Risen 2 e il ritorno al gioco di ruolo classico
Abbiamo completato il nuovo gioco di Piranha Bytes e vi proponiamo la nostra idea sulle meccaniche di gioco e la profondità di questo secondo capitolo della serie Risen. Gli screenshot sparsi nell'articolo provengono dal produttore, quelli inseriti nella gallery che trovate nella prima pagina sono invece realizzati da noi al massimo livello di dettaglio (Ultra) per la grafica.
di Rosario Grasso pubblicato il 23 Aprile 2012 nel canale VideogamesConclusioni
Sistema di combattimento a parte, Risen 2 migliora il predecessore da ogni punto di vista. Lo fa principalmente in fatto di bellezza dei paesaggi e di varietà di questi ultimi, incrementando notevolmente il coinvolgimento del giocatore, e dal punto di vista della personalizzazione del personaggio, soprattutto grazie a un sistema fortemente modulare che modifica il gameplay e il modo di approcciarsi all'avventura man mano che si acquisisce esperienza.
Il tutto incastonato all'interno di una struttura che consegna ai giocatori il senso del gioco hardcore, in cui bisogna ponderare bene i luoghi dove muoversi, preparare ogni combattimento, fare le scelte adeguate al tipo di evoluzione che si ha in mente, costruirsi gli oggetti che servono per proseguire nell'avventura.
Il sistema di combattimento, d'altronde, susciterà, purtroppo, qualche polemica da parte dei giocatori affezionati da lungo tempo alla struttura di gioco Piranha. Si passa dal fascino dei combattimenti con la spada del primo Risen, incentrati sulle parate con lo scudo e le schivate, a un sistema inizialmente drasticamente statico. È vero che proseguendo nel gioco, vista la modularità dello stesso sistema di combattimento, si imparano nuove mosse e si riesce a combattere con maggiore varietà, ma è altrettanto vero che la parte della lotta con la spada resta sempre molto statica, con il giocatore che non deve fare molto altro che schiacciare continuamente sul tasto sinistro del mouse. Le animazioni approssimative e un ulteriore dose di staticità data dal fatto che il tutto deve comunque fare riferimento a una rigida base numerica compromettono ulteriormente questa componente di gioco. Stesso discorso, d'altronde, può essere fatto per le fasi stealth che, sebbene siano secondarie nella struttura di gioco Piranha, non hanno ricevuto sostanziali miglioramenti rispetto al primo capitolo di Risen.
Torniamo a essere soddisfatti, però, se si parla di longevità e di sfida. Ho completato Risen 2 in circa 35 ore, ma questa quantità di tempo può tranquillamente raddoppiare se si tenta di portare a termine le missioni in cui si va alla ricerca di oggetti leggendari. Queste missioni, a differenza di quelle della main quest, non presentano aiuti sulla destinazione finale, lasciando il giocatore completamente abbandonato a sé stesso nella ricerca dell'oggetto introvabile (letteralmente!) di turno. Certo, per affrontarle serve molta dedizione, e requisito determinante è apprezzare le meccaniche di gioco di Risen, onde evitare la frustrazione. Alle 60 ore dell'avventura di base vanno poi aggiunte le 6 ore aggiunte dal DLC l'Isola del Tesoro, che prevede una caccia al tesoro per una volta senza alcun aiuto.
Come abbiamo detto nel corso della recensione, stavolta Piranha Bytes ha alterato gli equilibri classici dei suoi giochi in fatto di apertura del mondo di gioco. Se all'inizio a disposizione del giocatore c'è solamente una delle otto isole che si troverà poi a esplorare nel corso della storia, una volta che diventa pirata riacquisisce la libertà di scelta del primo Risen, all'interno della quale propendere per una delle fazioni piuttosto che per l'altra modifica il gameplay, le caratteristiche del personaggio e l'approccio stesso alle missioni. La presenza dei pirati, dunque, è in realtà necessaria per differenziare una struttura di gioco solo apparentemente diversa dal primo Risen.
La storia è, come vuole la tradizione Piranha, molto semplice e lineare. Lo sviluppatore tedesco intende principalmente mettere a disposizione dei giocatori un mondo in cui si possono spostare liberamente e che possono apprezzare in tutta la sua profondità, piuttosto che vincolarli a rigide procedure narrative. Il senso dell'avventura è quello di radunare un equipaggio per la titanica battaglia finale, in un canovaccio narrativo in cui l'eroe senza nome si trova a porre rimedio agli errori degli altri Capitani nella lotta contro i Titani, fino a diventare l'ultimo dei Capitani.
Abbiamo visto anche il controverso comparto tecnico, con una grafica dettagliata in certi aspetti e con grandi spazi aperti, ma con l'instabilità del frame rate e le animazioni approssimative che contribuiscono a svilire la dinamicità del sistema di combattimento e della componente stealth. Sono invece ottimi gli effetti sonori, che contribuiscono grandemente all'immersione del giocatore nel mondo di gioco.
In definitiva, Risen 2 va consigliato agli appassionati dei giochi di Piranha Bytes e a coloro che hanno dedicato molto tempo al predecessore, che risulta sostanzialmente migliorato in ogni aspetto, combattimento escluso. Riesce a offrire, infatti, una struttura da gioco di ruolo profonda, che piacerà soprattutto a chi ama gli rpg tradizionali che lasciano molto spazio all'esplorazione. La modularità che regola l'acquisizione delle abilità, inoltre, rende il gameplay variegato nel lungo periodo.
Risen 2, dunque, offre un'esperienza di gioco coinvolgente che spinge i giocatori a continuare l'avventura fino a finirla all'interno di uno scenario suggestivo, una struttura di gioco profonda e con ampia possibilità di influire sulla caratterizzazione del personaggio attraverso le proprie scelte.
Dal 27 aprile sarà disponibile nel formato PC, mentre arriverà su PlayStation 3 e Xbox 360 il prossimo 3 agosto.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infochissà...
Quoto, a me il sistema di combattimento del primo Risen è piaciuto molto e mi spiace che l'abbiano semplificato. Era tecnico e impegnativo, soprattutto nella prima parte. Spero che abbiano almeno conservato la possibilità di arrampicarsi negli edifici (magari è stato detto nella review, ho saltato qualche parte per evitare troppi spoiler ).
Sorry, ma stavolta passo prima di rimanere ancora deluso dal solito capolavoro mancato per una serie di castronerie... peccato!
Sorry, ma stavolta passo prima di rimanere ancora deluso dal solito capolavoro mancato per una serie di castronerie... peccato!
Se rimani deluso dai titoli Pirahna il genere non è proprio per te.
Non mi pare di aver letto di grandi problemi nella recensione, tenendo conto che si parla della 1.0.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".