Battlefield 2042, il futuro della guerra totale è galvanizzante - Recensione

Battlefield 2042, il futuro della guerra totale è galvanizzante - Recensione

Dopo una lunga attesa abbiamo finalmente avuto il nostro incontro ravvicinato con Battlefield 2042, ultima produzione targata Electronic Arts. Non solo DICE, ma anche EA Gothenburg, Ripple Effect e Criterion Games hanno lavorato al nuovo sparatutto, uno sforzo titanico che si rispecchia nella colossale mole contenutistica dell'ultimo capitolo.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Dopo aver esplorato i terribili conflitti che hanno segnato la nostra storia, la serie Battlefield torna alla guerra moderna per catapultare i giocatori in una nuova serie di battaglie su vasta scala, la specialità del franchise di DICE. Per poter tener testa ai suoi agguerriti rivali, la software house svedese ha realizzato di dover intraprendere strade nuove e, per certi versi, coraggiose. Battlefield 2042 si presenta dunque come un capitolo genuinamente innovativo, un first-person shooter tanto coinvolgente quanto variegato, caratterizzato da una formula di gioco solida, un comparto tecnico all'avanguardia e una mole contenutistica senza precedenti.

In occasione di un evento dedicato alla stampa, abbiamo trascorso circa 12 ore in compagnia di Battlefield 2042 per scoprire quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze. Siamo partiti dalla guerra totale di All-Out Warfare per arrivare agli scontri al cardiopalma di Hazard Zone, passando per le stravaganti partite di Portal. Sono questi i molteplici volti della nuova iterazione di Battlefield e, dopo una lunga attesa, siamo finalmente pronti a parlarvene.

Senza esclusione di colpi: All-Out Warfare è una garanzia

Per realizzare Battlefield 2042, il publisher Electronic Arts ha messo in piedi il più grande team di sviluppo che il franchise abbia mai visto. DICE, EA Gothenburg, Criterion Games e la neonata Ripple Effect hanno unito le forze per progettare quello che possiamo già considerare il capitolo più ambizioso della serie. All-Out Warfare, Hazard Zone e Portal sono i tre grandi pilastri su cui si regge l'intera produzione, ma guai a chiamarle 'game mode': parliamo di esperienze di gioco a sé stanti, concepite per soddisfare gli esigenti palati dei fan di vecchia data e, al tempo stesso, per sorprendere tutti gli amanti del genere sparatutto.

Abbiamo avuto la fortuna di provare il nuovo FPS in compagnia di dozzine di giornalisti e content creator, il che ci ha permesso di assaporare l'autentica formula competitiva di Battlefield 2042 senza particolari rinunce. Dopo aver fatto squadra con due colleghi italiani, ci siamo fiondati nelle partite multiplayer per affrontare le sfide lanciate dagli sviluppatori, accedendo sin dall'inizio a ogni singolo contenuto di gioco e, in particolare, all'arsenale completo.

Iniziamo dunque da All-Out Warfare, l'offerta di punta del pacchetto confezionato da EA.

Sfondamento e Conquista sono le due modalità che incarnano il concetto di 'guerra totale' promosso da DICE: entrambe le game mode provengono dai precedenti capitoli, ma sono state appena rinnovate per ospitare un maggior numero di giocatori all'interno di nuove sconfinate mappe, le più grandi di sempre. Possiamo finalmente parlare di battaglie su vasta scala senza scadere in esagerazioni, poiché sono ben 128 i giocatori che popoleranno le lobby di Battlefield 2042, almeno per quanto concerne le console last-gen (Xbox Series X|S, PS5) e PC - il numero di partecipanti viene dimezzato a 64 sulle piattaforme old-gen (Xbox One, PS4)

