Recensione Wolfenstein The New Order: si torna agli albori degli fps
Con The New Order, la software house svedese MachineGames ha il non facile compito di riportare alla modernità Wolfenstein, e quindi da una parte mantenere il fascino dei videogiochi di una volta e dall'altra contestualizzarlo all'interno di una struttura che sia anche moderna e immersiva. Ha deciso di farlo esclusivamente in chiave single player, escludendo una modalità, quella multiplayer, che ha comunque fatto la storia del franchise.
di Rosario Grasso pubblicato il 20 Maggio 2014 nel canale VideogamesConclusioni
The New Order è un gioco adrenalinico e immediato, che piacerà sicuramente a coloro che amano sentirsi potenti all'interno di un videogioco e in grado di distruggere tutto. Certo, questa impostazione lo rende semplicistico in certe cose e scarsamente originale, ma non vedo perché penalizzarlo eccessivamente per questo. Forse ci siamo annoiati degli shooter così come venivano fatti una volta? Personalmente, rispondo di no.
Oltre questo, lo scenario di MachineGames è interessante. I nazisti hanno proprio creato un mondo che si sostiene su regole proprie, gettando un velo di autarchia praticamente su tutto il mondo, Stati Uniti compresi. La sceneggiatura di The New Order offre personaggi interessanti sia sul lato nazista, penso soprattutto a Frau Engel, sia per quanto riguarda la resistenza americana, come nel caso dei due luogotenenti Wyatt e Fergus. Ma è tutta la storia piacevole e ben narrata, anche perché mischia tanti generi diversi: si va dall'ironia alla storia d'amore, dal racconto di una realtà pesante per quanto alternativa a un certo iper-realismo alla Quentin Tarantino.
Si tratta di una storia comunque profonda, che non esita a trattare anche temi di una certa consistenza come l'Olocausto e la disumanità. Lo fa oltretutto portando i giocatori in luoghi critici, come un manicomio o un campo di concentramento, o altamente suggestivi, come la Luna e il castello di Deathshead che ricorda l'originale Wolfenstein 3D. I corpi che esplodono in mille pezzetti come succedeva quando si abilitava la modalità Instagib in Quake II, Quake III Arena o Unreal Tournament inoltre provocheranno un sorrisetto nostalgico ai giocatori di vecchia data.
La possibilità di compiere scelte tattiche, resa possibile dall'ottima ricostruzione delle armi e dal loro credibile funzionamento, rende anche il gameplay avvincente. I giocatori possono sempre agire in maniera stealth per risparmiare risorse, ma se sbagliano hanno comunque a disposizione un arsenale di tutto rispetto per far fuori ciò che resta delle milizie naziste. Non abbiamo tante armi di base, ma ognuna di loro si può potenziare, e alcune si trasformano da meccaniche ad avveniristiche soluzioni laser, modificando radicalmente il loro comportamento.
A proposito di stealth, in alcuni casi, segnatamente quando si combatte solo con i coltelli o i manganelli, l'IA dei soldati nazisti è molto approssimativa. Curiosamente, quando allertate, le guardie vengono incontro al giocatore lentamente, sbattendo il manganello sulla mano come per dire "adesso ti faccio vedere io come si fa". Ma bastano un paio di coltellate al collo per avere la meglio nel combattimento, proprio perché l'assalto diventa così estremamente prevedibile. Strano, perché in altre parti del gioco l'IA si comporta bene, ma a causa di questo tipo di atteggiamento rende poco credibili quelle comunque poche fasi di The New Order in cui si combatte senza l'ausilio di armi da fuoco.
In definitiva, molti sicuramente criticheranno The New Order, perché non aderisce perfettamente agli standard moderni per gli sparatutto in prima persona e perché non è molto originale. Ma, personalmente, mi sento comunque di premiare il lavoro di MachineGames, visto che offre uno scenario interessante, ottime meccaniche di gioco che consentono di compiere scelte tattiche e perché mi ha riportato agli anni della mia infanzia, con alcune citazioni strappalacrima dai vari Quake, DooM e proprio Wolfenstein.
Prima di prendere una decisione, notate però che non c'è alcuna modalità multiplayer, e per una serie che ha fatto la storia del genere con un certo Enemy Territory è una brutta magagna. L'esperienza di gioco toglierà dalle 12 alle 16 ore alla vostra vita, ed è rigiocabile se si è curiosi di sperimentare la cronologia alternativa, che comunque porta a un finale differente ma a uno svolgimento della storia praticamente identico rispetto al primo walkthrough. Insomma, quello della longevità è un problema, a mio modo di vedere le cose ben controbilanciato dall'intensità e dallo spessore di questa campagna single player.
65 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE tutto questo per la bellezza di 50GB di sull'SSD.
chissenefrega
Wolfenstein si merita spazio sul mio disco
(in attesa di riceverlo)
E no ! Piuttosto che tornare ad un dispositivo vergognoso e obsoleto quale un hard disk, preferisco farmi investire da un auto.
Lo comprerò a Natale quando sicuramente costerà sui 10€ ( anche meno a sto punto ) e aggiornerò l'SSD.
... appunto...
E tutto questo per la bellezza di 50GB di sull'SSD.
La penso così... però essendo un amante degli fps e non avendo altro da giocare al momento, penso gli daro' un' opportunità e lo provero' di persona appena cala di prezzo...
e investire in un SSD più capiente?
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