Forza Horizon: il franchise sui terreni inesplorati delle corse arcade

Forza Horizon: il franchise sui terreni inesplorati delle corse arcade

Il Colorado diventa il palcoscenico di questo spin-off brillante, diretto e votato all’esplorazione di un’intera regione. Sarete all’altezza di battere il veterano Darius Flynt ed ergervi a nuovi re di Horizon?

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Le ampie distese del Colorado e un festival all’ultimo grido

Primeggiare al Festival Horizon non è cosa da tutti, pertanto presentarsi come un perfetto sconosciuto non costituisce propriamente il miglior biglietto da visita cui si possa aspirare. Eppure in Colorado non si nega un’opportunità a nessuno, nemmeno ad un pilota del tutto anonimo che è approdato sulle polverose strade di Horizon armato esclusivamente di talento e tanta buona volontà. Nella breve cut-scene cui si assiste prima di mettere il proprio amabile deretano sulla prima auto disponibile, una procace ragazza ci introduce i rudimenti della competizione, augurandoci anche di poter iniziare a farci un nome a suon di vittorie. E’ altrettanto vero che da tre anni il ‘padrone’ indiscusso del festival risponde al nome di Darius Flynt e ben pochi sembrano disposti a scommettere un penny sulla possibilità che sia qualcun altro ad aggiudicarsi l’ambito trofeo.

Dicevamo che Horizon si discosta in modo molto deciso dalla tradizionale struttura che ha sempre contraddistinto Forza. Ciò avviene anche per quello che riguarda i tracciati, che non vengono proposti singolarmente, ma sono al contrario integrati all’interno di un esteso mondo open world. Sono infatti oltre 200 le strade che possono essere percorse e sbloccate sul navigatore della propria vettura, mentre il punto nevralgico del festival si trova esattamente al centro della mappa. In quest’area sono infatti collocati a raggiera sei stand, che rappresentano una sorta di HUB su strada e annoverano il proprio garage personale, l’autosalone dove poter scegliere di acquistare nuove macchine e la Direzione Corse dove si può ottenere accesso ai successivi livelli della competizione. Esistono poi gli stand dedicati alla verniciatura e ai potenziamenti, così come l’accesso immediato ai contenuti del marketplace, senza dover consultare i menù.

Per le sue caratteristiche la mappa ricorda più Test Drive Unlimited che non gli scenari prevalentemente cittadini di Burnout Paradise o Midnight Club Los Angeles. Il gioco cerca di riproporre in modo fedele i paesaggi che si possono apprezzare in Colorado, l’alternanza tra vaste aree pianeggianti, zone rocciose e collinari e centri abitati di dimensioni ridotte. Come ha spiegato di recente il Design Director Ralph Fulton: “L’autenticità è stata un caposaldo per tutta la durata del progetto. Abbiamo scelto come ambientazione il Colorado, pertanto lo scorso anno abbiamo inviato una squadra sul posto, per sei settimane. Hanno scattato migliaia e migliaia di fotografie e hanno girato centinaia di ore di video. E abbiamo fatto lo stesso con la colonna sonora. Avrei potuto scegliere la musica ma sapevamo che se volevamo mantenere questa idea di autenticità ci sarebbe servito qualcuno che facesse questo mestiere e fosse esperto di tuning musicale”.

Per questo motivo PlayGround ha chiesto il supporto di Rob Da Bank, DJ inglese di BBC Radio. Indubbiamente sotto questo punto di vista è stato svolto davvero un ottimo lavoro. Le tre stazioni disponibili – Horizon Pulse, Horizon Rocks e Horizon Bass Arena – offrono soluzioni musicali per tutti i gusti, spaziando dalle sonorità rock al dubstep e sembra davvero di essere sintonizzati in presa diretta con i principali canali del festival. Anche il lavoro di doppiaggio in italiano è davvero di ottima fattura, i dialoghi e i commenti degli speaker sono particolarmente vasti e quindi difficilmente capita di riascoltare a ripetizione i medesimi commenti inerenti la competizione e i suoi folli protagonisti.

Le gare cui si prende parte sono scandite dall’assegnazione di un braccialetto, indicativo del proprio attuale livello all’interno del festival e dei relativi eventi accessibili. Per poter guadagnare l’accesso ai sei gradi seguenti è necessario accumulare dei punti esperienza tramite vittorie o piazzamenti, che a tempo debito permetteranno di salire al gradino successivo. In questo percorso verticale si incontrano anche i cosiddetti ‘leader di categoria’, con i quali verrà avviata una sorta di confronto prima di ogni nuova competizione, infarcito di provocazioni e commenti ben poco accondiscendenti. Ali Howard, Duke Maguire o Zaki Malik sono soltanto alcuni dei nomi che si frappongono tra il giocatore e l’obiettivo finale. Peraltro ognuno di questi personaggi non presenta tratti distintivi nel modo di comportarsi, nemmeno una volta scesi in pista. Tutti quanti si limitano ad un più o meno evidente atteggiamento arrogante e supponente, salvo poi tornare sui loro passi una volta che li avrete umiliati in pista.

Nonostante Horizon si dimostri un titolo estremamente divertente da giocare, bisogna riconoscere che le competizioni cui si prende parte non presentano un’elevata quantità di variabili e si mantengono inalterate fino al termine della manifestazione. Ciascun braccialetto offre infatti accesso a eventi di gara che comportano la circolazione su un percorso chiuso, con una determinata quantità di giri da eseguire, oppure gare da un punto A ad un punto B, intervallati da una serie di checkpoint intermedi. Non vi sono altre modalità selezionabili, ad eccezione di alcune improbabili gare 1vs1 contro elicotteri, aerei o mongolfiere. I side-event offrono ulteriori premi e competizioni, ma si sviluppano per lo più sul medesimo versante della gara nuda e cruda. L’unica variazione sul tema è costituita dalle Stunt PR: delle sfide cui è possibile accedere nelle aree destinate allo spostamento rapido, nelle quali bisogna cercare di superare limiti di velocità o eseguire punteggi popolarità. E’ infine permesso sfidare i fantasmi dei propri amici o di altri utenti della community, in modo da ottenere migliori tempi sul giro o ancora prendere parte alle gare clandestine attivabili in determinate zone nevralgiche della mappa.

Esiste poi una classifica della popolarità da scalare in concomitanza con le vittorie ottenute, che peraltro non si fonderà esclusivamente sui risultati di gara, ma verrà aggiornata da tutta la miriade di attività che possono essere svolte quando ci si trova in ‘free ride’. In quelle fasi in cui ci si muove liberamente da un punto all’altro della mappa sono molte le soluzioni percorribili per migliorare il proprio ranking. Innanzitutto lo stile di guida. Derapate, guida spericolata, sorpassi al fulmicotone e percorrenza in contromano costituiscono solamente un lato della medaglia. Esistono infatti le aree di misurazione della velocità dove, contrariamente a quanto avviene nella vita reale, si viene invitati a passarvi alla maggior velocità possibile, o in alternativa a mantenere la più elevata velocità media per alcune centinaia di metri. Mentre ci si muove in totale libertà è anche possibile sfidare in presa diretta alcuni dei piloti Horizon disseminati per la regione. In questi casi si deve rimanere in scia alle loro auto per attivare l’evento, che solitamente presuppone una gara di velocità con premio finale in denaro.

 
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