Final Fantasy XV: recensione e confronti
Ecco le nostre impressioni sul nuovo capitolo della celebre serie fantasy dopo aver completato la storia in circa 30 ore. Final Fantasy XV alterna elementi di cristallina qualità a qualche passaggio a vuoto, dovuto soprattutto alla lunghissima gestazione che ha dovuto attraversare.
di Rosario Grasso pubblicato il 23 Dicembre 2016 nel canale VideogamesSquare EnixFinal FantasyKoch Media
Conclusioni
Final Fantasy XV ripristina la complessità e la profondità dei mondi di gioco dei primi amatissimi capitoli della serie. È per questo che piace agli appassionati, perché hanno la libertà di esplorare e personalizzare l'esperienza di gioco, al tempo stesso godendo di una buona storia e di personaggi carismatici che confermano la tradizione da epopea magica tipica di Final Fantasy. Il sistema di combattimento è perlomeno azzeccato perché rapido, adrenalinico e stimolante dal punto di vista tattico e della velocità d'azione richiesta. Si incastra bene con le meccaniche di crisi, aggiramento e proiezione che abbiamo visto nel corso dell'articolo. Anche il fatto di non poter nella sostanza morire si innesta bene con le necessità di penalizzazione rispetto all'avanzamento del giocatore e di rallentamento della sua progressione: il tutto, con ogni probabilità, farà proseliti nel mondo dei giochi di ruolo.
Final Fantasy XV ripristina la complessità e la profondità dei mondi di gioco dei primi amatissimi capitoli della seriePoi, c'è anche la cosiddetta Wait Mode che si abilità impostando il livello di difficoltà Facile. A questo livello il giocatore può mettere l'azione in pausa e selezionare con calma i bersagli da colpire e con quale attacco o magia farlo. Al livello Standard, invece, viene premiata soprattutto la velocità d'azione, con un sistema di combattimento che supera nella maniera opportuna la classica impostazione a turni, essendo completamente in real time.
Ma è proprio la vastità del mondo di gioco che colpisce in Final Fantasy XV, oltretutto riempito da attività facoltative che intensificano positivamente l'esperienza dei giocatori, non annoiano e coinvolgono la maggior parte delle tipologie di giocatore. D'altronde, man mano che cresce il climax e il giocatore si avvicina all' "imbuto" finale, Final Fantasy XV diventa progressivamente sempre più lineare, ripristinando la centralità della narrazione che ad esempio era stata così gradita in Final Fantasy XIII. La ragione di questo cambiamento è dovuta alla storia stessa. Il team di sviluppo ha ritenuto che l'intensità della storia potesse risultare svilita se il giocatore si fosse dedicato troppo alle attività facoltative piuttosto che seguire da vicino il dramma di Noctis, la sua lotta per ripristinare il potere reale e il suo sacrificio per contrastare l'Impero.
Nella prima parte c'è un'enorme mole di contenuti facoltativi, quasi come, pur senza raggiungerlo in termini di qualità, in The Witcher 3. La parte finale è quindi un rollercoaster piuttosto lineare in cui gli autori si sono concentrati unicamente a trasmettere il proprio messaggio ai giocatori, esattamente come vuole la tradizione di Final Fantasy. Gli autori hanno così voluto portare per mano il giocatore al punto culminante della trama e fargli vivere in questo modo il climax finale.
È una storia di un contatto non diretto, sempre rimandato, mai effettivamente possibile nella dimensione realeMa è proprio qui che Final Fantasy XV evidenzia il suo limite più grande: c'è una forte differenza, stilistica e in termini di gameplay, tra la prima e la seconda parte, quasi che le due siano state realizzate a grande distanza di tempo, e di obiettivi, l'una dall'altra. Un imbuto dicevamo questa seconda parte, quasi claustrofobico in certi momenti. Prevalgono la narrazione e l'estrema linearità: ed è per questo che adesso Final Fantasy XV ricorda Final Fantasy XIII. Come non pensare, dunque, che la seconda parte del XV fosse il progetto iniziale, portato avanti insieme al XIII, e poi confezionato meglio con la parte iniziale free roaming dopo aver ricevuto le critiche e le recensioni negative con il XIII? Insomma, ritorna lo spettro di Metal Gear Solid V The Phantom Pain per il mondo della produzione videoludica giapponese, ovvero la sensazione che arrivati a un certo punto dello sviluppo non ci fossero più le risorse finanziarie, o più semplicemente non sarebbe più stato conveniente, per arricchire anche la seconda parte con i contenuti free roaming. È un vero peccato perché chi ha amato l'incipit di Final Fantasy XV avrebbe voluto conoscere con maggiore profondità splendidi scenari come Altissia e Tenebrae, che sono invece solamente accennati.
La storia ha alti e bassi: semplice in certi punti, adeguatamente emozionale in altri. Alcuni appassionati si sono lamentati, invece, della pochezza dei nemici. Non c'è nessun Sephirot, insomma, ma questo non vuol dire che i nemici siano caratterizzati male, e non lo sono neanche le bestie che Noctis e compagni si troveranno ad affrontare lungo il loro percorso. Invece, Square Enix non ha voluto dare troppo risalto a nessuno di loro, assegnando a ciascuno una porzione della storia circoscritta. Qui i protagonisti rimangono sempre Noctis e il rapporto di amicizia con Gladio, Ignis e Prompto.
