Come i videogiochi sono (ancora) il medium di riferimento per la narrazione

Come i videogiochi sono (ancora) il medium di riferimento per la narrazione

Death Stranding, Cyberpunk 2077 e ancora The Last of Us: Part II. Questi, e altri titoli meno noti al grande pubblico, hanno "osato" giocare le proprie carte sul fronte della narrazione, aspetto che sempre più spesso finisce in secondo piano in un'epoca che vede, ormai, il predominio dei videogiochi multiplayer. Prendiamo in esame i casi più eclatanti, e i più criticati, per affrontare una doverosa analisi del medium videoludico come prodotto narrativo.

di , Rosario Grasso pubblicato il nel canale Videogames
CD Projekt RedRockstar Games
 
30 Commenti
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rattopazzo08 Gennaio 2021, 14:34 #21
Sempre più narrazione, ma allo stesso tempo sempre meno videogiochi...
Max_R08 Gennaio 2021, 14:44 #22
Concordo in parte ma in questo, come in altre cose, sento di potermene fregare di cosa dicono stampa e critici
Ma non li trovo meno giochi
Non quelli citati almeno
Ne ritengo che creino precedente e rischino di minare quel che verrà dopo
Anche solo per l'esistenza del panorama indie che probabilmente ha ridato freschezza e nuovi stimoli anche alle grandi produzioni
Poi come ho detto in taluni casi, come in Bioshock Infinite (che adoro), certe discrepanze sono pesate anche a me
Ma vale un po' per tutto: è meglio ci sia equilibrio tra i vari aspetti di un gioco e quando non c'è, non è bene
Ma ancora una volta non mi sembra il caso dei sopracitati
Marko#8809 Gennaio 2021, 08:04 #23
Originariamente inviato da: Techie
Evidentemente l'autore voleva scrivere "Come la narrazione è (ancora) il registro di riferimento per i videogiochi".

Sul perché non l'abbia fatto, ho due ipotesi: 1. l'intenzione (perché questo è lo stile del giornalismo onlàin, come le frasi interpretabili per gli imbonitori da banco e le iperboli per i circensi, e fesso chi ci casca) e 2. una scarsa dimestichezza con l'italiano (ma tenderei a scartare questa seconda ipotesi).

Riguardo una eventuale terza opzione, penso che nemmeno il prodotto finale di generazioni e generazioni di ignoranza metterebbe a confronto un medium giovane come i videogiochi (tra l'altro in preda ad una fase adolescenziale, con acne/acquisti in-app, pay-to-win, lootbox etc.) con altri immensamente più maturi come il cinema o altri dalla storia millenaria come i libri o, perché no, i cicli di affreschi.

P.s: a me l'argomento "videogiochi e narrazione" interessa comunque (e scommetto a molti altri), non c'è bisogno di insultare la mia (e quella di molti altri) intelligenza con mezzucci del genere.


Sei più ottimista di me.
jepessen09 Gennaio 2021, 09:39 #24
Originariamente inviato da: ningen
Ridurre i videogiochi ad un semplice "nuovo modo di raccontare le storie" è una cosa che mi ha sempre fatto girare le palle, ancor più quando si prendono ad esempi da seguire giochi sempre più imbottiti di cutscene tanto da essere quasi dei film interattivi in cui il gameplay vero e proprio diventa un fastidio, sia da giocare sia per gli sviluppatori che sembrano quasi infastiditi nel doverlo inserire. In tutte e 3 i giochi citati nell'articolo infatti, l'unico vero punto di interesse è la narrativa, anzi ad essere più precisi le cutscene.
Inutile dire che preferisco videogiochi che miscelano le due cose, senza che la narrazzione fagociti completamente il gameplay (qualcuno ha citato Disco Elysium, ad esempio) ed il fatto di essere un videogioco non è vissuto come un "fastidio", ma invece come un punto di forza.
Mi fa inoltre imbestialire il fatto che questo modo di pensare porta a denigrare interi generi videoludici come i giochi di corsa, gli strategici o i picchiaduro (e tanti altri non considerati come degni), tutti giochi che non riceveranno mai ne riconoscimenti, ne premi, ne grandi apprezzamenti solo perchè in molti hanno questa malata ossessione per "l'iper-narrativa" nei videogiochi. Evidentemente c'è molta gente che soffre della sindrome "dell'intelletuale mancato".