Nei match di Sfondamento, due grandi squadre assumono i ruoli di attaccanti e difensori: i primi hanno il compito di catturare luoghi strategici disseminati sulla mappa, fino a sottrarre l'ultima zona controllata dall'avversario; i difensori, naturalmente, dovranno proteggere queste posizioni frenando l'avanzata nemica, ad ogni costo. Mentre gli attaccanti dispongono di respawn limitati, i difensori possono contare su un numero illimitato di rischieramenti, una scelta mirata a garantire il miglior bilanciamento possibile. Si può dire che il bersaglio è stato centrato: quelle di Sfondamento sono battaglie senza esclusione di colpi, caotiche e trascinanti, in cui l'esito di ogni scontro non è mai dato per scontato. A dirla tutta, forse di caos ce n'è fin troppo, con momenti di pura confusione generata dalle manovre scoordinate dei numerosi team coinvolti. Il consiglio è quello di non perdere di vista i propri compagni, comunicando costantemente con gli altri giocatori.

Più convincenti sono state le partite di Conquista, la modalità di gioco più iconica della serie Battlefield. In questo caso, le due squadre si contendono il controllo di un numero limitato di obiettivi, corrispondenti alle macro-aree in cui è suddivisa la mappa. Anche Conquista è stata riadattata per inserirsi alla perfezione nel nuovo setting, ma la storica game mode non ha abbandonato la sua natura sandbox e, al contrario, può ora offrire ulteriore libertà d'azione. La modalità trae infatti enorme vantaggio dai colossali scenari del 2042 e propone un ritmo di gioco più variegato: come in Sfondamento, ci sono i momenti caotici, con giocatori a bordo di carri armati ed elicotteri determinati a scatenare l'apocalisse; tuttavia, spesso si affrontano anche scontri più serrati in stile 'boots on the ground' - volendo usare un'espressione à la Call of Duty - in cui i giocatori possono finalmente dimostrare le proprie abilità, armi alla mano.

Ad accomunare le due modalità appena menzionate ci pensa il level design, che a sua volta presenta un'importante novità. Vista la grandezza dei nuovi campi di battaglia, gli sviluppatori hanno riprogettato la distribuzione dei luoghi strategici attraverso due nuove formule: il Clustering e i Sector. Nei cosiddetti cluster, rifornimenti e obiettivi sono raccolti all'interno di uno spazio concentrato, che può corrispondere a un villaggio, uno stadio o una piattaforma petrolifera. Per conquistare un intero settore, dunque, i giocatori dovranno catturare tutti gli obiettivi presenti nei cluster disseminati nell'area di riferimento. Questo sistema, all'apparenza banale, può garantire una maggiore dinamicità degli scontri in entrambe Sfondamento e Conquista, senza correre il rischio di generare momenti morti spopolando intere zone della mappa.

A tal proposito, occorre spendere qualche parola sulle arene che accoglieranno i giocatori di Battlefield 2042. Sono sette le mappe disponibili al lancio e offrono tutte grande varietà sul fronte artistico: troviamo la metropoli sudcoreana di Caleidoscopio, il labirinto di container di Manifesto, in Singapore, la desertica Clessidra (Qatar), le distese ghiacciate di Fuga (Antartide) e la già nota Orbitale vista nell'Open Beta, ambientata presso un sito di lancio nella Guyana francese. Le altre due mappe, Rinnovamento e Abbandono, sono quelle che ci hanno colpito maggiormente: la prima, ambientata in Egitto, si spezza a metà per dividersi tra il deserto e una rigogliosa area agricola, proponendo un design davvero unico; Abbandono, situata in India, è uno sconfinato cimitero di navi, una landa desolata capace di tramutarsi in un vero inferno - qui abbiamo giocato alcune delle partite più divertenti del nostro hands-on.

Questi scenari semi-apocalittici riflettono il peculiare setting di Battlefield 2042, immerso in un futuro che non definiremmo tanto distopico. Il livello del mare è aumentato, l'economia è crollata e intere nazioni sono collassate: il mondo è sull'orlo del baratro e, come se ciò non bastasse, è ora minacciato da una guerra ombra tra Stati Uniti e Russia, le due super-potenze che si contendono il controllo delle ultime risorse disponibili. Madre Natura, d'altro canto, ha intenzione di difendere ciò che le resta e decide così di prendere parte alla battaglia.

