The Secret World: recensione e approfondimento tecnico

The Secret World: recensione e approfondimento tecnico

Dopo aver passato le ultime settimane a giocare il nuovo MMORPG della software house di Age of Conan e Anarchy Online, eccovi il nostro responso. Ci occupiamo anche dell'aspetto tecnico di The Secret World, che è costruito sulla tecnologia Dreamworld Engine allestita da Funcom. Tsw non è solo il primo gioco a implementare la nuova tecnologia di anti-aliasing TXAA, ma è uno dei titoli in cui l'effetto di tassellazione delle DirectX 11 è maggiormente evidente. Le immagini che vedete sparse per l'articolo provengono dal produttore, mentre quelle nella gallery in prima pagina sono homemade, con dettaglio grafico impostato sui massimi valori e tassellazione attivata.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Arcadia e Stark

The Secret World integra una complessa struttura di quest. Innanzitutto abbiamo la main quest, ovvero le missioni della storia. Si tratta di un arco narrativo che riguarda un'intera regione, e spinge il giocatore a scoprire progressivamente tutti i luoghi e i personaggi più importanti di quella regione. Le main quest sono specifiche per ogni fazione, e forniscono pertanto dettagli sulla storia di quella fazione e sullo stato del conflitto con le fazioni rivali.

Le story quest si dividono in strati, ognuno dei quali corrisponde a una quest separata. Il giocatore può così decidere di interrompere la story quest per ogni strato risolto, e dedicarsi agli altri tipi di quest disponibili in The Secret World. Oltre alla story, infatti, ci sono le dungeon quest, le main quest e le side quest. Le main quest, a loro volta, si dividono in faction, action, sabotage e investigation.

Non è inoltre pensabile svolgere la main quest nella sua interezza senza inframezzarla con le missioni facoltative. Si rischia infatti di ritrovarsi in una parte del mondo di gioco popolata da mostri troppo forti per poter essere affrontati al livello di esperienza raggiunto. Quasi tutte le missioni, poi, sono rigiocabili, anche se bisogna aspettare che il cooldown si esaurisca prima di fare un nuovo walkthrough nella missione.

Ma i tipi di missione che richiedono più attenzione sono proprio quelle legate alla storia e quelle investigative. Come abbiamo detto, al giocatore viene richiesto di risolvere dei puzzle particolarmente complessi, alcuni dei quali ricordano le vecchie avventure grafiche come The Longest Journey. In certi casi bisogna svolgere delle indagini e scoprire degli indizi, in altri combinare degli oggetti o decriptare dei codici e in altri ancora trovare la giusta combinazione per sbloccare dei meccanismi. Bisogna esaminare e smontare oggetti, mentre in una delle quest più coinvolgenti occorre seguire una melodia, che conduce al luogo in cui la missione viene risolta.

Alcune di queste indagini sono molto complicate, richiedendo al giocatore di seguire con attenzione le sequenze di intermezzo che fanno da preludio alla quest, di esaminare tutti gli oggetti a sua disposizione e i documenti. Ma vista la straordinaria difficoltà di alcune di queste missioni Funcom ha addirittura pensato di inserire un web browser integrato all'interno del gioco, spingendo i giocatori a cercare degli aiuti su internet. La ricerca su internet è, inoltre, obbligatoria per alcune delle quest facoltative. Insomma, da questo punto di vista Funcom non si è per niente risparmiata, complicando la vita del giocatore in alcuni casi ai massimi livelli. Personalmente, ho dovuto ricorrere più di una volta durante il mio gameplay a Tsw all'aiuto di internet, proprio come si faceva con le vecchie avventure grafiche.

Chiaramente si può sempre abbandonare una quest troppo ostica per passare alla risoluzione di un'altra quest, ma il filone narrativo interrotto rimarrà tale a meno che non si proceda alla risoluzione del puzzle. Insomma, ci si blocca esattamente come avveniva nelle vecchie avventure grafiche. Infine, due parole bisogna spenderle anche sulle missioni di sabotaggio, che sono delle verie e proprie missioni stealth, in cui bisogna procedere accorti per evitare il controllo delle guardie o aggirare meccanismi di sorveglianza automatici basati su raggi laser. Ma in questo caso Funcom non ha concentrato gli sforzi come ha fatto per i puzzle, e quindi queste missioni risultano troppo semplicistiche.

A questo punto bisogna introdurre il secondo dei punti cruciali dei mmorpg a cui facevo riferimento prima. Ovvero le opportunità di collaborazione. La parte PvE di questi giochi è sempre critica, perché sostanzialmente il giocatore è sempre scarsamente invogliato a condividere l'esperienza di gioco con gli altri player, anzi procede a testa bassa verso le missioni successive, senza richiedere aiuto. Per The Secret World le cose non cambiano.

I puzzle sono sì ben studiati e complicati da risolvere, ma inducono il giocatore ad affrontarli da solo, anche perché spesso indirizzano verso delle "solo instance", che non prevedono alcuna forma di collaborazione. Viene in soccorso del gioco la possibilità di condividere i punti esperienza guadagnati per l'abbattimento di un mostro senza necessariamente far parte di un gruppo. Tutti i mondi di gioco di Tsw sono come dei dungeon pubblici, in cui si gioca tutti insieme e tutti insieme si cerca di essere il più possibili devastanti per arginare l'avanzata degli zombi. Resta il fatto che la maggior parte del PvE è come un single player, con tanto di sequenze di narrazione, da affrontare quasi sempre da soli.

È vero che man mano che si procede si hanno sempre più difficoltà a sconfiggere i mostri più forti, si deve ottimizzare il combattimento e imparare le tecniche di dodging, e che il tutto diventa più difficile, con maggiori possibilità di progressione per il personaggio se si affrontano le quest in compagnia. Ma trovare persone disposte a collaborare, a meno che non si gioca con gli amici, resta arduo, e continua a sentirsi la mancanza di strumenti adatti che invoglino a questo tipo di gameplay. È anche vero che ci sono poi le dungeon quest, che vanno affrontate necessariamente in gruppo, ma anche queste sono in numero molto ridotto.

Alcune missioni richiedono poi il disassemblaggio di oggetti. Si tratta di una sorta di mini-gioco in cui, all'interno di una struttura che ricorda una scacchiera in cui per ogni tassello va inserito o rimosso un pezzo, il giocatore deve procedere al montaggio di un nuovo oggetto, che può anche essere un'arma o un oggetto magico. La predisposizione degli oggetti all'interno della scacchiera è da individuare nei manuali di montaggio relativi a ogni oggetto. Il risultato sono armi e oggetti magici più potenti di quelli originali, che possono quindi essere usati anche in combattimento.

 
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