The Banner Saga: un elegante viaggio in un mondo disegnato a mano
Dopo The Old Republic, un trio di sviluppatori Bioware decide per un salto nel vuoto, affacciandosi su Kickstarter per raccontare una storia di ambientazione Vichinga - senza corna sugli elmetti - con un approccio maturo ed un combattimento tattico a turni a far da collante. Sarà valsa la pena di intraprendere questo viaggio?
di Simone Petracchiola pubblicato il 22 Gennaio 2014 nel canale VideogamesConclusioni
Come accennato nella parte iniziale della recensione, The Banner Saga non è perfetto. Avrebbe potuto essere raffinato ulteriormente, le splendide animazioni avrebbero sicuramente giovato di qualche frame aggiuntivo per mostrarsi ancora più fluide ed eleganti. Il viaggio potrebbe essere stato un poco più lungo ed i nemici più vari, o quantomeno caratterizzati in maniera più forte. Il sistema di combattimento forse avrebbe tratto vantaggio dalla presenza di scenari più influenti, o da qualche abilità speciale in più a disposizione delle unità. Anche la narrazione, cui rinnovo le lodi, a mio parere mostra qualche piccolo calo di tanto in tanto. Sono tutti difetti veniali, dettagli che gli impediscono di venire qui a prendersi un punteggio pieno e che potrebbero, purtroppo, renderlo difficile da digerire in alcuni casi.
Una nota di demerito è l'assenza di sottotitoli che - però - sono già stati promessi dagli sviluppatori e saranno implementati a breve con una patch. Per fortuna, le poche scene parlate rendono la loro (comunque colpevole) assenza facilmente sopportabile.
The Banner Saga è, al netto di tutto questo, un gioco splendido. Un gioco che mette in mostra un mondo vivo, violento, che ci coinvolge nel suo viaggio e ci costringe a fare scelte e prendere decisioni, un mondo che nonostante tutti i nostri sforzi è intrinsecamente più forte e robusto di noi e andrà comunque avanti, anche quando vorremmo fermarlo o cambiargli direzione. E' un gioco che mantiene il giocatore in una costante, continua condizione di conflitto: con le decisioni passate, con le possibilità presenti e gli orizzonti futuri. Che lo mette di fronte ad una scacchiera costringendolo a ragionare e valutare i movimenti delle sue unità passo per passo, e gli attacchi uno per uno.
Se a questo si aggiunge una colonna sonora eccellente, composta da Austin Wintory (lo stesso dietro Journey e Monaco) uno stile artistico delizioso e l'attenzione a tanti altri aspetti troppe volte trascurati - come la mappa del mondo, che non manca di raccontare qualche riga di storia su ogni sentiero, regione o montagna che la compone, lasciandoci la voglia di esplorare tutto quello che questo viaggio non ha ancora coperto - il risultato è una scommessa ambiziosa, vinta meravigliosamente. The Banner Saga, con i suoi trascurabili limiti, è un gioiello che realizza a tutto tondo la promessa di Kickstarter: fare qualcosa che, altrimenti, nessuno farebbe. Con tutta la passione, l'attenzione, la cura e la competenza che servono per trasformare un progetto in un capolavoro.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa pensano che siamo nati tutti madrelingua inglese?
Peccato perchè il gioco sembra interessante, ma se è così per me sarebbe completamente ingiocabile.
Sto gioco mi fa sentire un po' come il Bastian de "La Storia Infinita": ho l'impressione di leggere una storia ambientata in un mondo fantastico minacciato da un male apparentemente insormontabile, popolato di personaggi "veri" ai quali mi affeziono e alla fine nella storia ci finisco anch'io nel momento in cui questa mi chiede di prendere decisioni cruciali (le cui conseguenze non sono facilmente prevedibile) per il destino di questi personaggi.
Ah, e poi il sistema di combattimento mi piace: è decisamente tattico e costringe a pensare molto, dato che gli errori si pagano caro.
Che ne pensano quelli che ci hanno giocato da alcuni giorni?
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