I 22 migliori videogiochi dell'E3 2016

I 22 migliori videogiochi dell'E3 2016

Abbiamo selezionato quelli che secondo noi sono i giochi presentati all'E3 che più faranno parlare di sé nei prossimi mesi. All'interno della rassegna non troverete quei titoli che sono stati solamente annunciati senza che sia stato mostrato qualcosa di concreto durante la fiera.

di , Davide Spotti pubblicato il nel canale Videogames
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God of War

God of War
publisher: Sony Interactive Entertainment
software house: SIE Santa Monica Studio
piattaforme: PlayStation 4
data di pubblicazione: TBA

I ragazzi di Santa Monica Studio sono tornati sul palco dell’E3 per mostrare ai fan la nuova piega che assumerà la loro saga di riferimento. Quel poco che si è visto è bastato a confermare che Kratos tornerà sui nostri televisori in una veste fortemente rinnovata rispetto al passato. Il progetto è stato affidato di nuovo alla direzione di Cory Barlog, già game director ai tempi di God of War II. Con questa nuova esperienza il team californiano non ha effettuato un semplice reboot della saga per raccontare di nuovo la storia originaria, ma piuttosto ha preferito concentrarsi su fattori inediti che non hanno mai fatto parte della serie. Innanzitutto verrà dato spazio ad uno stile narrativo molto più intimo ed emozionale, sostenuto dal rapporto tra padre e figlio.

I tempi della furia cieca e delle devastazioni brutali, culminate con la distruzione dell’Olimpo in God of War III, sembrano essere state messe alle spalle. Kratos è riuscito a controllare la propria ira, a isolarla in un angolo, sfuggendo a un passato ormai divenuto cenere, sul suo corpo e non solo. Barlog ha voluto partire da un presupposto molto specifico: chiedersi come sarebbe potuto essere un nuovo inizio, qualora l’eroe avesse finalmente saputo cambiare la sua vita ed evolverla in positivo. La nascita di un figlio può generare sentimenti profondi, creare responsabilità e un rinnovato senso di appartenenza. Il feeling che abbiamo potuto filtrare dal primo trailer mostrato sul palco dell’E3 è anche un po’ figlio dell’evoluzione che ha vissuto la comunità videoludica globale nel corso di questi anni. I giocatori non sono più soltanto figli, ma sono diventati padri, e questo nuovo traguardo culturale sta avendo innegabili riflessi anche sulle forme di espressione degli studi di sviluppo.

Nelle prime sequenze di gioco abbiamo appreso che Kratos ha una nuova famiglia e un altro figlio, questa volta un maschio. L’aspetto del guerriero spartano è abbastanza cambiato, la barba lunga nasconde un volto segnato dal tempo, sebbene il fisico sia rimasto quello dei tempi migliori. Il rapporto con il figlio è rude, orientato ad impartirgli una disciplina ferrea e a determinarne una rapida maturazione. Ciò nondimeno si percepisce di essere al cospetto di un Kratos più umano rispetto al passato. Non sappiamo se il ragazzino sia a conoscenza o meno dei tormenti vissuti dal padre, ma a giudicare dal senso di soggezione che dimostra nei confronti della figura paterna, appare evidente che sappia già molto bene quanto possano essere elevate le aspettative di un dio della guerra.

Il nuovo God of War presenterà un setting completamente inedito. Kratos ha infatti abbandonato la Grecia per cercare di costruirsi una nuova vita, e una nuova casa, a molti chilometri di distanza dal Mediterraneo. Il contesto di riferimento sarà ispirato alla mitologia Norrena, anche se sotto questo punto di vista i dettagli deducibili sono ancora molto ridotti. Santa Monica ha confermato che nel corso del gioco Kratos addestrerà il figlio e quest’ultimo assumerà un ruolo attivo durante lo svolgimento dei combattimenti. In che modo rimane tutto da verificare. Per ora abbiamo potuto osservare che la telecamera sarà posizionata molto più vicino al personaggio principale e che il funzionamento delle inquadrature sarà molto diverso rispetto alla trilogia originaria.

Kratos non avrà più a disposizione le spade del Caos ma porterà con sé una possente ascia che potrà lanciare e richiamare a sé, un po’ come fa Thor con il proprio martello. Sarà ancora presente un indicatore della furia, che tuttavia avrà una funzione molto più mirata rispetto a prima ed è stata esemplificata con l’abbattimento di un possente Troll. Le dinamiche adventure trovano conferma nella possibilità di incamerare punti conoscenza, che andranno a incrementare le abilità del bambino. Al contempo è stato dichiarato che gli scenari di gioco non saranno collocati su rigidi binari, pur non trattandosi di un vero e proprio open world. Ciò lascia pensare ad ambientazioni di ampio respiro ma dai contorni piuttosto delimitati, sulla falsa riga di altri titoli del recente passato come Tomb Raider e Uncharted 4.

 
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