Durante gli scontri di All-Out Warfare ci siamo imbattuti in tornado, tempeste di sabbia e altri devastanti cataclismi. Questi eventi dinamici aggiungono un pizzico di pepe ai match competitivi, ostacolando le operazioni di entrambe le squadre e, soprattutto, alterando visibilmente la morfologia del terreno di gioco. Specifichiamo che queste meccaniche non sono scriptate, il che rende le cose ancora più intriganti: le trombe d'aria solleveranno veicoli e soldati e interferiranno con le comunicazioni, mentre le tempeste di sabbia ridurranno in maniera sensibile la visibilità dei giocatori, oltre a inghiottire il campo di battaglia.

Il risultato è visivamente spettacolare e l'impatto sul ritmo di gioco è percepibile, sebbene i suddetti cataclismi non rappresentino un vero pericolo per i partecipanti.

A minacciare i giocatori è piuttosto il bilanciamento delle armi. L'arsenale di Battlefield 2042 non è affatto uno dei più ricchi, ma offre certamente varietà, con bocche da fuoco adatte a qualsiasi stile di gioco: fucili d'assalto automatici, semi-automatici, mitragliette e mitragliatrici leggere, passsando per gli immancabili fucili di precisione, ce n'è per tutti i gusti. Viste le dimensioni delle suddette mappe i cecchini si daranno alla pazza gioia, ma un soldato equipaggiato con uno SCAR-H può essere altrettanto pericoloso. Lo sbilanciamento gioca dunque a favore dei fucili automatici, contraddistinti da un 'time-to-kill' leggermente ridotto rispetto a quello dei semi-automatici o delle SMG; con nostra sorpresa, le armi pesanti sembrano le più sfavorite.

Per fortuna, come nei più popolari FPS online, anche Battlefield 2042 potrà redimersi ribilanciando questi e altri elementi di gioco. Nel frattempo, gli utenti dello sparatutto potranno progredire attraverso All-Out Warfare e le altre due esperienze multiplayer, accumulando punti esperienza per sbloccare nuove armi e relativi innesti, così come skin e altri oggetti cosmetici con cui personalizzare le bocche da fuoco e il proprio alter ego.

Gli specialisti dell'arte bellica: alle prese con Hazard Zone

Nel contesto narrativo di Battlefield 2042 si inseriscono i Dispatriati, altresì noti come Dis-pat. Con il crollo delle società, persone di ogni ceto sociale si sono riunite con il semplice intento di sopravvivere. Nasce dunque una nuova fazione neutrale con il suo esercito, guidato da una task force di soldati altamente specializzati ed equipaggiati con le ultime tecnologie belliche. Entrano così in gioco gli Specialisti, altra grande novità di quest'ultimo capitolo.

Abbiamo deciso di parlarvene nel paragrafo che dedichiamo a Hazard Zone, seconda esperienza multiplayer di Battlefield 2042. Attenzione: gli Specialisti sono disponibili in tutte e tre le sezioni che compongono il gioco, ma è nella 'zona d'azzardo' che il sistema messo a punto da DICE e colleghi riesce a dare il meglio. La tradizionale formula delle classi non è stata soppiantata, bensì è stata arricchita con un roster di personaggi dalle caratteristiche uniche, i quali rappresentano le classiche specializzazioni viste nei precedenti capitoli. Ritroviamo dunque il geniere, il ricognitore, l'unità di supporto e quella d'assalto.

In All-Out Warfare questo sistema si dimostra tutt'altro che rivoluzionario, ma può essere sfruttato in maniera efficace dalle squadre che sapranno imbastire delle buone strategie in Sfondamento e Conquista. Per quanto concerne Hazard Zone, invece, la sinergia tra gli Specialisti è cruciale ai fini della vittoria: i giocatori sono invitati a formare un team bilanciato, efficiente tanto in attacco quanto in difesa, e che abbia a disposizione la giusta strumentazione per salvarsi dalle situazioni più critiche. Lo hanno ribadito gli stessi sviluppatori durante la presentazione riservata alla stampa e, dopo una manciata di partite online, possiamo confermarlo anche noi.

