'Nulla è eterno', l'attacco di Ubisoft a chi vorrebbe preservare i videogiochi

Ubisoft è tornata al centro del dibattito sulla conservazione dei videogiochi digitali dopo la chiusura di The Crew. Il CEO Yves Guillemot ha difeso la politica dell'azienda, mentre la campagna Stop Killing Games chiede all’UE di vietare la rimozione dei giochi acquistati
di Vittorio Rienzo pubblicata il 21 Luglio 2025, alle 15:23 nel canale VideogamesUbisoft
Durante l'ultima assemblea annuale con gli azionisti, il CEO di Ubisoft Yves Guillemot ha affrontato una delle questioni più spinose del panorama videoludico contemporaneo: la conservazione dei videogiochi digitali e la crescente protesta rappresentata dalla campagna Stop Killing Games, che ha ormai raccolto oltre 1,4 milioni di firme in Europa.
Come riportato da Game File, l'intervento di Guillemot è arrivato in risposta a un investitore particolarmente diretto, che ha sollevato domande sulla chiusura dei server di giochi acquistati a prezzo pieno e divenuti inaccessibili. Il caso simbolo è The Crew, titolo Ubisoft il cui spegnimento nel 2023 ha acceso il dibattito globale sulla longevità dei giochi digitali. Secondo il CEO, "nulla è eterno", e la cessazione dei servizi online è una dinamica che riguarda l'intera industria, non solo Ubisoft.
"Ogni volta che lanciamo un gioco, forniamo supporto e accessibilità 24 ore su 24, ma è inevitabile che questi servizi abbiano un termine," ha spiegato Guillemot, sottolineando che l'azienda informa sempre i giocatori in anticipo e cerca di assicurare la miglior esperienza possibile fino alla fine del supporto. Tuttavia, ha anche ammesso che "nessun publisher può garantire un accesso perpetuo".
La replica dell'amministratore delegato ha messo in luce una filosofia in cui i giochi, concepiti come servizi piuttosto che prodotti, possono essere dismessi in qualsiasi momento. Guillemot ha inoltre ricordato che Ubisoft ha cercato di attenuare le polemiche con iniziative concrete, come una promozione a 1 euro per The Crew 2 e Motorfest, e l'annuncio di una futura modalità offline per entrambi.
La campagna Stop Killing Games si oppone a questa logica e chiede alla Commissione Europea di legiferare per impedire che i giochi acquistati vengano rimossi o disabilitati dopo la cessazione del supporto. Il paragone proposto dal movimento è emblematico: sarebbe come acquistare un'auto che smette di funzionare non appena il modello va fuori produzione.
Il tema ha scatenato un acceso dibattito online, con numerosi commenti critici da parte della community. Molti utenti hanno sottolineato il paradosso dell'era digitale: mentre i giochi fisici del passato continuano a funzionare anche dopo decenni, i titoli digitali moderni possono diventare inutilizzabili nel giro di qualche anno.
La pressione esercitata dalla petizione ha portato anche il gruppo industriale Video Games Europe a intervenire con una risposta ufficiale, segno che il tema della conservazione videoludica sta rapidamente evolvendo da battaglia di nicchia a questione di interesse politico-industriale.
9 Commenti
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"nulla è eterno" soprattutto ubisoft sul mercato
Nessuno li obbliga a fornire in eterno i server per il multiplayer, ma non è questo che chiedono i giocatori.
Quello che chiedono è di non ammazzare il single player che gira in locale e non ha nessunissima necessità reale di server online, ma ammazzano comunque quando disattivano i server.
Intanto i dischetti di Doom del 1993 funzionano ancora benissimo
E anche se loro possono sempre giustificarsi dicendo che ció che vendono é un servizio, rimane il fatto che i giochi, come espressione creativa oltre che come prodotto, possono anche diventare culturalmente rilevanti se non addirittura forme d'arte e che sarebbe davvero un peccato perderle per sempre.
Nessuno chiede loro di farsi carico di preservare queste creazioni (anche se dovrebbe essere nel loro interesse, santo cielo!) ma per lo meno di rilasciare gli strumenti tecnici perché altri possano farlo. Single player che funzionino offline, server che possano essere installati da terzi, se non addirittura il codice come fece Carmack anni e anni fa con quake etc (anche se questo, al giorno d'oggi, é praticamente impossibile per grossi titoli che nessuno potrebbe comunque mai compilare)
Fatemi capire, io gioco solo single player, se acquisto un gioco su Steam, Steam permette di fare backup compresso del gioco con mia licenza legata al mio account, se io ho la mia partizione con Steam e mio account salvata, ripristinando il gioco potro' sempre giocarci senza alcun server di attivazione ecc.. perche' l'ho fatta a suo tempo ed ho il backup ufficiale di Steam con file di licenza gia' attiva, il ripristino del gioco gia' attivato non richiede una seconda attivazione. (basta che hai esportato il gioco)
Detto questo il gioco offline ancora adesso nel 2025 e' giocabile in maniera perpetua come detto e non capisco il problema di questo polverone, poi per quello online beh lo dice la parola non e' tuo dipende dal server che prima o poi chiudera' ed e' tempo e soldi persi.
Basta conservare, il supporto, i files in maniera appropriata, nel peggiore dei casi utilizzare un emulatore, ma il gioco funziona.
Se funzionano i giochi dos/amiga di quarant'anni fa, possono funzionare anche quelli odierni.
É inutile che Ubisoft si gioca la carta della "filosofia".
Discorso diverso il multiplayer logicamente, ma tutto il resto...
Sempre e solo videocassette originali "Palt Risney Home Video" !
Fatemi capire, io gioco solo single player, se acquisto un gioco su Steam, Steam permette di fare backup compresso del gioco con mia licenza legata al mio account, se io ho la mia partizione con Steam e mio account salvata, ripristinando il gioco potro' sempre giocarci senza alcun server di attivazione ecc.. perche' l'ho fatta a suo tempo ed ho il backup ufficiale di Steam con file di licenza gia' attiva, il ripristino del gioco gia' attivato non richiede una seconda attivazione. (basta che hai esportato il gioco)
Detto questo il gioco offline ancora adesso nel 2025 e' giocabile in maniera perpetua come detto e non capisco il problema di questo polverone, poi per quello online beh lo dice la parola non e' tuo dipende dal server che prima o poi chiudera' ed e' tempo e soldi persi.
Primo, il backup di Steam non serve a niente se non è validato dal client connesso ad internet. Se Steam revoca la licenza (perché il produttore l'ha revocata), il tuo backup non funzionerà.
Secondo, si parla principalmente di giochi che hanno comunque, anche in single player, un'autenticazione online tramite server del produttore. In questo caso Steam non c'entra, perché il gioco ha comunque bisogno di un controllo ogni volta che lo avvii...
Secondo, si parla principalmente di giochi che hanno comunque, anche in single player, un'autenticazione online tramite server del produttore. In questo caso Steam non c'entra, perché il gioco ha comunque bisogno di un controllo ogni volta che lo avvii...
Ok grazie mille per spiegazione, chiaro e si parla di altro, non solo single player puro e che richiedono attivazione non da Steam ma da altri, perfetto, grazie per info, quindi non devo acquistare anche gli EA e similari. Perfetto grazie.
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