Resistance 3: obiettivo sfruttare tutte le funzionalità di PS3

Resistance 3: obiettivo sfruttare tutte le funzionalità di PS3

Resistance 3 costituisce una profonda frattura rispetto ai precedenti capitoli della serie. Rimane l'ambientazione retro con elementi fantascientifici, ma il modo di raccontare la storia è completamente cambiato ed è pensato per sfruttare a pieno tutte le funzionalità di PlayStation 3.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Multiplayer

Resistance 3 presenta un multiplayer competitivo basato sugli elementi portanti del multiplayer di Call of Duty. Uccidere gli avversari, vincere le partite e portare a termine gli obiettivi, infatti, consente di acquisire esperienza che può essere spesa in armi più performanti, in potenziamenti e in nuove abilità. Ci sono 60 livelli di esperienza e una volta raggiunto il quinto è possibile personalizzare la propria dotazione di armi ed equipaggiamento. Una volta arrivati al livello 60, inoltre, si può decidere di ricominciare la progressione degli sblocchi come se si fosse al livello 1, mantenendo le skin e i titoli sbloccati.

Il multiplayer di Resistance 3 presenta differenze sostanziali rispetto a quello dei predecessori. Si passa infatti da 64 giocatori per partita agli attuali 16, che non si traduce automaticamente in una regressione. Il tipo di armi di Resistance, le meccaniche di gioco e la frenesia che lo contraddistingue, infatti, mal si sposavano con match così grandi. In Resistance 2 c'era troppa dispersione e molte partite perdevano quell'adrenalina che è invece tipica della serie. Resistance 3, d'altra parte, ha combattimenti close combat incalzanti e sempre avvincenti.

Chi ama il multiplayer di Call of Duty si troverà a proprio agio in Resistance 3. Le principali differenze, ovviamente, sono date dal tipo di armi, che in Resistance 3 offrono maggiori spunti tattici e presentano elementi futuristici essendo in larga parte di tecnologia aliena. Tutte le caratteristiche delle armi del single player sono presenti anche nel multiplayer, basato su mappe che ripropongono scenari visti nella campagna single player.

Quella che cambia è la gestione delle risorse vitali: se nel single player c'è bisogno dei medikit per recuperare energie, nel multiplayer, proprio come in Cod, basta tirarsi fuori dal fulcro dello scontro e non subire più colpi per vedere le proprie vite tornare verso il massimo automaticamente. Ovviamente, il discorso degli equilibri di gioco è piuttosto delicato all'interno di un multiplayer che da una parte cambia quasi completamente impostazione e dall'altra ripropone alcuni elementi dei precedenti capitoli, prime fra tutte le armi. Infatti, si nota qualche disequilibrio, principalmente legato ai respawn, e poi ad alcune modalità di gioco: la sensazione, infatti, è che in Breccia ad esempio ci siano troppe difficoltà per chi attacca, portando quasi sempre alla vittoria dei difensori.

Breccia è una delle modalità di gioco di Resistance 3. Prevede che gli assalitori tentino di distruggere il reattore della squadra che si difende, prima di restare a corto di rinforzi. Quando questi si riducono a zero, non sarà più possibile usufruire dei respawn dopo le morti. In reazione a catena, invece, ciascuna squadra cerca di conquistare diverse posizioni sulla mappa per aprire o far collassare il wormhole. Le altre modalità sono le classiche: deathmatch, deathmatch piccola, giochi di guerra, cattura la bandiera e hardcore classico, in cui si gioca senza HUD.

La configurazione del loadout delle armi, delle granate e delle abilità è di vitale importanza, e deve essere fatta in base al proprio stile di gioco. Si può scegliere un'arma e una granata fra tutte quelle presenti nel single player. Quando si sale di livello si acquisisce anche un punto abilità, indispensabile per comprare nuovi item di equipaggiamento.

Poi ci sono anche due abilità, attivabili tramite il dpad. Le abilità restano in funzione per qualche secondo e possono essere combinate liberamente fra di loro. Ad esempio, si può riprodurre un replicante che esegue fedelmente le mosse del giocatore e distoglie la mira del nemico, si possono abilitare dei saltatori che vengono fuori dal proprio cadavere dopo una morte e si dirigono verso il nemico, si può usare un localizzatore che evidenzia la posizione degli avversari o piazzare a terra uno scudo a bolla che deflette i colpi degli altri giocatori. Insomma le combinazioni sono tantissime, al punto che le abilità sanciscono più delle armi le sorti dei match multiplayer.

Alcune abilità sono poi contrastanti tra di loro. Mentre il localizzatore evidenzia le sagome degli altri personaggi, il disturbatore ne impedisce il funzionamento. Tra di esse, inoltre, ci sono anche abilità passive, come il disturbatore e i saltatori: in totale ogni giocatore dispone, infatti, di due abilità attive e di due passive. Le abilità inoltre salgono di livello (due livelli per ciascuna di esse), diventando così più efficaci se vengono utilizzate frequentemente.

Realizzando una serie di uccisioni, poi, si rende disponibile un'ulteriore abilità, più efficiente delle prime, attivabile sempre tramite dpad. In questo caso si può avere uno scudo permanente, che accresce sensibilmente la resistenza del personaggio anche quando si sposta, o ci si può rendere invisibili alla vista del nemico, o ancora richiamare un attacco aereo.

Nel multiplayer, oltre che come umani, si può giocare come Chimera. Questi producono un respiro particolare ma non hanno vantaggi di nessun tipo, né fisici né in termini di resistenza. Giocare come umani o come Chimera, e sbloccare le varie skin, ha ripercussioni solo visive e non pratiche in termini di gameplay.

Sebbene si possa giocare solamente con il gamepad, è possibile collegare una tastiera USB alla console per chattare nelle lobby. I tasti del gamepad, inoltre, sono interamente configurabili, e quindi ciascun giocatore può avere il suo personale binding.

In definitiva, se piace questo tipo di impostazione del multiplayer, la componente multigiocatore di Resistance 3 è apprezzabile e accresce ulteriormente la già buona longevità dello shooter di Insomniac Games. C'è qualche limite in termini di equilibri generali e di latenza, ma se si vuole un'esperienza immediata e adrenalinica Resistance resta una delle migliori scelte possibili su PlayStation 3.

Concludiamo la parte multiplayer dicendo che Resistance 3 è il primo gioco basato sul nuovo PlayStation Pass, il sistema ideato da Sony per contrastare il mercato dell'usato. All'interno della confezione si trova un codice, il cosiddetto Network Pass, che va inserito nell'apposito spazio per riscattare i codici del PlayStation Network. La console a quel punto scarica un piccolo update di un centinaio di KB e aggiorna il client di gioco. Solo dopo questo aggiornamento è possibile accedere alle feature online e al gioco in multiplayer. Chi compra il software di seconda mano deve acquistare un nuovo Network Pass dal valore di circa 10 euro.

 
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