League of Legends: una guida per il MOBA più giocato
Vi proponiamo una guida per 'novizi' di League of Legends, con lo scopo di affascinare i giocatori con l'universo del titolo free to play di Riot Games, e aiutarli a comprendere le meccaniche di base del MOBA ideato da Steve Feak, conosciuto come Guinsoo. Per la realizzazione di questa guida ci siamo avvalsi del supporto del nostro prezioso collaboratore Marco Fiore, e del pro-gamer Mattia Rosselli (nickname malgax92), che ha partecipato alla finale della Coppa Go4IT di Esl.
di Marco Fiore, Rosario Grasso pubblicato il 04 Aprile 2013 nel canale VideogamesFeed e condizioni di vittoria
Questa parola è fondamentale in League of Legends. Un eroe che uccide tante volte gli eroi avversari e che acquisisce tanta esperienza dai minion diventa praticamente "feedato", con il risultato che spesso è in grado di trascinare il resto del team alla vittoria. Molte delle partite a LoL, infatti, terminano con il surrender della squadra che non è riuscita a "feedare" i propri Champion rimanendo troppo indietro in uccisioni e oro. Gli eroi "feedati" hanno degli attributi migliori e ottengono l'equipaggiamento migliore prima degli altri.
I movimenti tipici in League of Legends prevedono di avvicinarsi con circospezione al nemico, monitorare i suoi movimenti e andare subito via. Questo muoversi per avvicinarsi e subito allontanarsi è la prima cosa che bisogna imparare, e ovviamente farlo velocemente e in maniera opportuna. Mai avvicinarsi troppo alle torri nella parte iniziale della partita, anzi bisogna cercare di evitare di superare la metà mappa, a meno che, appunto, non si conosca la posizione dei nemici.
Così come in The Twisted Treeline anche in Summoner's Rift arriverà il momento di combattere con tutta la squadra unita contro la squadra avversaria: l'obiettivo finale è distruggere tutte le torri di una linea, distruggere l'inibitore di quella linea e, una volta annientate anche le ultime due torri che proteggono il Nexus, distruggere il Nexus stesso. In alternativa si può vincere se il team avversario, passati 20 minuti, vota a grande maggioranza (4 a 1) per arrendersi.
La fase dell'attacco delle torri è, chiaramente, centrale nei match a LoL. Come abbiamo detto, si può inoltrare l'attacco solamente nel momento in cui si conosce la posizione degli avversari, preferibilmente nello spazio di tempo che gli eroi caduti devono attendere prima di fare il respawn. Servono diversi secondi per distruggere una torre, che può "focussare" uno dei Champion. Una volta messa fuori combattimento la torre, conviene allontanarsi rapidamente dalla posizione, proprio per far perdere le tracce.
Durante le sessioni di gioco possono verificarsi dei tempi morti. Ad esempio, si è "pushato" abbastanza e si va oltre la metà del corridoio, oppure si è distrutta una delle torri, come abbiamo appena visto. In questi casi non bisogna sprecare il tempo a disposizione, può convenire andare a "junglare" o andare in soccorso di uno degli altri giocatori del proprio team. È chiaro che le partite più riuscite a LoL richiedono l'uso del microfono e una coordinazione praticamente continua, anche se è possibile giocare anche in assenza di VoIP, sfruttando le convenzioni di cui abbiamo parlato in precedenza e il pannello per i segnali da poco inserito.
Dopo aver distrutto le torri della base avversaria ecco che ci si imbatte nel cosiddetto inibitore. Questa struttura è fondamentale negli equilibri di gioco di LoL perché, appunto, inibisce il respawn dei superminion. Si tratta di soldati di grandi dimensioni gestiti dal sistema, che richiedono un bel po' di tempo per essere sconfitti e che infliggono molto danno. Contro questi nemici, ma anche contro altri mob come il Barone Nashor, i giocatori dovrebbero usare le abilità di cui dispongono oltre che gli attacchi base.
Il momento del teamfight è fondamentale nel 5 vs 5 in quanto è il banco di prova su come ogni singolo giocatore ha giocato la propria linea durante l'early e il mid game: ogni ruolo diventa importante, dal support che deve piazzare ward in posizioni strategiche per coprire i fianchi mentre il team pusha, al jungler e al top che devono rappresentare la prima linea della squadra e saranno i primi ad ingaggiare, all'AD carry e all'AP caster che dovranno concentrarsi a rimanere in vita e ad utilizzare tutto il loro potenziale di danno non sui tank avversari ma sugli obiettivi più sensibili come il carry e il caster avversario!
È doveroso ricordare che non sempre aver vinto la propria linea o averla persa implica che il teamfight verrà vinto o perso: ci saranno indubbiamente dei vantaggi ma il gioco di squadra è ciò che conta e può ribaltare le sorti della partita. Il teamfight è anche il momento in cui si verifica se la team composition alleata è effettivamente adatta e superiore a quella avversaria: avere un team ben bilanciato e le cui abilità si associano proficuamente nelle "combo" di squadra può portare a vittorie inaspettate.