L'articolo dice che i videogiochi non sono SOLO per raccontare storie, ma che sono il mezzo piu' adatto per farlo. C'e' una grossa differenza con quello che dici. D'altronde anche gli altri mezzi fanno altrettanto. Nei libri ci sono le storie di Jose' Saramago come le ricette di Benedetta Parodi, i film possono concentrarsi sulla trama oppure essere esclusivamente una serie di scazzottate e via dicendo.

Se poi ti imbestialisci perche' ti senti "denigrato" in quanto i giochi con la trama non ti piacciono fatti tuoi. Personalmente preferisco di gran lunga un Death Stranding ad un FIFA, ma sono gusti miei personali, e non disdegno ormai qualche partita a Fortnite con mio nipote (che mi distrugge puntualmente). Se un media e' adatto ad un fine ma non ha solo quello non e' che sei costretto a godere solo di quel tipo di contenuti, quindi l'imbestialimento tienitelo per robe piu' importanti.
max847211 Gennaio 2021, 09:27 #25
Originariamente inviato da: jepessen
L'articolo dice che i videogiochi non sono SOLO per raccontare storie, ma che sono il mezzo piu' adatto per farlo. C'e' una grossa differenza con quello che dici.


Il problema è proprio quel "raccontare". Il videogioco deve raccontarmi una storia? Come lo fa (spesso meglio) un film o un libro? Limitato, quando è l'unico medium a permetterti di viverla, la storia, piuttosto che farsela "raccontare". C'è una grossa differenza con quello che sostieni te e l'articolo farlocco.

Quello che molti non capiscono della stessa diatriba di cui si discute è proprio questo: non è il focus sulla narrativa il problema; il vero problema è che il giocatore non ha alcun controllo sulla narrativa nei giochi citati, il che non fa altro che denigrare il videogioco visto che si utilizza il cinema, un medium diverso, per quelle parti.

I videogiochi, per realizzarsi pienamente nel loro potenziale, devono sfruttare le proprie peculiarità, e la prima di queste è certamente l'interazione. L'esempio più semplice da comprendere sarebbe la differenza tra il guardare una corsa di auto in TV e viverla con un simulatore. Non credo sia una semplice opinione sostenere che tra le due cose non c'è minimamente paragone, in favore del viverla. Applicare lo stesso concetto alla "narrativa" nel videogioco è l'unico modo per distanziare cinema e letteratura in quest'ambito. Fino ad allora, sarà solo uno scimmiottamento.
Max_R11 Gennaio 2021, 09:45 #26
La narrativa non deve essere necessariamente dinamica. Ci sono giochi che si prestano di più in tal senso, come gli rpg se ben realizzati, ma non è cosa per tutti i generi.
Inoltre se anche i libri ed i film fossero plasmabili come tu chiedi di esserlo ad un videogioco, come pensi possa non snaturarsi un eventuale messaggio?
Questo per dire che ok, è vero che i giochi hanno un grande potenziale inespresso, però talvolta anche se guidati hanno il grosso pregio di poter arrivare dove un buon libro o un buon film non arriverebbero.
Un buon gioco può essere arte e portare cultura.
max847211 Gennaio 2021, 14:25 #27
Originariamente inviato da: Max_R
Questo per dire che ok, è vero che i giochi hanno un grande potenziale inespresso, però talvolta anche se guidati hanno il grosso pregio di poter arrivare dove un buon libro o un buon film non arriverebbero.
Un buon gioco può essere arte e portare cultura.


