The Banner Saga: un elegante viaggio in un mondo disegnato a mano

The Banner Saga: un elegante viaggio in un mondo disegnato a mano

Dopo The Old Republic, un trio di sviluppatori Bioware decide per un salto nel vuoto, affacciandosi su Kickstarter per raccontare una storia di ambientazione Vichinga - senza corna sugli elmetti - con un approccio maturo ed un combattimento tattico a turni a far da collante. Sarà valsa la pena di intraprendere questo viaggio?

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Un mondo crudele. Davvero

Gli dei sono morti. Gli umani ed i giganteschi Varl - che le corna le hanno direttamente sulla fronte, senza alcun bisogno di chiamare in causa elmetti poco verosimili - invece sopravvivono, trascinandosi assieme in una fragile alleanza, nata per scacciare il pericolo dei Dredge. Un vecchio esattore delle tasse Varl, Ubin, è in viaggio verso la città di Strand, ultima tappa prima del ritorno alla capitale, per raccogliere i tributi. Da qualche giorno, il sole si è inspiegabilmente fermato nel cielo, sfumando la percezione del tempo. Alle porte dell'insediamento, la piccola carovana si trova a fare i conti con un tentativo di rivolta.

Così inizia The Banner Saga, facendoci vestire i panni di un gigante anziano in un mondo che da subito si mostra problematico ed inospitale. Non c'è traccia di un eroe, di un protagonista - durante il gioco ci troveremo a cambiare d'abito più volte, osservando la storia da diversi punti di vista, in diversi momenti e luoghi (con un approccio che i più attenti non faticheranno a ricondurre a quello utilizzato da Martin ne Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - citato tra l'altro dagli autori stessi come fonte d'ispirazione).

Dopo l'introduzione, che culmina in una breve battaglia con lo scopo di illustrarci il funzionamento del sistema di combattimento, ci troviamo ad affrontare l'altro aspetto cruciale del gioco. Dialoghi ed eventi rappresentano infatti una componente centrale, in grado di condizionare profondamente lo svolgersi delle vicende, con un'impostazione da avventura testuale ormai dimenticata nella produzione moderna. Se pure grossomodo la storia segua un percorso lineare, le ramificazioni dovute alla nostra interazione sono tantissime, spesso di impatto notevole.

Attraverso le nostre scelte decideremo le strategie per una battaglia, il sentiero da percorrere e quello da evitare. Chi far unire alla carovana e chi lasciare indietro. Avremo nelle nostre mani la vita e la morte dei nostri compagni in un mondo che non si presta ad essere controllato ma reagisce in maniera verosimile e violenta alle nostre decisioni. Agire con fare eroico o gentile non necessariamente porterà riconoscenza e gloria, la fermezza o la crudeltà non sempre saranno il modo migliore per risolvere velocemente un problema.

Qui sta la più grande rottura - ed il maggior successo - della narrativa di The Banner Saga rispetto al panorama videoludico attuale: spezza l'illusione del controllo, l'idea che comunque andrà tutto bene, che si arriverà alla fine e si porterà a casa la pelle, la donzella ed il tesoro. Veder morire un personaggio a cui in qualche modo ti eri legato - vuoi perché utilizzato in battaglia, vuoi per i suoi dialoghi - quando pensavi di aver fatto la scelta "migliore" - o peggio, ovvia! - in una situazione apparentemente sciocca, è disarmante. La realtà è che siamo stati viziati da storie condiscendenti, indulgenti, in cui le scelte giuste sono anche le migliori e spesso persino evidenziate, in cui siamo perfettamente in controllo dell'universo di gioco, in cui muore solo chi sbaglia qualcosa, chi decidiamo noi o chi deve morire per forza, per esigenze narrative. Qui, no - e questo da solo, per me - vale il prezzo del biglietto.

Mi permetto di aggiungere un consiglio personale: più volte avrete voglia di tornare indietro sui vostri passi per fare qualcosa che non avete fatto o comportarvi diversamente. Vi esorto ad evitarlo, almeno nel vostro primo viaggio. Venire a patti con le conseguenze delle proprie azioni, conviverci e capire come muoversi nel mondo di The Banner Saga, passo dopo passo, è parte integrante e cruciale dell'esperienza di gioco. Inoltre, alcune scelte avranno conseguenze a lungo termine: comunque vada, sarà veramente difficile uscirne puliti.

 
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