Sniper Elite III, recensione: contro l'Asse, nel segreto del deserto
La figura del cecchino ha sempre il suo fascino. La si associa, naturalmente, a fumosi e frastagliati scenari urbani: una giungla moderna, dove potersi nascondere per colpire indisturbati e seminare morte in modo invisibile. Nell’immaginario collettivo, anche la II Guerra Mondiale viene di sovente associata a battaglie e bombardamenti urbani e certamente europei.
di Stefano Carnevali pubblicato il 18 Luglio 2014 nel canale VideogamesConclusioni
In definitiva, SE III è un prodotto da valutare positivamente. Tanto per cominciare, presenta un'offerta 'unica', visto che sul mercato non esistono altri credibili giochi imperniati sul cecchinaggio.
Il cuore dell'esperienza proposta da Rebellion è un modello di stealth open-world che, nel piccolo e con qualche ingenuità, cerca di anticipare con buoni risultati quanto Kojima ha detto di voler preparare per il gioco-evento Metal Gear V.
A fronte di una trama trascurabile, SE III risulta comunque divertente e profondo, proprio per la molteplicità di approcci possibili ad ogni situazione. Questa necessità di pianificare, sperimentare ed esplorare (resa possibile dalla buona strumentazione in dote al giocatore), garantisce anche una buona longevità e anche una discreta rigiocabilità.
Menzione d'onore per il comparto audio (d'ambiente e di colonna sonora): prefetto per accompagnare l'azione ed elemento fondamentale per la leggibilità del mondo di gioco.
Menzione di demerito per un'IA non troppo efficiente e decisamente scostante nelle proprie prestazioni.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon mi attira molto personalmente, però ne parlano bene e la figura del cecchino è sempre affascinante.
Il primo, in ogni caso, non era male.
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