Nell'anno 2040, una tempesta di detriti nello spazio causa la distruzione del 70% dei satelliti in orbita e, di conseguenza, un blackout globale. Crescono le tensioni tra Stati Uniti e Russia: per tornare ad acquisire informazioni sul nemico, entrambe le fazioni decidono di lanciare dei satelliti temporanei, ritenuti estremamente preziosi dalle task force dei Dispatriati. In partite da 32 giocatori (PC, Xbox Series X|S, PS5), otto squadre si contenderanno la cattura degli hard drive contenenti i suddetti dati: l'obiettivo non è uccidere, ma fuggire dalla zona di pericolo con il maggior numero di unità dati possibile. Questa è Hazard Zone.

Come avrete intuito, la chiave per il successo in Hazard Zone coincide con il gioco di squadra. Solo attraverso la comunicazione con i propri compagni e un buon coordinamento sarà possibile catturare gli obiettivi e raggiungere la zona d'estrazione indenni. È altrettanto importante agire con il giusto tempismo, seguendo con attenzione le cinque fasi di cui si compone ogni match: dopo esservi equipaggiati (Fase 1) si verrà trasportati al punto di atterraggio (Fase 2) da cui partirà la ricerca degli hard drive e il successivo recupero (Fase 3). Le ultime due fasi corrispondono alle due Estrazioni disponibili: la prima avverrà a pochi minuti dall'inizio del match, quando una location verrà scelta casualmente come zona d'estrazione; la seconda arriverà più tardi, costringendo i pochi superstiti a combattere fino alla fine per contendersi le unità dati rimanenti.

Ogni unità dati raccolta in Hazard Zone verrà convertita in crediti del Mercato Nero, una speciale valuta che può essere impiegata per l'acquisto di armi, equipaggiamenti e upgrade tattici utilizzabili in questa modalità. Con le serie di vittorie si accederà a sconti esclusivi grazie ai quali sarà possibile ottenere le bocche da fuoco più costose e i gadget più rari.

Per dominare Hazard Zone è fondamentale assemblare un team efficiente e, dunque, la giusta 'build'. Le squadre che preferiranno un approccio più offensivo, ad esempio, potranno combinare la dinamicità di Mackay e Sundance - dotati rispettivamente di un rampino e di una tuta alare - con le cure mediche di Falck e i rifornimenti offerti da Angel. I team difensivi si affideranno invece agli Specialisti più resilienti, come Irish e Boris, che possono proteggere le posizioni strategiche con fortificazioni e torrette automatiche. Le potenziali combinazioni sono numerose e spianano la strada ad altrettante strategie mirate alla conquista del match.

Riducendo il numero di giocatori e le dimensioni dell'area di azione, Hazard Zone può assicurare scontri rapidi ed estremamente coinvolgenti. Un trionfo ottenuto dopo aver finalizzato una strategia ben studiata regalerà ai giocatori una potente dose di adrenalina, tanto assuefacente da catapultarli nuovamente nel matchmaking. Oltre ad essere un'intrigante alternativa alle più longeve partite di All-Out Warfare e una delle esperienze più innovative e audaci dell'intero franchise, Hazard Zone ha saputo valorizzare al meglio l'inedito sistema degli Specialisti, il quale si è rivelato uno dei principali punti di forza di Battlefield 2042.

Tra futuro e passato: Portal ci ha conquistati

All-Out Warfare ci ha rassicurati con la sua solidità e Hazard Zone ci ha colpiti con la sua innovazione. Ciononostante, la vera killer application di Battlefield 2042 è, a nostro parere, Portal, un'autentica lettera d'amore indirizzata ai fan della serie. La terza esperienza multiplayer è il vero valore aggiunto dell'intera produzione EA e garantisce un ventaglio di contenuti potenzialmente infinito, limitato dalla sola fantasia dei giocatori.

