Come i videogiochi sono (ancora) il medium di riferimento per la narrazione
Death Stranding, Cyberpunk 2077 e ancora The Last of Us: Part II. Questi, e altri titoli meno noti al grande pubblico, hanno "osato" giocare le proprie carte sul fronte della narrazione, aspetto che sempre più spesso finisce in secondo piano in un'epoca che vede, ormai, il predominio dei videogiochi multiplayer. Prendiamo in esame i casi più eclatanti, e i più criticati, per affrontare una doverosa analisi del medium videoludico come prodotto narrativo.
di Pasquale Fusco, Rosario Grasso pubblicato il 07 Gennaio 2021 nel canale VideogamesCD Projekt RedRockstar Games
30 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl problema è che i videogiochi dovrebbero essere prima di tutto dei giochi, e poi semmai produzioni narrative. Io non vedo un'evoluzione, quando un'involuzione dei media. Prodotti come The Last of Us (e non è neanche il caso più estremo) sono un problema.
E non perchè mal realizzati o non siano godibili (anzi), ma perchè il focus del prodotto è la narrazione degli eventi e dei personaggi, dove il gameplay ha il solo scopo di esserne al servizio. Una sorta di orpello del quale si potrebbe anche fare a meno, inserito li per giustificare la categoria del prodotto in se.
Non è neanche una questione di preferenze, ma di mera obiettività e logica: un videogioco prevede di essere "giocato", non raccontato. Se la parte ludica è scarna e/o pessima e/o bilanciata male, puoi avere anche il racconto più bello di tutti i tempi: il videogioco sarà pessimo.
Asterisco mondiale
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Il problema è che i videogiochi dovrebbero essere prima di tutto dei giochi, e poi semmai produzioni narrative. Io non vedo un'evoluzione, quando un'involuzione dei media. Prodotti come The Last of Us (e non è neanche il caso più estremo) sono un problema.
E non perchè mal realizzati o non siano godibili (anzi), ma perchè il focus del prodotto è la narrazione degli eventi e dei personaggi, dove il gameplay ha il solo scopo di esserne al servizio. Una sorta di orpello del quale si potrebbe anche fare a meno, inserito li per giustificare la categoria del prodotto in se.
Non è neanche una questione di preferenze, ma di mera obiettività e logica: un videogioco prevede di essere "giocato", non raccontato. Se la parte ludica è scarna e/o pessima e/o bilanciata male, puoi avere anche il racconto più bello di tutti i tempi: il videogioco sarà pessimo.
92 minuti di applausi mi sembrano il minimo. Ci sono ottimi prodotti che però poi risultano essere "pessimi" videogiochi
Il problema è che i videogiochi dovrebbero essere prima di tutto dei giochi, e poi semmai produzioni narrative. Io non vedo un'evoluzione, quando un'involuzione dei media. Prodotti come The Last of Us (e non è neanche il caso più estremo) sono un problema.
E non perchè mal realizzati o non siano godibili (anzi), ma perchè il focus del prodotto è la narrazione degli eventi e dei personaggi, dove il gameplay ha il solo scopo di esserne al servizio. Una sorta di orpello del quale si potrebbe anche fare a meno, inserito li per giustificare la categoria del prodotto in se.
Non è neanche una questione di preferenze, ma di mera obiettività e logica: un videogioco prevede di essere "giocato", non raccontato. Se la parte ludica è scarna e/o pessima e/o bilanciata male, puoi avere anche il racconto più bello di tutti i tempi: il videogioco sarà pessimo.
Vero.
Assolutamente no. Non sono un esperto di avventure testuali, ma mi sembra che in questo genere di videogiochi il gameplay sia costituito dalla scelte delle risposte che dovrebbero influenzare il proseguimento del gioco (cosa che dovrebbe avvenire anche in un buon GDR, tra le altre cose). Gameplay e narrazzione sono quindi fuse.
Nei giochi invece citati nell'articolo ed in molti altri si ha un completo scorporamento delle parti narrative (costituite per lo più da cutscene) dal
gameplay vero e proprio. La narrativa è semplicemente costituita da un insieme enorme di cutscene senza interazione e non modificabili, più qualche raro evento per lo più scriptato all'interno del gioco.
Se togli le cutscene, che nella pratica non costituisco il gioco (altrimenti parliamo di film che sono altro), la narrazione di quei giochi diviene praticamente inesistente.
Nei giochi invece citati nell'articolo ed in molti altri si ha un completo scorporamento delle parti narrative (costituite per lo più da cutscene) dal
gameplay vero e proprio. La narrativa è semplicemente costituita da un insieme enorme di cutscene senza interazione e non modificabili, più qualche raro evento per lo più scriptato all'interno del gioco.
