Dead Rising 3: l'Alba dell'ottava generazione con Xbox One
Il nuovo titolo firmato da Capcom Vancouver ci ha divertito a tratti, senza riuscire a convincerci più del dovuto. La deriva free roaming della serie presenta pregi e difetti, mentre trama e personaggi sono risultati poco all’altezza sotto quasi ogni punto di vista. Ottime invece le meccaniche di combinazione delle armi e dei veicoli, per un prodotto che di fatto dimostra il meglio delle proprie potenzialità durante le fasi cooperative.
di Davide Spotti pubblicato il 03 Dicembre 2013 nel canale VideogamesXboxCapcomMicrosoft
Co-op e il comparto tecnico
La modalità cooperativa di Dead Rising 3 è sfruttabile solo tramite la propria connessione di rete, non è infatti possibile giocare con un amico in locale. Gli utenti hanno la possibilità di entrare attivamente nella sessione di un altro giocatore in qualsiasi momento e, mentre in Dead Rising 2 entrambi i player assumevano il ruolo di Chuck Greene, in questo caso vengono assunte alternativamente le vesti di Nick Ramos o Dick Baker. Durante le sessioni cooperative è possibile muoversi a piacimento per la mappa di gioco senza alcun tipo di limitazione, i due personaggi non sono infatti vincolati da una distanza massima e all’occorrenza possono svolgere attività diverse, a notevole distanza l’uno dall’altro.
Esistono quattro stili di gioco selezionabili, con i quali è possibile fornire indicazioni sul tipo di giocatore che si gradirebbe incontrare durante le proprie sessioni co-op online, ovviamente nel caso non si stia giocando con un amico. Abbiamo ad esempio la modalità ‘Completista’, qualora si voglia incontrare utenti disposti ad effettuare anche le missioni secondarie, mentre scegliendo ‘Casuale’ si possono incrociare giocatori meno abili. E’ pure possibile decidere di giocare la propria campagna necessariamente in solitaria, senza quindi consentire ad anima viva di unirsi a voi per mezzo del matchmaking.
Capcom Vancouver ha messo a punto un nuovo motore grafico proprietario per lo sviluppo di questo terzo capitolo della serie, denominato Forge Engine. Il processo evolutivo si è rivelato particolarmente lungo e complesso, richiedendo alcuni anni per poter essere adeguatamente portato a compimento. A dire la verità, l’impatto grafico non è ad effetto quanto ci si potrebbe aspettare da parte di un hardware di nuova generazione.
Il framerate è stato stabilizzato intorno ai 30 frame per secondo, migliorando le prestazioni poco convincenti che erano state riscontrate nei mesi scorsi, in seguito alle prove compiute su build non ancora definitive. Peraltro, nonostante gli sviluppatori sostengano di aver ottenuto il risultato e stabilizzato le prestazioni, canali autorevoli come Digital Foundry hanno riscontrato nei loro test evidenti cali di framerate, soprattutto in quelle fasi in cui compaiono centinaia di zombie a schermo, con picchi di difficoltà oscillanti intorno ai 20 frame per secondo.
Ciò che emerge dal nostro giocato, senza entrare nel dettaglio dell’analisi tecnica, è comunque una tendenziale stabilità della frequenza, pur mantenendosi su standard che andrebbero superati nel prossimo futuro. O per lo meno è quanto ci auguriamo: i 60 fps devono diventare lo standard, anche su console. Le medesime considerazioni valgono anche per la risoluzione. Dead Rising 3 sfrutta una risoluzione nativa di 1280x720, che può essere portata a 1080p solamente tramite upscaling. Una condizione comune a praticamente tutti i titoli della line-up di lancio di Xbox One, ad eccezione del solo Forza Motorsport 5, che invece garantisce 60 fps e 1080p nativi.