Deus Ex Mankind Divided è il gioco di ruolo del momento
Abbiamo letteralmente divorato il seguito di Human Revolution. Da una parte non si possono negare le difficoltà tecniche e i problemi di prestazioni e instabilità, ma dall'altra ci sembra giusto valorizzare la profondità narrativa e ruolistica di un titolo che poggia le basi sull'ottimo lavoro fatto da Eidos Montreal con il predecessore del 2011.
di Rosario Grasso pubblicato il 26 Settembre 2016 nel canale VideogamesSquare EnixKoch Media
Scelte e conseguenze
Come già capitato in Human Revolution, anche Mankind Divided ruota intorno alle scelte del giocatore e alle conseguenze che ne scaturiscono. Non solo in termini di evoluzione dei potenziamenti di Jensen, ma anche e soprattutto come approccio alle missioni. Il giocatore stabilisce l'approccio che desidera sia nei combattimenti, che nelle azioni stealth e nei rapporti sociali con i personaggi non giocanti, oltre che nelle fasi di hackeraggio. Quasi sempre si tratta di scoprire un percorso alternativo rispetto all'assalto diretto, che comporta un consistente spreco di munizioni e risorse, genera allarmi ed è quasi sempre molto pericoloso. Sostanzialmente, gli equilibri di gioco di Deus Ex impediscono di ragionare in termini di brutalità, e spingono il giocatore a studiare la conformazione delle mappe per poter agire in maniera il più possibile indisturbata.
Il giocatore stabilisce l'approccio che desidera sia nei combattimenti, che nelle azioni stealth e nei rapporti sociali con i personaggi non giocanti, oltre che nelle fasi di hackeraggioIn tutto questo sono fondamentali le scelte in termini di Potenziamenti: Jensen accede al mercato nero, illegale, per potenziarsi. Queste scelte sono altresì cruciali, perché in Mankind Divided è facile ritrovarsi nelle condizioni di non poter proseguire per via della mancanza dell'abilità necessaria ad affrontare la situazione. In Mankind Divided, Jensen si ritrova con nuovi innesti sperimentali nel proprio organismo, ma neanche lui si ricorda come li ha assimilati. I giocatori, quindi, possono compiere delle azioni ancora più gratificanti che in passato, come rendersi quasi completamente invisibili, manomettere sistemi elettronici da lontano e lanciare degli impulsi elettromagnetici che stordiscono i nemici.
D'altronde, Jensen ha bisogno di energia per alimentare tutti questi sistemi e, se ne sblocca troppi, si ritrova nelle condizioni di sovralimentazione, che possono essere deleterie per la sua salute. Avrà bisogno di un calibratore per gestire il tutto al meglio: se il giocatore porterà a termine la corrispondente missione facoltativa godrà per tutto il gioco di una migliore gestione energetica. Le missioni facoltative di Mankind Divided sono ottimamente ricostruite e gratificanti quasi allo stesso livello delle missioni principali. E sono tantissime, nel senso che moltissimi cittadini di Praga nascondono una storia che, se approfondita, consente di avviare una missione facoltativa e sbloccare esperienza supplementare.
In Mankind Divided non ci sono livelli di esperienza, ma una volta ottenuto un certo quantitativo di punti esperienza si sblocca un Praxis. Servono due Praxis per abilitare un nuovo ramo di potenziamenti, e un Praxis per migliorare ulteriormente un potenziamento già sbloccato. Anche le armi possono essere potenziate, per esempio con mirini più efficaci o con laser che ne migliorano la mira: lo si fa andando in giro alla ricerca di accessori o tramite i materiali per la creazione, una risorsa generica spendibile per qualsiasi tipo di personalizzazione alle armi. Le quali, inoltre, possono essere dotate di proiettili specifici, agli impulsi elettromagnetici o tranquillizzanti se si vogliono avere effetti tattici e non letali sulle vittime.
Migliorare le abilità, incrementare le capacità stealth e sociali, diventare più bravi nell'hackeraggio e nel combattimento ravvicinato, renderà Jensen una sorta di Umano 2.0, con ripercussioni importanti sulla storia oltre che sulle meccaniche di gioco. A seconda dei potenziamenti sbloccati, infatti, il gameplay e l'approccio alle missioni può variare sensibilmente.
Le missioni stealth sono basate sulle coperture, oltre che sui potenziamenti. Il giocatore, come in Human Revolution, può agganciare Jensen alla copertura, il che produce il passaggio dalla visuale in prima persona a quella in terza. Qui c'è molta precisione sulle azioni e perfetta consapevolezza di ciò che sta capitando intorno. Un potenziamento permette anche di verificare la posizione dei nemici anche se si trovano dietro i muri, così come degli altri oggetti con cui è possibile interagire; un altro di percepire il loro cono visivo. Il giocatore può spostarsi rapidamente da una copertura all'altra, mentre un indicatore visivo dà consapevolezza sul livello di allerta di ciascuna guardia.