È poi una storia di un contatto non diretto, sempre rimandato, mai effettivamente possibile nella dimensione reale. Delicato all'estremo nella sua totale mancanza di concretezza, raccontato quasi sempre sotto forma di flashback. Una storia d'amore che risale all'infanzia dei due protagonisti Noctis e Lunafreya, ma che il mondo non vuole che si concretizzi in nessun momento. Lunafreya è la Sciamana che fa luce sul cammino del Prescelto, Noctis, che qui deve ripristinare il suo potere Reale e recuperare il Cristallo, l'unico che può riportare la luce del giorno e respingere l'avanzata dei Daemon.
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNiente da fare, per me un GDR senza turni, occidentale o giapponese che sia, non è più un GDR.
Se volete l'action giocate a DMC e lasciateci stare i JRPG!
C'è sempre piu' attenzione al lato artistico e sempre meno a quella del gameplay, per forza che oramai tirano solo gli sparatutto.
Niente da fare, per me un GDR senza turni, occidentale o giapponese che sia, non è più un GDR.
Se volete l'action giocate a DMC e lasciateci stare i JRPG!
Possono tranquillamente esistere RPG non a turni (vedi The Witcher III), ma che tutti debbano essere action proprio non lo riesco a mandar giù.
Per quanto mi riguarda i JRPG sono a turni/ATB, il focus di quei titoli è sulla storia (infatti non è che i Final Fantasy abbiano mai avuto particolari gestioni delle caratteristiche dei PG) e devono offrire moderata libertà di movimento con il meccanismo della worldmap/veicoli o superiore.
Di sicuro un JRPG action con ambientazioni a corridoio (non è il caso di questo FFXV) non rientra nei miei gusti.
Grosso difetto di questo capitolo è il poter controllare un solo personaggio, a cosa serve il party a quel punto? Tanto varrebbe avere un solo personaggio come in Parasite Eve (gran gioco, nonostante i combatttimenti fossero già più dinamici rispetto il FF classici).
Per quanto mi riguarda i JRPG sono a turni/ATB, il focus di quei titoli è sulla storia (infatti non è che i Final Fantasy abbiano mai avuto particolari gestioni delle caratteristiche dei PG) e devono offrire moderata libertà di movimento con il meccanismo della worldmap/veicoli o superiore.
Di sicuro un JRPG action con ambientazioni a corridoio (non è il caso di questo FFXV) non rientra nei miei gusti.
Grosso difetto di questo capitolo è il poter controllare un solo personaggio, a cosa serve il party a quel punto? Tanto varrebbe avere un solo personaggio come in Parasite Eve (gran gioco, nonostante i combatttimenti fossero già più dinamici rispetto il FF classici).
Purtroppo anche TW3 nonostante la storia mi intrippi parecchio non riesco a giocarlo proprio per via del CS da hack and slash.
E pensare che il primo l'ho adorato al punto da leggermi poi tutti i libri di Sapkowski, il secondo ho già fatto un po fatica ma l'ho comunque finito, il 3' proprio non ce la faccio.
Per me l'action ci può anche stare in un action/adventure in cui si deve gestire un solo personaggio (quale considero appunto TW3), ma quando si deve gestire un party (con i compagni gestiti dalla deficenza artificiale) mi provoca solo infinita frustrazione.
Tra l'altro mi diceva un'amico che lo stava giocando che qui la magia è scarsamente utilizzabile, mentre io amo sopratutto fare classi magiche o ranged (sempre odiato il melee).
Tremo al solo pensiero, non gli basta rovinare una serie, ma mi vanno a rovinare anche i capolavori del passato che la seria l'hanno resa famosa!
Basta ungere... Su un sito italiano ha fatto da cornice al sito (pubblicità odierne, che non mancano neanche qui) per un mesetto prima dell'uscita e anche dopo... = 9
Anche il XIII aveva preso lo stesso voto, e pensa che su metacritic ha un punto di media sopra il XV.
Che vuoi farci, era una volta... ormai la rete è diventata troppo commerciale.
Tranne qualche eccezione (spero), i voti vengono dati a tavolino, poi ci attaccano il testo sopra per i dettagli.
Un gioco dai ritmi rapidi come Final Fantasy XV richiede strettamente che i frame vangano erogati a intervalli di 30 millesimi di secondo, il che è cruciale se si vuole avere un frame rate solido a 30fps, ovvero quello utilizzato per tutti i settaggi.
Beh, un gioco dai ritmi rapidi (ma quando mai) ha bisogno dei 30fps/ms rocciosi, per quelli più tranquilli, invece, bastano 12...
Sto modo diplomatico teso a trasformare il minimo indispensabile (o quello che dovrebbe esserlo) come qualcosa di buono, è nauseante.
Anche il XIII aveva preso lo stesso voto, e pensa che su metacritic ha un punto di media sopra il XV.
Che vuoi farci, era una volta... ormai la rete è diventata troppo commerciale.
Tranne qualche eccezione (spero), i voti vengono dati a tavolino, poi ci attaccano il testo sopra per i dettagli.
Un gioco dai ritmi rapidi come Final Fantasy XV richiede strettamente che i frame vangano erogati a intervalli di 30 millesimi di secondo, il che è cruciale se si vuole avere un frame rate solido a 30fps, ovvero quello utilizzato per tutti i settaggi.
Beh, un gioco dai ritmi rapidi (ma quando mai) ha bisogno dei 30fps/ms rocciosi, per quelli più tranquilli, invece, bastano 12...
Sto modo diplomatico teso a trasformare il minimo indispensabile (o quello che dovrebbe esserlo) come qualcosa di buono, è nauseante.
metacritics per valutare i giochi è il peggio del peggio.
I giochi più commerciali hanno voti alti, mentre tutti gli altri bassi. Basti pensare che un gioco di basket ha come voto 91!
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