Recensione Grid 2: il bilanciamento perfetto tra derapate e guida tradizionale
Grid 2 è finalmente arrivato e, probabilmente, offre ancora più di quanto ci saremmo aspettati. Non sono le nuove modalità di gioco, le nuove auto, la rinnovata struttura della carriera o l'oliato comparto multiplayer a meravigliare, quanto l'incredibile livello di spettacolarità ed efferratezza raggiunto dalle immagini grazie al potenziamento dei motori grafico e fisico.
di Rosario Grasso pubblicato il 29 Maggio 2013 nel canale VideogamesConclusioni
La cosa più importante quando si parla di Grid 2 è la profondità nella guida tipica della serie. Padroneggiare l'auto non è facile e il pilota deve avere una certa sensibilità in funzione del modello di guida dell'auto guidata e del circuito in cui si trova. In Grid 2, a differenza del primo gioco della serie, c'è poi più varieta, visto che si possono guidare auto a trazione anteriore, posteriore o integrale, vetture da Gran Turismo, monoposto, prototipi e supercar come la Pagani Huayra.
La varietà ritorna anche in termini di scenari di gioco, anche perché servono circuiti adatti perché le auto esprimano al meglio il loro potenziale. Si può correre negli angusti spazi stretti tipici di Grid, con le curve a gomito e i guard rail subito a ridosso della pista, ma ci sono anche piste mutuate dalla realtà, in cui si possono sfruttare i cordoli e le vie di fuga. Le città sono riprodotte fedelmente, e si respira il fascino di correre a Parigi, Barcellona, Chicago o Dubai, per non parlare delle location extra-urbane come le scogliere della California e il fantastico litorale della Costa Azzurra. Ma allo stesso tempo ci sono circuiti reali come Brands Hatch, Algarve, Indianapolis, Yas Marina e Spielberg.
Il modello di guida di Grid 2 è poi un'altra freccia vincente all'arco di Codemasters, visto che è immediato e senz'altro divertente. È basato sul perno come da tradizione per i racing game del produttore britannico, ma il giocatore deve comunque stare attento alla parzializzazione, soprattutto del freno. Interessanti anche gli effetti di force feedback, visto che la vibrazione suggerisce correttamente la reazione dell'auto alla pista in presenza di sconnessioni o di acciottolato.
Ma naturalmente è anche il comparto tecnico a meravigliare. Il sapiente accostamento di inquadrature cinematografiche, grafica ultra-dettagliata, sonoro fedele e distruzione ad altissimi livelli rende Grid 2 altamente spettacolare, con ripercussioni sul gameplay in termini di competizione all'ultima sgommata.
Il tutto naturalmente raggiunge i massimi livelli in multiplayer, visto che la campagna single player (nonostante richieda almeno 20 ore per essere completata) è un allenamento per il confronto con gli altri giocatori. Ci sono diverse funzioni sociali all'interno di RaceNet, come abbiamo visto nel corso dell'articolo, e la possibilità di potenziare le vetture. Le prestazioni delle auto, infatti, sembrano ottimizzate per il multiplayer, dove ogni giocatore può partire dalla base di partenza a lui più congeniale, in funzione del tipo di comportamento dell'auto, per poi aumentare le prestazioni tramite i miglioramenti. Ma, oltre al multiplayer online, non manca la possibilità di giocare in schermo condiviso, con tante opzioni per la personalizzazione delle competizioni.
Le uniche vere perplessità riguardano la rimozione della visuale dell'abitacolo e una certa approssimazione in alcune componenti. La visuale all'interno della vettura è stata considerata superflua, perché il gioco ha comunque un approccio notevolmente arcade, privilegiando lo spettacolo all'immedesimazione. Resta comunque possibile giocare dalla visuale sul muso dell'auto o da quella classica alle spalle del veicolo.
Sono più rammaricato per una certa approssimazione in alcuni aspetti. Ad esempio, mi sarebbe piaciuto avere le qualifiche o la gestione del degrado delle gomme, anche in considerazione del fatto che queste sono sottoposte a uno sforzo terribile visto che le auto di Grid 2 perdono con grande facilità l'aderenza sull'asfalto. Inoltre, le prestazioni tra le auto in alcuni casi non corrispondo al vero. Ok è pur sempre un gioco arcade, ma come è possibile che l'Alfa Romeo Giulietta sia nettamente più performante della 4C? Dopo aver visto Fast & Furious 6 rimango molto confuso sulle effettive prestazioni della Giulietta!
Per il resto Grid 2 è consigliato a occhi chiusi a tutti gli amanti della guida arcade e a coloro che hanno apprezzato il suo predecessore. Non solo dal punto di vista tecnico raggiunge dei livelli inesplorati per il genere, ma anche il modello di guida si rivela ancora una volta decisamente divertente e appagante.
37 Commenti
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A questo punto, rimango con NFS Shift 2.
A questo punto, rimango con NFS Shift 2.
vabbe io gioco dalla visuale del cofano.
La giocabilità sarà orrida con il solito effetto perno.
Se ti sentono gli inglesi dire che non hanno una tradizione automobilistica....
McLaren Lotus Aston Martin Jaguar e poi tutte le F1 tranne la Ferrari Toro Rosso e Sauber sono costruite in UK....
McLaren Lotus Aston Martin Jaguar e poi tutte le F1 tranne la Ferrari Toro Rosso e Sauber sono costruite in UK....
mi riferivo a marchi più terra terra per i quali gli Inglesi non possono vantare una tradizione come per esempio i Tedeschi. Le auto da corsa di lusso sono un altro discorso.
Si' purtroppo. Il bello e' che per diminuirlo un po' basterebbe anche solo un po' di "look to apex". Anche GTR2 senza "look to apex" fa abbastanza impressione.
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