Borderlands 2 è lo shooter co-op migliore di sempre?
Abbiamo passato gli ultimi giorni a giocare intensamente a Borderlands 2, l'atteso nuovo shooter co-op sviluppato da Gearbox Software. Siamo quindi pronti per comunicarvi le nostre impressioni e dare il nostro giudizio finale. Corrediamo l'articolo con alcuni dettagli tecnici provenienti da Nvidia, con il videoarticolo costruito su immagini catturate dalla versione Xbox 360 del gioco e con una gallery di immagini catturate dalla versione PC di Borderlands 2 con dettaglio grafico impostato sul massimo livello.
di Rosario Grasso pubblicato il 26 Settembre 2012 nel canale VideogamesNVIDIAXboxMicrosoft
Essere originali nei nomi: Pandora, Sanctuary
Roland, Lilith, Brick e Mordecai ritornano in Borderlands 2 come personaggi non giocanti che il giocatore incontrerà nel corso della sua esplorazione di Pandora. Chiaramente tornano anche altri personaggi, come Guardian Angel e il Claptrap, che anzi rimane il punto di riferimento principale nella storia di Borderlands. Claptrap, con le sue battutine idiote e il suo fare approssimativo, è nuovamente l'emblema dell'ironia che permea la serie di Gearbox.
In aggiunta a Axton, Zero, Maya e Salvador, ci sarà poi un quinto personaggio interpretabile, ovvero la cosiddetta Mechromancer. Questo personaggio si chiamerà Gaige e sarà in grado di dispiegare sul campo di battaglia il D374-TP, un'enorme macchina galleggiante costruita con scarti. La nuova classe sarà disponibile dal 16 ottobre e sarà gratuita per coloro che hanno pre-ordinato la versione di base di Borderlands 2.
Inoltre, Gearbox, traendo un insegnamento da quanto successo con Diablo III, promette un ampio end-game. Ci sarà, infatti, un super boss affrontabile solo dopo l'end-game da una squadra composta da personaggi tutti di livello 50. Questo personaggio è l'entità più forte in assoluto su Pandora ed è capace di attaccare in modi diversi, sfruttando un ventaglio di abilità. Può essere riaffrontato più volte e ogni volta la sua uccisione genera armi casuali di tipo leggendario con statistiche fra le migliori in assoluto per il mondo di Borderlands 2.
Tornando alla storia, diciamo innanzitutto che non ci sono modifiche sostanziali rispetto al primo capitolo. Su Pandora si trova una misteriosa Cripta che contiene un potente materiale conosciuto come Eridian. L'Eridian può essere utilizzato per costruire potenti armi e per avviare una nuova fase di industrializzazione sul selvaggio pianeta. I Cacciatori della Cripta sono dei valorosi eroi che hanno iniziato a raccogliere indizi e testimonianze per ritrovare l'esatta posizione in cui si trova la Cripta: intraprendono quindi un difficile e lungo cammino, al fine di rintracciare il prezioso materiale.
Ma chiaramente il potere che può dare l'Eridian ha attirato diverse entità su Pandora. Tra queste la Hyperion Corporation, una mega-corporazione che intende acquisire il potere assoluto su Pandora e guidare i vari insediamenti all'interno di un'unica organizzazione, al fine di creare una società strutturata, moderna e industrializzata. Dell'Hyperion fa parte Jack il Bello, un uomo senza scrupoli che stringe alleanze in giro per Pandora al fine di prendere il controllo totale sulla Hyperion. Gli serve un'unica arma per raggiungere il suo scopo: l'Eridian.
Il principale simbolo del dominio di Jack il Bello su Pandora è una grossa H, che il giocatore può vedere sempre nel cielo di Pandora. L'H corrisponde all'enorme base di rifornimenti di Jack il Bello, la quale è in grado di inviare truppe militari in qualsiasi momento e in qualsiasi parte del pianeta.
Il giocatore si risveglia come al solito ai piedi del Claptrap, e il simpatico robottino inizia a dare le prime istruzioni su come interfacciarsi con le meccaniche di gioco di Borderlands. Ci sarà nelle prime missioni e ci guiderà nelle prime location di gioco, fino a Sanctuary. Si tratta della grande città che sta alla base della mappa di Borderlands 2: qui ci si può interfacciare con diversi tipi di personaggi, conoscere qualcosa in più sui rapporti tra le fazioni e sulla politica locale, ingaggiare diverse missioni e riconsegnarle una volta portate a compimento.
La struttura delle quest è quella classica dei MMO: i giocatori possono iniziare diverse missioni e decidere quali lasciare in sospeso e quali, invece, terminare al più presto. Come nel primo Borderlands, da questo punto di vista si nota una certa staticità: niente a che vedere, insomma, con gli eventi dinamici di Guild Wars 2, anche se la struttura, senz'altro più semplice rispetto a quella del MMORPG di ArenaNet, di Borderlands 2 da questo punto di vista consente a Gearbox di osare di più.
È vero che ha inserito qualche spunto dinamico in più, ma è veramente poca cosa. In alcune missioni, infatti, bisogna raggiungere l'obiettivo in tempo, perché in caso contrario si causa la morte dei personaggi e il fallimento della missione, influendo sulla storia. In altri casi si potrà dare avvio a una missione semplicemente recandosi in un posto o raccogliendo un oggetto, senza fare riferimento al solito NPC. Gearbox vuole dare al giocatore la sensazione che il mondo di gioco sia unico: non composto, dunque, da diverse istanze unite tra di loro. Ci sono, pertanto, vastissime location di gioco, anche se comunque sono richiesti dei caricamenti nel momento in cui si accede a una nuova macro-zona (pensate a Sanctuary).
Nonostante queste accortezze, però, Borderlands 2 fondamentalmente rimane molto statico, più o meno come lo era il primo capitolo. La maggior parte delle missioni, infatti, prevede di raggiungere un insediamento, uccidere tutti e recuperare un qualche tipo di oggetto. Bisogna sempre fare dei grandi spostamenti, all'interno di territori popolati da specie aggressive, e in questo vengono in soccorso le auto, rigenerabili negli appositi spawn point e configurabili nelle skin e nelle armi principali. I veicoli più validi consentono a tutti e quattro i personaggi di montare insieme sullo stesso mezzo di trasporto.
È apprezzabile, poi, l'inserimento di molte più missioni facoltative, che aumentano il livello di interazione del giocatore con il mondo di gioco e la libertà con cui lo può affrontare.
Una volta iniziata la prima partita a Borderlands 2, chi ha giocato il primo capitolo noterà innanzitutto l'introduzione della mini-mappa, che adesso rimane sempre a schermo. Nel primo Borderlands, invece, bisognava accedere continuamente alla schermata con la mappa per verificare la posizione in cui i personaggi si trovavano. L'interfaccia che sta alla base del dispositivo di comunicazione Echo è invece diversa rispetto al solito, e sembra essere stata adattata soprattutto al controllo tramite gamepad, piuttosto che con tastiera e mouse.
Borderlands 2, poi, rimane folle, grottesco e ironico come al solito. Sembra quasi che la personalità dell'istrionico CEO di Gearbox Software, il mitico Randy Pitchford, sia stata riversata nel gioco. Ma questo capitolo si spinge oltre, visto che presenta molte righe di espressioni volgari e scurrili, in maniera più decisa rispetto al gioco che l'ha preceduto. Segnaliamo che queste volgarità potrebbero dar fastidio a un certo tipo di utenza.