Murdered, un gioco dove un fantasma indaga sulla propria morte

Murdered, un gioco dove un fantasma indaga sulla propria morte

Abbiamo provato le versioni PC e PS4 della nuova avventura investigativa prodotta da Square Enix. Un gioco senza azione, molto originale e coinvolgente, anche se forse non così rifinito sul piano tecnico. Gli amanti di Walking Dead, di Heavy Rain e di Gone Home farebbero bene a leggere questo articolo.

di pubblicato il nel canale Videogames
Square Enix
 

L'unico posto dove vieni torturato per il tuo bene

Dopo questa prima fase molto guidata, il giocatore si ritrova in una sorta di city hub, all'interno del quale può decidere liberamente verso quale destinazione recarsi. Per ogni location, infatti, si possono trovare altre storie e altri personaggi con cui interagire, che forniscono ulteriori delucidazioni sulla storia non indispensabili per proseguire.

Nella successiva fase della demo che ci è stata mostrata abbiamo trovato Ronan intento a seguire una ragazzina, che apparentemente fugge da lui nascondendosi in un tetro cimitero. Le ambientazioni, come da tradizione per un prodotto del genere, sono accuratamente selezionate e sufficientemente ben fatte da incutere timore e angoscia nel giocatore. La ragazzina si sposta istantaneamente tra piattaforme non collegate direttamente grazie a una nuova tecnica dei fantasmi, il teletrasporto. Ronan non fatica ad apprenderla e adesso basta puntare una zona distante dello scenario e tenere premuto il pulsante del teletrasporto per selezionarla. Quando rilasciato il pulsante, ecco che Ronan si troverà nella nuova posizione. Questa azione non solo consente di muoversi più rapidamente, ma anche di oltrepassare ostacoli altrimenti insormontabili (immaginate dele travi che bloccano un passaggio facendo solo intuire cosa c'è al di là).

Durante l'inseguimento, Ronan deve di nuovo affrontare i demoni. Il sistema di combattimento appare ancora una volta statico e non rifinito adeguatamente dal punto di vista tecnico, soprattutto per animazioni approssimative, ma stavolta Ronan ha un'arma in più. Può, infatti, spaventare un corvo per allertare i demoni e fare in modo che la loro attenzione si focalizzi su un punto distante rispetto a quello in cui si trova lo stesso Ronan.

Ronan finalmente raggiunge la ragazzina. Si rende conto che lei non vuole scappare, ma solo fargli notare qualcosa. Parte un'altra fase di indagine, che si focalizza su un albero, in cui il giocatore può scegliere fra tre punti su cui concentrarsi: crepa, ramo e corda. Ognuna di loro innesca una sequenza di intermezzo differente, fornendo specifici dettagli della storia.

Ronan rivive adesso il ricordo di Sofia, e apprende il modo in cui è stata uccisa dal solito killer incappucciato. Non voglio rivelare tutto, né quali sono le drastiche vicende di questo assassinio, ma dovete sapere che si parla di un misterioso patto, i cuoi dettagli evidentemente il killer vuole conoscere meglio e del quale Sofia è a conoscenza. Ma in tutta la prima parte di Murdered questo patto rimane oscuro, e il giocatore non capisce ancora a cosa si riferisca precisamente.

Dopo questa sequenza ecco che il detective si riunisce con Joy, la quale, si scopre, è capace di parlare con i fantasmi e che per questo diventa una validissima alleata per Ronan. Oltretutto, il detective può utilizzarla per entrare in contatto con i vivi, cosa che, altrimenti, gli è preclusa. Joy indirizza Ronan verso un manicomio, chiamato Lux Aetherna, dove potranno parlare con una sua amica, Iris, presumibilmente informata sul destino di altre ragazzine coinvolte nell'escalation di omicidi.

Il manicomio, ovvero "l'unico posto in cui vieni torturato per il tuo bene", è un'altra di quelle location al cardiopalma per il giocatore. Airtight Games ha fatto un egregio lavoro di ricostruzione, e ogni locale è realistico e denso come lo erano le abitazioni del palazzo del primo capitolo. All'inizio i due si imbattono nella receptionist, che è reticente nel fornire informazioni a proposito della stanza in cui è ricoverata Iris.

Ronan si serve della ragazza per interloquire con qualcuno che è ancora vivo, mentre lui può penetrare nell'ufficio della repcetionist ed esaminare gli oggetti che si trovano all'interno. A quel punto, basta guardare nel monitor e scoprire il numero della stanza di Iris.

Una volta dentro la struttura il giocatore si deve accertare che le telecamere di sorveglianza siano fuori uso, in modo che Joy possa proseguire senza essere vista. Le telecamere, infatti, non possono notare la presenza dell'ectoplasma, che quindi si può avvicinare a esse, disabilitandole. In un'altra stanza, invece, bisogna "stregare" una TV (si, è proprio questo il verbo usato nella versione italiana, quella PC, del gioco che abbiamo provato) per distogliere uno degli impiegati del manicomio, in modo da proseguire verso Iris.

Ancora dopo i due si imbattono in una pozza demoniaca. Stavolta è Ronan che non può proseguire in condizioni "normali": per farlo, come avrete capito da soli, basterà possedere la ragazza e proseguire con il suo corpo per qualche metro. In caso contrario, la pozza lo afferrerebbe. Nella stanza successiva, invece, ci imbattiamo in un passaggio troppo stretto per essere percorso con le fattezze normali: a quel punto basterà possedere un gatto che si trova nelle immediate vicinanze per diventare piccoli e scattanti.

 
^