Quella che a prima vista appare come un'insolita operazione di riciclo è, in realtà, un vero colpo di genio. In un'unica esperienza di gioco ritroviamo un'ampia gamma di contenuti provenienti dai tre episodi più iconici del franchise: Battlefield 1942 (2002), Battlefield Bad Company 2 (2010) e Battlefield 3 (2011). Tutte le armi, i personaggi e le mappe più amate di questi sparatutto sono stati rimasterizzati in alta definizione, con l'obiettivo di affiancare gli Specialisti e gli scenari del nuovo Battlefield 2042 all'interno di modalità di gioco interamente personalizzabili. Al giocatore viene elargito il potere di plasmare ogni partita a proprio piacimento.

Volete costringere i soldati a imbracciare esclusivamente un lanciarazzi? Perché no, potreste anche inaugurare un'epica battaglia tra carri armati e cani robot o avviare una gara di caccia stealth. In Portal si potrà creare letteralmente qualsiasi cosa vi venga in mente, finché sarà 'programmabile' con il Battlefield Builder. Il versatile editor progettato da Ripple Effect offre un lungo elenco di opzioni e regolatori con cui personalizzare facilmente ogni match, dopo aver selezionato la modalità desiderata - tra cui Deathmatch a squadre e Tutti contro tutti - e le fazioni dei combattenti. Per gli 'smanettoni' c'è anche il Rules Editor, un editor grafico che replica i più diffusi tool di programmazione per consentire agli utenti di fare implementazioni più profonde e modificare ogni singola meccanica che regola ciascuna partita multigiocatore.

Purtroppo, il Battlefield Build non è integrato in Battlefield 2042. Per utilizzare l'editor è necessario visitare la pagina web a esso dedicata tramite il browser del PC: dopo aver dato vita alla propria creazione sarà possibile importarla nel gioco e, all'occorrenza, condividerla online con tutti gli altri giocatori. Electronic Arts selezionerà i progetti più interessanti per arricchire l'offerta della sua Pre-Season, che accompagnerà i giocatori di Portal con eventi a tempo limitato ed esclusive ricompense, il tutto a cadenza settimanale dopo il lancio del gioco.

Occorre precisare che Portal non è un semplice aggregatore di contenuti personalizzati. Come suggerisce il nome, la terza esperienza di Battlefield 2042 permette ai giocatori di affacciarsi ai mondi dei precedenti episodi della serie, offrendo loro la possibilità di riscoprire i loro indimenticabili scenari e le armi più amate dai fan di vecchia data. È qui che entrano in gioco le playlist Classiche, partite che ripropongono le ambientazioni, le modalità e persino le meccaniche originali dei suddetti Battlefield 1942, Battlefield Bad Company 2 e Battlefield 3.

Abbiamo così affrontato un match di Conquista nell'iconica mappa di El Alamein (Battlefield 1942), per poi essere catapultati in una partita di Corsa ambientata in Arica Harbor (Bad Company 2) e nuovamente trasportati in Conquista, questa volta in quel di Caspian Border (Battlefield 3). L'operazione nostalgia centra il bersaglio e fa breccia nei cuori degli amanti di Battlefield ripristinando il gameplay e le regole che caratterizzavano questi titoli: ecco dunque che la rigenerazione della salute viene rimossa dalle partite di Battlefield 1942, mentre Bad Company 2 sfida i giocatori 'viziati' dagli ultimi episodi limitando i movimenti dei personaggi.

Con tutte le aggiunte introdotte da Portal, Battlefield 2042 guadagna altre sei mappe e porta il numero totale degli scenari a 13. Il gioco accoglie inoltre più di 40 bocche da fuoco aggiuntive, altrettanti veicoli e gli archetipi originali dei soldati delle storiche fazioni.

Il parco giochi inaugurato da Ripple Effect Studios è pronto ad accogliere i veterani della serie e a dare un caloroso benvenuto ai novizi e agli aspiranti content creator. Vista la natura sandbox di questa esperienza non ci sorprenderemmo se, in futuro, EA importasse contenuti provenienti da altri episodi del franchise, come il mai troppo lodato Battlefield 4 o il più recente Battlefield V.

