Overwatch: Blizzard vira verso il genere sparatutto
Dopo aver provato tutti i personaggi di Overwatch, vi proponiamo le nostre impressioni sul nuovo progetto Blizzard. Segna un'importante inversione di tendenza per la software house californiana, da sempre impegnata nei generi RTS e RPG. Overwatch, invece, è uno sparatutto a squadre in cui gli eroi si sfidano in un mondo sconvolto dal conflitto, con preponderanti elementi da MOBA.
di Rosario Grasso pubblicato il 03 Novembre 2015 nel canale VideogamesBlizzard
Un po' (troppo) Team Fortress 2, un po' League of Legends
Blizzard non fa mistero che Overwatch è un modo per recuperare parte del lavoro e dell'investimento fatti per Project Titan. Quello che doveva essere un MMOFPS ambientato su un mondo su vasta scala, una sorta di evoluzione del concetto di gioco di World of Warcraft, è diventato un adrenalinico FPS/MOBA decisamente accessibile, con sessioni di gioco brevi e intense. Potremmo definirlo un downscaling, seguendo questo ragionamento, con l'inversione di tendenza impressa da Blizzard che ha importanti ripercussioni sullo sviluppo dell'intera industria videoludica. Un argomento che abbiamo già affrontato in passato.
Ma non ha molto senso ragionare su quello che Overwatch sarebbe potuto essere, meglio concentrarci su quello che è, perlomeno da ciò che emerge dalla Closed Beta che Blizzard ha lanciato qualche giorno fa. Certi equilibri di gioco e lo stile visivo/artistico lo rendono decisamente simile a Team Fortress 2 di Valve, mentre la parte tattica e alcune semplificazioni ricordano l'operazione Heroes of the Storm, fatta dalla stessa Blizzard.
Overwatch è uno sparatutto dove due squadre devono conseguire certi obiettivi. Presidiare alcune zone della mappa o proteggere l'avanzamento di un mezzo verso una specifica destinazione. Lo fanno impersonando tutta una serie di bislacchi, ma ben caratterizzati, personaggi, ciascuno di loro con precise abilità e caratteristiche. Padroneggiare i personaggi è quindi il fulcro dell'esperienza di gioco, proprio come avviene in un League of Legends, Dota 2 o il già citato Hots, mentre usare gli eroi in sinergia tra di loro è il cuore del nuovo titolo Blizzard.
I giocatori possono interpretare uno dei 18 eroi disponibili in questa beta, a loro volta suddivisi in quattro classi: attacco, difesa, tank e supporto. Una suddivisione tipica per giochi di questo tipo, con personaggi che in certi casi sono studiati per arrecare danno, in altri per supportare le fasi di difesa, in altri per proteggere chi sta intorno grazie a un'imponente dotazione di risorse vitali e, infine, per curare i compagni.
Abbiamo detto sparatutto ma, attenzione, perché Overwatch non è solo questo, nel senso che non viene premiata unicamente la mira del giocatore. Anzi, certi personaggi praticamente non sono dotati di armi da fuoco, con il giocatore che deve essere abile su altri versanti. Da una parte le abilità, ma dall'altra è cruciale lo spostamento, con la capacità di sfuggire dalla linea di tiro avversaria che diventa cruciale. Molti personaggi, e penso ad esempio a Tracer, la ragazza di copertina di Overwatch, sono dotati infatti principalmente di abilità adatte a scappare dalla morsa degli avversari.
Quando si parla di Blizzard non si può prescindere dalla connotazione artistica e, per questo, abbiamo una forte caratterizzazione dei personaggi, che spaziano da soldati umani a poderosi mech, da gorilla corazzati (n.b. con occhiali da vista) a mistici monaci cyborg. Con ogni probabilità Blizzard estenderà questo roster di personaggi nel corso del tempo, e possibilmente sarà proprio questa varietà a decretare il livello qualitativo di Overwatch.
Si tratta di un caleidoscopio di stili (militare, fantasy, sci-fi, steampunk...) che si riflette nelle caratteristiche, nell'armamentario e nelle abilità di ciascuna delle classi, e che viene utilizzato anche per il design dei livelli di gioco, variegati per tema e struttura della mappa. Overwatch, di fatto, offre una qualità grafica superiore rispetto a quanto visto negli altri titoli Blizzard in termini di densità poligonale dei mondi di gioco, riflessioni, effetti speciali, animazioni. Ed è forse per questo, per il fatto di richiedere configurazioni hardware leggermente più potenti rispetto a quelle necessarie per i precedenti giochi Blizzard, che è stata fatta la rinuncia ai sistemi Mac. Blizzard ha sempre curato il mondo Apple ma, con ogni probabilità, ritiene che la maggior parte degli utenti Mac non disponga della capacità di calcolo necessaria per Overwatch.