The Witcher 2: è il momento di Xbox 360

The Witcher 2: è il momento di Xbox 360

In occasione di un press tour a Francoforte abbiamo avuto la possibilità di provare per la prima volta la versione Xbox 360 di The Witcher 2 Assassins of Kings e, quindi, di collaudare questo difficile porting di quello che rimane come uno dei giochi di ruolo più profondi sul mercato. All'interno trovate anche l'intervista a Marek Ziemak, level artist di CD Projekt (ndr: in riferimento alle immagini che trovate nel corso dell'articolo, quelle con la dicitura 'in-game screenshot' provengono dalla versione originale di The Witcher 2, quelle senza dicitura dalla EE).

di pubblicato il nel canale Videogames
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Considerazioni

All'inizio dell'evento stampa, Marek Ziemak, il level artist di CD Projekt che nella prossima pagina "sentirete" nel dettaglio all'interno dell'intervista, ci ha detto che in una presentazione simile fatta in Gran Bretgana su 40 giornalisti presenti solamente 3 avevano giocato alla versione PC. Ciò non si è ripetuto in Germania con i giornalisti italiani e tedeschi: praticamente tutti avevamo giocato, perlomeno iniziato, The Witcher 2.

È comunque un segno che la versione PC non raggiunge l'intera utenza videoludica, anzi ne coinvolge solamente una minima parte. Avere un gioco molto valido come The Witcher 2 su console, dunque, consente a CD Projekt di ottenere molta più popolarità ed espandere il bacino di utenti. Se si considera che negli Stati Uniti, considerando solo lo scatolato e non le copie digitali, nel 2011 i giochi per console hanno ottenuto vendite per 8,83 miliardi di dollari, mentre le vendite dei giochi per PC erano solamente di 440 mila dollari, diventa chiaro perché CD Projekt abbia deciso di convertire The Witcher 2 anche su Xbox 360.

L'rpg con Geralt di Rivia mantiene anche su console la profondità che ha su PC, confermandosi straordinario soprattutto per l'elevato livello di libertà che concede al giocatore, che può modificare ampiamente la trama con le sue scelte. In base alle decisioni prese, infatti, si imbocca un cammino piuttosto che un altro, e i due cammini sono completamente diversi e complementari tra di loro.

All'interno di questi due rami si intrecciano le due nuove avventure principali che abbiamo descritto nello spazio riservato ai nuovi contenuti. Si tratta di missioni alternative, che il giocatore può dunque decidere di saltare, che accrescono ulteriormente la longevità (servono circa 25 ore per finire The Witcher 2) e aumentano la profondità del terzo atto, che nella versione originale è decisamente meno consistente dei due precedenti.

Per il resto il porting su console è perfettamente riuscito, con un mondo denso poligonalmente, ampio e gradevole a vedersi per la presenza di tanti effetti in post processing, come il depth of field. Su console i giocatori devono sostanzialmente rinunciare alla piena risoluzione dell'immagine, a un po' di precisione nell'anti-aliasing e nel sistema di illuminazione, e a una parte del dettaglio poligonale con meno oggetti presenti su schermo, e mettere nel conto un po' di tearing come abbiamo visto nel corso dell'articolo. Ma dopo diverse ore di gioco acquisisce spessore la storia e le meccaniche da rpg diventano più profonde, e tutto questo fa passare in secondo piano la completezza sul piano della grafica.

Certo The Witcher 2 non è esente da difetti, come non lo era su PC. C'è chi lo adora (leggi pure il sottoscritto), ma non si può non riconoscere che il primo capitolo aveva un sistema di combattimento più articolato, era più lungo e non soffriva di un finale che, senza rivelare nulla a chi non ha ancora finito le avventure di Geralt, risulta approssimativo.

The Witcher 2 Enhanced Edition arriverà su Xbox 360 e su PC il 17 aprile.

 
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