Dirige l'orchestra il Maestro DICE

Sviscerata la sorprendente offerta contenutistica, tocca spendere qualche parola sul comparto tecnico di Battlefield 2042. A tal proposito, dobbiamo fare una premessa: temevamo di mettere le mani su un gioco 'incompleto' dal punto di vista tecnologico, visto lo stato deludente della Open Beta lanciata su console e PC qualche settimana fa. Per fortuna, grazie ai miglioramenti apportati dal team di sviluppo, la build finale di 2042 equivale a un titolo quasi ineccepibile, stupefacente sul fronte visivo e ancora di più su quello sonoro.

Anche questa volta, il Frostbite Engine di DICE ci ha lasciati senza parole. Su PC - la piattaforma scelta per la nostra prova - lo sparatutto in prima persona si è comportato in maniera egregia, offrendo prestazioni convincenti con gran parte dei settaggi disponibili. Battlefield 2042 trae inoltre vantaggio dalle ultime tecnologie targate Nvidia, prima fra tutte quella del DLSS (Deep Learning Super Sampling), grazie alla quale guadagna un sensibile boost del frame rate nelle situazioni più concitate. Sacrificando qualche fotogramma, invece, il Ray Tracing è in grado di migliorare l'occlusione ambientale, regalandoci così un quadro visivo fotorealistico.

In termini prettamente numerici, con una scheda video GeForce RTX 2070 - affiancata da un processore Intel Core i7-9700K (3.6 GHz) - siamo riusciti a giocare con una media di 62 FPS a 1440p con dettagli Ultra. Abilitando il DLSS nella modalità Qualità abbiamo notato che il guadango di frame è piuttosto esiguo, ma comunque rilevante, permettendoci di sfiorare i 72 fotogrammi al secondo. È decisamente più generoso, invece, il boost ottenuto nella modalità Prestazioni Ultra: qui il DLSS ci regala una trentina di frame e ci consente di raggiungere i 90 FPS.

Il livello di dettaglio che caratterizza le texture, i modelli dei personaggi e la vegetazione del mondo di gioco si assesta su livelli maniacali, complice una direzione artistica semplicemente maestosa. A tal proposito, anche il sonoro fa la sua bella figura simulando in maniera realistica le esplosioni, le detonazioni delle bocche da fuoco e la marcia degli innumerevoli veicoli, per non parlare della squisita colonna sonora che alimenta ogni partita.

Un tripudio di luci, suoni e colori che è pronto a stupire i giocatori di PC, Xbox Series X|S, PlayStation 5, Xbox One e PlayStation 4. Al netto di qualche piccolo problema legato unicamente al bilanciamento, Battlefield 2042 è senz'ombra di dubbio uno dei migliori capitoli della serie prodotta da Electronic Arts, così come uno dei titoli più ricchi e coinvolgenti del 2021. La strada è ancora lunga per lo sparatutto di DICE e soci: è previsto un ampio supporto post-lancio, con una stagione di contenuti aggiuntivi, nuovi Specialisti e molto altro ancora. Certo, nutriamo ancora qualche preoccupazione per la stabilità del matchmaking, da sempre uno dei punti deboli di questo franchise. Anche questo interrogativo troverà una risposta nell'arco delle prossime settimane

Per il momento, possiamo affermare con certezza che la partenza di Battlefield 2042 è esplosiva e che il ritorno della guerra totale si è rivelato a dir poco entusiasmante.

PRO

  • All-Out Warfare offre un'esperienza granitica e coinvolgente
  • Hazard Zone stupisce, ma è Portal a conquistarci
  • Eccellente sia sul fronte grafico che su quello sonoro

CONTRO

  • Le partite di Sfondamento sono, talvolta, troppo confusionarie
  • Qualche problema di bilanciamento per l'arsenale
  • Il matchmaking si comporterà bene?
33 Commenti
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emanuele8311 Novembre 2021, 12:49 #1
QUalcuno mi farebbe per favore una comparazione con operation flashpoint (sono anziano, aka: ARMA). Parliamo di un arcade puro?
demon7711 Novembre 2021, 15:03 #2
Originariamente inviato da: emanuele83
QUalcuno mi farebbe per favore una comparazione con operation flashpoint (sono anziano, aka: ARMA). Parliamo di un arcade puro?


