regolazione, come alterare la distanza inter-pupillare delle lenti e quella che separa il volto dal visore.
Fos16 Febbraio 2023, 20:08 #6
Caspita che discorsi finali assurdi...
Lo consigliamo ai fortunati possessori di PS5, su un sito - che era votato al - PC.
Chi non la trova, no, non vorremmo che lo avessero per grattare il gatto.
Sarà un difetto che va solo lì? Ma manco per il cippolo!
Promossa di sicuro, il dubbio sta nel pieno.

Si capiva dal taglio delle eccitanti recensioni console, Uncharted 4 fenomenale che su PC non s'è visto...
... Spider Man che rientrava nel mai visto...
... le meraviglie del port quasi 1:1 di Ghost of Tsushima...
... Death Stranding che era un'altro port che cambiava tutto (ehhh)...
... GT7 che aveva il Ray Tracing da far invidia a Nvidia (e tanto poco basterebbe)...
... che per altro non era in game, ma attenti a non dirlo...

La somma fa il totale, e come al solito il totale si vede dal titolo.
Console upgrade colpisce ancora. Gli interessi si vedono.
Si vedono anche nelle non recensioni degli altri visori e giochi PC.
Un sito consolaro starebbe più attento a non mostrarlo, o a mostrarlo meno.

Azz, devono spingere parecchio gli interessi in background, eh...
agonauta7816 Febbraio 2023, 22:54 #7
Non è stand alone ,non si può usare su PC e probabilmente mai si potrà fare e costa il doppio di un quest 2 che funziona anche wireless su steam
In più bisogna mettere in conto almeno 400 euro di console quindi stiamo parlando di 1000euro totali per poterlo usare
Economico direi
Evangelion0117 Febbraio 2023, 01:29 #8
Originariamente inviato da: agonauta78
Non è stand alone ,non si può usare su PC e probabilmente mai si potrà fare e costa il doppio di un quest 2 che funziona anche wireless su steam
In più bisogna mettere in conto almeno 400 euro di console quindi stiamo parlando di 1000euro totali per poterlo usare
Economico direi


Dimentichi che loro potranno giocare a Horizon , mentre i poveri giocatori di pc dovranno accontentarsi di Alyx...
Lo sto giocando wireless sul Quest 2 con la config in firma, e credo proprio che il vr2 non mi mancherà
m4xt3r17 Febbraio 2023, 01:34 #9
Tecnologicamente spettacolare ed estremamente economica, benché se ne dica, per le caratteristiche tecniche che offre, irraggiungibili per la concorrenza a cifre inferiori al triplo zero. Ordinata al day one: non vedo l’ora di provarla e riceverla! Mancano alla prova 2 dei titoli più promettenti, GT7 che da solo potrebbe valere la cifra versata e Resident Evil, che sono certo diverrà il gioco più inquietante a cui abbia mai giocato nelle settimane, mesi a venire. Di gustosissima carne al fuoco ce n’è già tantissima e di gran qualità, non lamentiamoci! Inutile avere 1000 titoli mediocri, ne preferisco 3 mozzafiato. È il mezzo più economico per godersi una VR senza troppe preoccupazioni di regolazioni software e millemila settaggi grafici. Ogni gioco girerà sempre in modo ottimale: io voglio fruire della VR senza dovermi preoccupare d’altro che non sia diverso dal giocare e divertirmi: questo PSVR2 lo fa, il resto può dire altrettanto?
carloUba17 Febbraio 2023, 06:42 #10
Originariamente inviato da: Fos
Caspita che discorsi finali assurdi...
Lo consigliamo ai fortunati possessori di PS5, su un sito - che era votato al - PC.
Chi non la trova, no, non vorremmo che lo avessero per grattare il gatto.
Sarà un difetto che va solo lì? Ma manco per il cippolo!
Promossa di sicuro, il dubbio sta nel pieno.

Si capiva dal taglio delle eccitanti recensioni console, Uncharted 4 fenomenale che su PC non s'è visto...
... Spider Man che rientrava nel mai visto...
... le meraviglie del port quasi 1:1 di Ghost of Tsushima...
... Death Stranding che era un'altro port che cambiava tutto (ehhh)...
... GT7 che aveva il Ray Tracing da far invidia a Nvidia (e tanto poco basterebbe)...
... che per altro non era in game, ma attenti a non dirlo...

La somma fa il totale, e come al solito il totale si vede dal titolo.
Console upgrade colpisce ancora. Gli interessi si vedono.
Si vedono anche nelle non recensioni degli altri visori e giochi PC.
Un sito consolaro starebbe più attento a non mostrarlo, o a mostrarlo meno.

Azz, devono spingere parecchio gli interessi in background, eh...


C'è poco da fare, gli utenti console sono di più, meno informati e si accontentano di poco.
Guarda i cinepanettoni Sony che sono poco più di un laser game che review hanno. Paragonabili in lunghezza ed importanza sul sito pari agli spot Apple.
Fosse uscito un Quest 3 con quei controller, il cavo, quel fov e senza giochi sarebbe stato massacrato in una recensione di 200 parole.
Qui in 3000 si sono morsi la lingua 1500 volte.
Si vede che sono stati attenti a quello che scrivevano.
Anche su Multiplayer Greco è stato costretto dall'alto a sottolineare come il cavo è una rottura di palle ma va benissimo così e poi le rompe piano.
D'altronde se scrivi quello che pensi poi non ti inviano più materiale da recensire.
A me è successo con thrustmaster.

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