Se togli le cutscene, che nella pratica non costituisco il gioco (altrimenti parliamo di film che sono altro), la narrazione di quei giochi diviene praticamente inesistente.
Esatto, penso che un caso veramente eclatante sia stato MGS4.
Erano più video che gioco
Nei giochi invece citati nell'articolo ed in molti altri si ha un completo scorporamento delle parti narrative (costituite per lo più da cutscene) dal
gameplay vero e proprio. La narrativa è semplicemente costituita da un insieme enorme di cutscene senza interazione e non modificabili, più qualche raro evento per lo più scriptato all'interno del gioco.
Se togli le cutscene, che nella pratica non costituisco il gioco (altrimenti parliamo di film che sono altro), la narrazione di quei giochi diviene praticamente inesistente.
Se prendiamo l'esempio di Death Stranding la narrazione va ben oltre le cutscenes
L'esperienza che si vive durante il gameplay vero e proprio racconta in maniera ancora più efficace il contesto, permettendoti di viverlo direttamente
The Last of Us? Potrà come tutti i giochi piacere o non piacere ma il gameplay (seppur limitato rispetto ad altri titoli appartenenti ad altri generi) è funzionale e scorrevole
In tante delle prime avventure testuali, la strada stabilita era una ed una sola ed il resto era girare a vuoto finché non la si intuiva
Piuttosto punterei il dito ad un gioco come Bioshock Infinite che a mio parere è una pietra miliare, un gioco monumentale, ma che purtroppo sempre imho non è riuscito a rendere omogenee le varie fasi di gioco. Il risultato sono ritmi che si infrangono
Ma ci sono giochi per tutti i gusti e non dovremmo dimenticarlo
Piango un po' per quello che non si è rivelato cyberpunk ma a qualcuno sta piacendo proprio per le stesse ragioni quindi me ne farò una ragione e continuerò a giocare ad altro
E Torment? Non è stato un buon videogioco? Le cutscenes corrispondono ai lunghi testi descrittivi che aumentano il valore del gioco. Rispetto a Baldur's Gate era meno basato sul gameplay, eppure allo stesso tempo questo dinamicizzava l'esperienza
Life is Strange? Tanti lo trattano alla stregua di un titolo TellTale ma nasconde molto di più
E gli stessi titoli TellTale, o meglio alcuni di essi, sono si basati su storie guidate ma la caratterizzazione è alle stelle ed il gameplay fluido le sostiene
In casi come Jurassic Park invece no
Non ho apprezzato invece Indigo Prophecy perché era tutto un quick time event, alla stregua di un laser disk, ma tanti altri lo hanno apprezzato quindi anche in quel caso sono corso ai ripari ed ho giocato ad altro
Ho molto apprezzato invece ciò che Quantic ha fatto dopo sia a livello narrativo sia per come si adatta
I walking simulator fini a loro stessi e le visual novel invece le trovo borderline (ma non metterei giochi come Call of the Sea tra questi)
L'esperienza che si vive durante il gameplay vero e proprio racconta in maniera ancora più efficace il contesto, permettendoti di viverlo direttamente
The Last of Us? Potrà come tutti i giochi piacere o non piacere ma il gameplay (seppur limitato rispetto ad altri titoli appartenenti ad altri generi) è funzionale e scorrevole
In tante delle prime avventure testuali, la strada stabilita era una ed una sola ed il resto era girare a vuoto finché non la si intuiva
Piuttosto punterei il dito ad un gioco come Bioshock Infinite che a mio parere è una pietra miliare, un gioco monumentale, ma che purtroppo sempre imho non è riuscito a rendere omogenee le varie fasi di gioco. Il risultato sono ritmi che si infrangono
Ma ci sono giochi per tutti i gusti e non dovremmo dimenticarlo
Piango un po' per quello che non si è rivelato cyberpunk ma a qualcuno sta piacendo proprio per le stesse ragioni quindi me ne farò una ragione e continuerò a giocare ad altro
E Torment? Non è stato un buon videogioco? Le cutscenes corrispondono ai lunghi testi descrittivi che aumentano il valore del gioco. Rispetto a Baldur's Gate era meno basato sul gameplay, eppure allo stesso tempo questo dinamicizzava l'esperienza
Life is Strange? Tanti lo trattano alla stregua di un titolo TellTale ma nasconde molto di più
E gli stessi titoli TellTale, o meglio alcuni di essi, sono si basati su storie guidate ma la caratterizzazione è alle stelle ed il gameplay fluido le sostiene
In casi come Jurassic Park invece no
Non ho apprezzato invece Indigo Prophecy perché era tutto un quick time event, alla stregua di un laser disk, ma tanti altri lo hanno apprezzato quindi anche in quel caso sono corso ai ripari ed ho giocato ad altro
Ho molto apprezzato invece ciò che Quantic ha fatto dopo sia a livello narrativo sia per come si adatta
I walking simulator fini a loro stessi e le visual novel invece le trovo borderline (ma non metterei giochi come Call of the Sea tra questi)
Death stranding, The last of us e Cyberpunk sono apprezzati per le cutscene non per il gameplay, al punto che se per ipotesi togliessi le cutscene daresti un'altra valutazione a quei giochi.
