Il PvP e tutto quello che c'è da sapere su The Elder Scrolls Online
Abbiamo provato il Player vs Player del nuovo MMORPG di Bethesda, dopo che la scorsa settimana avevamo curato gli aspetti legati alla storia e all'adattamento di Elder Scrolls al genere MMORPG.
di Jonathan Russo pubblicato il 14 Febbraio 2014 nel canale VideogamesGrafica e interfaccia
Va detto fin da subito, i fasti di Skyrim sono ben lontani dalla resa grafica di Eso. Non aspettatevi quindi di vedere una Tamriel affascinante e curata come erano le città del nord nell'ultimo capitolo single player della saga. Graficamente, The Elder Scrolls Online ha alti e bassi che vanno valutati nel contesto generale della tipologia di gioco. Sappiamo tutti che è prassi ormai consolidata, nei mmorpg, di tenere un po' più bassa del solito la barra della qualità per venire incontro al maggior numero possibile di fasce di giocatori. Chi ha cercato di fare altro, storicamente, è andato incontro a tristi destini. Non c'è quindi da stupirsi se il livello generale di Eso non sia lo stesso di Skyrim: i due giochi hanno requisiti di sistema diversi e, soprattutto, gestiscono spazi e contenuti molto diversi.
Rispetto ad altri mmorpg invece, Eso si mostra visivamente più che all'altezza, pur senza eccellere. Siamo su tutt'altro pianeta rispetto alle miserie di The Old Republic, ma non proprio sul podio insieme a titoli come Guild Wars 2. Quello che manca al mmorpg Bethesda è principalmente uno sforzo in più sull'art design. Il rapporto qualità/prestazioni, da un punto di vista tecnico sembra impeccabile: il gioco gira fluido e in nessun caso ci si trova di fronte a qualcosa di “brutto”. Manca però lo scorcio, il paesaggio, la vista in lontananza che tolga il fiato e che ti faccia venire voglia di esplorare meglio; manca l'architettura delle città che in Skyrim ti spingeva a girare per le stradine osservando affascinato le scalinate di pietra di Markarth, o lo stagliarsi del Palazzo Blu di Solitude. Manca persino la semplicità inoffensiva ma curatissima di Whiterun, con la sua caratteristica piazzetta che divideva i quartieri. Insomma, nessuna rimostranza sul piano tecnico, ma all'art design manca decisamente coraggio.
Infine, ho qualche dubbio sulla resa degli Npc. Anche qui, tecnicamente nulla da dire, ma non mi è andato giù il design scialbo di alcune razze, orchi in primis. E' vero che gli orchi dell'universo di Elder Scrolls non sono i classici mostri barbari e deformi, ma in Eso sono stati rappresentati come semplici umani verdastri con appena un accenno di zanne, al punto che in certi casi, specialmente con le orche femmine, sembra di avere a che fare con umani dissenterici più che con una razza diversa.
Quello che brilla in Eso è l'interfaccia. Pulita ed essenziale come raramente mi è capitato di vedere, non solo in un mmorpg ma in generale in un videogioco. In basso ci sono i sette slot per le abilità, al centro il mirino per aiutarci a inquadrare i nemici da colpire, l'immancabile barra degli hp e un piccolo quest log sulla destra per ricordarci cosa stiamo facendo. Fine. I menu si aprono e si gestiscono con estrema facilità, l'inventario è comodo e provvisto di un menu a tendina apribile con tasto destro per le funzioni di base.
Direi quasi un'interfaccia perfetta, ma ha solo un problema: è fin troppo essenziale, al punto da dimenticare un paio di cose importanti. La prima sono gli status effect, in sostanza buff e debuff sul nostro eroe. Per esempio, il mio mago aveva un'abilità che, una volta attivata, garantiva una chance del 35 per cento di lanciare un'altra abilità a costo zero. Il problema è che non c'è nessun indicatore che mi avvisi se questo 35 per cento ha funzionato o no... per usare un linguaggio gergale: manca il buff che mi indica se l'abilità ha proccato. Sembra poca roba ma in termini di gioco è una mancanza piuttosto seria, che però confido sia semplicemente dovuta allo stato di beta. L'altra cosa di cui ho sentito la mancanza è una minimappa per aiutarmi nell'orientamento, ma confesso che non è poi così essenziale e senz'altro molti apprezzeranno lo schermo più pulito.