Battlefield è certamente un bellissimo gioco ma decisamente più arcade di ARMA.
Io adoro BF ma se sei amante di ARMA per tattica e simunlazione BF non fa per te.
Paganetor11 Novembre 2021, 15:32 #3
già solo il fatto che salti giù da un dirupo alto svariati metri e poi cammini come se niente fosse dà l'idea di quanto sia arcade questo
Titanox211 Novembre 2021, 15:52 #4
sforzo titanico e colossale mole contenuntistica:

7 mappe vuote senza distruzione
no single player
riciclo di contenuti vecchi in una modalità come per dire noi non abbiamo più idee perciò eccovi un mischione di roba vecchia e vedetevela voi

ci crediamo tutti come gli elogi sensazionali a quella ciofeca di cyberpunk
egounix11 Novembre 2021, 16:28 #5
fasdsadfasd faflòasdf kldknf sdlkf nasd




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Sberla10111 Novembre 2021, 16:33 #6
Originariamente inviato da: emanuele83
QUalcuno mi farebbe per favore una comparazione con operation flashpoint (sono anziano, aka: ARMA). Parliamo di un arcade puro?


Se ti piace Arma lascia stare questo genere di titoli, sono tutto tranne che "realistici", sicuramente divertenti, ma se preferisci l'azione più ponderata, lenta e talvolta frustrante , resta sui prodotti Bohemia.
Gello11 Novembre 2021, 16:41 #7
Originariamente inviato da: emanuele83
QUalcuno mi farebbe per favore una comparazione con operation flashpoint (sono anziano, aka: ARMA). Parliamo di un arcade puro?


Evita sta roba, semmai dai un'occhiata a cose tipo Squad o Tarkov
ciolla200512 Novembre 2021, 00:27 #8
Radeon™ Software Adrenalin 21.11.2 Highlights

Support For
Battlefield™ 2042

Up to 14% increase in performance in Battlefield™ 2042 @ 4K Ultra Settings, using Radeon™ Software Adrenalin 21.11.2 on the 16 GB Radeon™ RX 6900 XT graphics card, versus the previous software driver version 21.10.4.RS-431

Up to 15% increase in performance in Battlefield™ 2042 @ 4K Ultra Settings, using Radeon™ Software Adrenalin 21.11.2 on the 16 GB Radeon™ RX 6800 XT graphics card, versus the previous software driver version 21.10.4.RS-432

Up to 11% increase in performance in Battlefield™ 2042 @ 4K Ultra Settings, using Radeon™ Software Adrenalin 21.11.2 on the 16 GB Radeon™ RX 6700 XT graphics card, versus the previous software driver version 21.10.4.RS-433
ciolla200512 Novembre 2021, 00:28 #9
ningen12 Novembre 2021, 16:16 #10
Vedendo che ciofega è il nuovo Cod, credo che quest'anno non ci sia partita, anche con tutti i problemi che bf si porta appresso.
Portal è probabilmente la cosa più interessante, Hazard zone ha buone premesse che spero si traducano in qualcosa di buono, anche se qualche dubbio a riguado l'ho ancora, mentre le modalità classiche sembrano solide, anche se è da vedere quanto saranno apprezzate con i cambiamenti dovuti a dimensioni delle mappe e presenza di specialisti.
Sicuramente rispetto al solito Cod qui c'è più volonta di sperimentare e più coraggio e poi come ho già detto Cod: Vanguard è proprio brutto, con una campagna che è una vergogna che abbiano speso risorse per partorire sta ciofega (meno male che questa volta in bf non hanno fatto la cazzata di mettere la solita campagna mediocre che non sa di niente), il solito multiplayer con ttk così bassi da far schifo e la solita modalità zombie che quest'anno a quanto pare fa schifo pure ai fan irriducibili.

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