Dubito fortemente che sia così: puoi farmi un esempio di qualcosa che arriva dove cinema e letteratura non arrivano senza sacrificare il videogioco? Una narrativa "statica" in un videogioco è espressa sotto forma di testo (letteratura) o immagini in movimento (cinema). Non è possibile dare forma al videogioco come arte senza tenere in conto l'interazione. E, attualmente, l'azione e la narrazione sono su due binari paralleli, spesso in contraddizione tra loro, proprio perché sono antitetici e si intralciano per definizione: a farne le spese, guarda caso, è stato spesso (sempre?) il gameplay in favore della narrazione, e qui ci vedo una forte subordinazione. Se le cose rimarranno così, l'arte e la cultura di cui parli forse saranno 'prodotte' ma alla fine saranno ascritte e ascrivibili ai medium sopra citati. Non è un caso che ai TGA ci siano premi ascrivibili (solo) al cinema, o che ci siano festival cinematografici che premiano "videogiochi" sì, ma solo per le parti cinematografiche: dovrebbe essere un campanello d'allarme per tutti, e invece... L'unica strada percorribile è narrare attraverso l'interazione, cioè facendolo nel modo in cui nessun altro medium può fare.

Lo snaturarsi del messaggio è proprio quello che chiedo, inteso come abolire vecchie convenzioni di cinema e letteratura e cambiare il paradigma del "racconto" a tutti i costi abolendo proprio il racconto. Capisco che sia difficile uscire dalla comfort zone dei linguaggi a cui siamo abituati, ma è uno sforzo culturale che alla lunga ripagherà ampiamente a mio avviso. La potenza del videogioco sta infatti proprio lì: nel fare attivo e non nel guardare passivo. Cambiare paradigma per superare i limiti di cinema e letteratura. Altrimenti, che senso avrebbe avere un medium con queste potenzialità e poi limitarlo a convenzioni nate per i vecchi media?

Come dicevo il problema è perlopiù culturale. Si pensi alla più classica scena di inseguimento in auto a la The French Connection. Con il linguaggio del cinema appare spettacolare senz'altro. Il problema sta nel fatto che stai guardando un qualcosa di costruito a tavolino e pensato per risultare spettacolare, tra uno stridio di ruote e una manovra contromano, ma in definitiva è, a voler essere buoni, del tutto improbabile. Eppure, abituati da oltre un secolo di cinema, lo riteniamo 'reale', uno spettacolare realistico spettacolo. Ci siamo così abituati a farci prendere in giro dal cinema, che ci aspettiamo lo stesso in un videogioco, purtroppo. Questo è lo scoglio da superare: vivere un inseguimento in un videogioco è meno spettacolare di certo, ma infinitamente più appagante in quanto alla guida. Vuoi che la paura più grande di voialtri è non riuscire a scappare dalla polizia andando contromano?

P.S. Ciao Max, immagino tu sia lo stesso _R di OGI.
Max_R11 Gennaio 2021, 15:11 #28
Si sono io, bentrovato
Non voglio necessariamente giochi senza narrativa statica che, concordo, è espressa sotto forma di letteratura e cinema.
Dico che questa grazie ai giochi può arrivare a persone che altrimenti non guarderebbero un buon film ne tantomeno leggerebbero un buon libro.
Un esempio è mio fratello che dopo aver giocato Blade Runner è andato a vedersi il film e poi a leggersi il libro, entrambi sempre stati presente in casa dei genitori.
Non sono intervenuto a supporto dell'articolo, bensì per affermare sono stati citati giochi che a livello narrativo non brillano particolarmente.
Non per criticare i giochi, alcuni dei quali ho trovato molto ben fatti, bensì appunto il comparto narrativo: non leggo Disco Elysium, non leggo Shadowrun: Dragonfall.. perché viene ritenuto più utile utilizzare nomi meno calzanti ma che richiamano di più. Dato che si parla di narrativa e quindi di cultura, lo trovo imbarazzante.
Concordo poi che il videogioco possa evolvere e che il potenziale sia parzialmente inespresso. Però non tutti i giochi (o generi) e non tutti i messaggi si presterebbero ad un'opera totalmente interattiva e dinamica.
ImmortalChanger12 Gennaio 2021, 08:19 #29
ehhh ma i videogiochi sono inutili e non ti insegnano niente...


(detto sarcasticamente)
mrk-cj9420 Gennaio 2021, 21:31 #30
btw strano che nell'articolo che parla di videogiochi+narrazione non si sia parlato di Heavy Rain, Beyond e Detroit

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