HEX, il nuovo gioco di carte collezionabili free-to-play
Chi ama i trading card game non deve lasciarsi sfuggire l'occasione di provare HEX Shards of Fate, un gioco di ruolo con carte collezionabili finanziato tramite Kickstarter. Si tratta di un prodotto free-to-play, che quindi si può provare senza alcuna restrizione ma che nasconde al suo interno degli acquisti in-app.
di Rosario Grasso pubblicato il 13 Aprile 2015 nel canale VideogamesHEX
Considerazioni
Hex: Shards of Fate si è rivelato un titolo molto interessante e ben curato, consigliato a tutti vista la sua natura di gioco free-to-play. Potete sperimentare i primi passi gratuitamente e giocare per sempre senza spendere nulla, ma sappiate che all'interno dell'app si possono fare acquisti con valuta reale per acquistare i Booster Pack, che consentono di impossessarsi delle carte di gioco più competitive.
Benché sia ancora in versione beta, Hex funziona benissimo ed è ben ripulito in quasi tutte le sue componenti, sia nei menù che nell'interfaccia di gioco vera e propria. Forse gli oggetti e le scritte in quest'ultima potevano essere più grandi, mentre allo stato attuale delle cose rimangono ostici da decifrare in certi casi. È comunque sempre possibile esaminare nel dettaglio qualsiasi carta, semplicemente premendo con il tasto destro del mouse su di essa.
In termini di bilanciamento, probabilmente c'è qualcosa da rivedere. A seconda di come procedono certe partite, il giocatore può acquisire vantaggi importanti anche se non dispone di mazzi di carte particolarmente competitivi. In particolare, le carte con abilità "volo" sono difficili da fronteggiare. Inoltre, il matchmaking molto spesso ci pone di fronte avversari con mazzi ben più potenti del nostro, contro i quali è sostanzialmente impossibile ottenere una vittoria.
Ma l'attenzione ai particolari del team di sviluppo Hex Entertainment si evince anche dal supporto alla lingua italiana. Hex è localizzato nel nostro idioma in tutte le sue parti, e anche il sito ufficiale e il supporto tecnico sono disponibili in italiano. Questo agevola la fase di apprendimento, che nelle prime ore può essere un po' ostica visti i tanti elementi ruolistici che il giocatore è chiamato a padroneggiare.
Ma è proprio in questo che Hex dà il meglio di sé. È un gioco affrontabile anche dal giocatore più distratto che non vuole competere ad alti livelli, e che magari si vuole dedicare esclusivamente ai match e alle campagne PvE. E allo stesso tempo è godibile anche dal giocatore più attento, che vuole dimostrare la propria skill e di saper sfruttare la profondità strategica che viene fuori dalle combinazioni più improbabili di attacchi e contromosse.
Il tutto all'interno di uno scenario interessante, sia come storie e caratterizzazione dei personaggi che per quanto riguarda la produzione artistica, visiva e sonora. Tutto ciò rende Hex un'esperienza godibile e coinvolgente, forse anche più di certi competitor ben più blasonati.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSembra contraddittorio
Free to play ormai è diventato sinonimo di pay to win.
Hearthstone non appartiene al genere pay2win, al contrario puoi avere tutte le carte ma essere una scarpa e non vincere ugualmente.
Ad ogni modo hai la possibilità di farti la collezione anche senza pagare denaro reale ma semplicemente giocando molto e la bravura fa davvero la differenza nella maggior parte delle situazioni.
E' stato dimostrato più volte che è possibile fare leggenda con mazzi budget...
Ad ogni modo hai la possibilità di farti la collezione anche senza pagare denaro reale ma semplicemente giocando molto e la bravura fa davvero la differenza nella maggior parte delle situazioni.
E' stato dimostrato più volte che è possibile fare leggenda con mazzi budget...
Per me un gioco che ti permete di raggiungere determinati livelli facendo una vita da no-lifer bypassabile pagando è un pay to win. è come prendere un maratoneta (skilled player) metterlo sotto una collina ripida e dirgli di raggiungere la cima seguendo il sentiero. Lo farà eccome ma ci mettera sforzo e bravura e sfrutterà il suo allenamento per farcela. Poi prendi un bambino obeso con in mano mille euro e gli dici di raggiungere la collina prendendo la funicolare che costa putacaso mille euro. Pay to win.
Un gioco non pay to win è quelloc he mette maratoneta e ciccione sotto al collina con mille euro in mano, senza funicolare. Se il ciccione vuole battere il maratoneta deve skillarsi e si fottano i mille euro.
Da questo punto di vista Hearthstone è un raro esempio di bilanciamento.
Ci sono carte potenti e necessarie in tutti i tier, compreso quello base che ti danno semplicemente livellando l'account contro l'IA.
Le leggendarie potenti ma non necessarie e, spesso, rimpiazzabili con carte normali (perdendo qualcosina ovviamente) ottenendo comunque un mazzo funzionante.
Il problema di HS è per i nuovi giocatori visto che sono già uscite 2 avventure e un set di espansione (oltre al base) ed il numero di carte da recuperare è piuttosto elevato.
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