Per quel che riguarda i giochi tellTale e Quantic dream sono nella pratica un'involuzione delle vecchie avventure grafiche come Syberia, Gabriel Knight ecc. Hanno alcuni elementi interessanti, ma poi non vanno molto oltre un vero e proprio film interattivo con QTE e sopratutto nei giochi QD ci sono lunghissime sezioni dove l'interazione del giocatore è inesistente o alquanto bassa/insignificante. Non sono giochi che di certo brillano o saranno ricordati per il gameplay.
In Life is strange, invece, era carina la facoltà di riavvolgere il tempo e si dava un pò di libertà esplorativa, per lo meno per quanto ho visto nel primo episodio. Non ho nulla di male da dire su questo gioco, anzi credo che sia sicuramente migliore di qualunque gioco QD o TellTale, complessivamente, anche se io i Dotnod li vorrei vedere di più su giochi simili a Remember Me.
Per Tourment vale lo stesso discorso fatto per le avventure testuali che citavi prima, la scelta stessa delle risposte e le eventuali conseguenze costituisce una fusione tra narrazione e gameplay.
Avevi citato in precedenza anche Disco Elysium, e sono d'accordo con te in quanto quello si che è un gioco che porta avanti il connubbio narrazione-videogioco.
Non hanno chissà che gameplay ma non li trovo nemmeno orribili. Ho giocato a tanti giochi con meno storia e gameplay meno raffinato.
Death Stranding invece avrebbe imho comunque senso. Meno, ma imho ne avrebbe.
In ogni caso non ha senso scorporare gli aspetti quando un gioco funziona. E scrivo perché li si vuole delegittimare inquanto giochi, non per altro.
Inoltre anche visual novel e walking simulator hanno chi le gradisce, quindi perché dovrei ritenerli non videogiochi? Non fanno per me ma io ho tanta altra roba a cui giocare, quindi perché mettere in discussione a cosa giocano gli altri? Perché dire che non sono giochi e ritenerli involuzioni e problemi?
Ce n'è per tutti! Mi lamenterei piuttosto di ciò che esce incompleto e senza rispettare le promesse. Quello no non fa bene ad alcuno
Death Stranding invece avrebbe imho comunque senso. Meno, ma imho ne avrebbe.
In ogni caso non ha senso scorporare gli aspetti quando un gioco funziona. E scrivo perché li si vuole delegittimare inquanto giochi, non per altro.
Inoltre anche visual novel e walking simulator hanno chi le gradisce, quindi perché dovrei ritenerli non videogiochi? Non fanno per me ma io ho tanta altra roba a cui giocare, quindi perché mettere in discussione a cosa giocano gli altri? Perché dire che non sono giochi e ritenerli involuzioni e problemi?
Ce n'è per tutti! Mi lamenterei piuttosto di ciò che esce incompleto e senza rispettare le promesse. Quello no non fa bene ad alcuno
Li metto in discussione perchè si sta facendo passare il messaggio che questi giochi siano la nuova frontiera del gaming e siano gli unici giochi che meritano di essere acclamati, premiati e giocati, quando invece sono tutti giochi in cui il proprio "essere videogiochi" è l'aspetto più debole.
Come ho detto nel mio primo commento, un gioco strategico potrebbe anche essere rivoluzionario, un capolavoro, il gioco migliore dell'anno e settare nuovi standard videoludici, ma siccome non è un gioco "iper-narrativo" come TLOU e tutti gli altri citati, non merita considerazione e viene trattato come un gioco di serie C. Stessa cosa per i giochi di corsa sia simulativi che arcade e per molti altri generi che hanno la sfiga di non avere una forte componente narrativa (al punto da essere invasiva spesso e volentieri) o per scelta o per via del genere stesso. Ecco perchè io rigetto il concetto di videogioco come "nuova forma di narrativa" in quanto può essere molto di più di questo ed è una definizione che porta a non considerare molti altri giochi come "meritevoli".
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